Elenco i titoli di tre libri: Luce d'agosto di Faulkner, Delitto e castigo di Dostoevsky, I promessi sposi di Alessandro Manzoni. Leggendo questi libri non sarete più gli stessi, anche dopo vent'anni ci penserete e vi chiederete: perchè sto pensando ancora a quel romanzo?
Adesso farò i titoli di altri tre bestsellers: Oceano mare di Baricco, Il codice da Vinci di Dan Brown, Va dove ti porta il cuore della Tamaro. Potete affermare con certezza che possiedono la stessa forza dei primi tre? Il libro della Tamaro è un bestseller incredibile, ha venduto 14 milioni ed è stato tradotto in moltissime lingue e così anche Il codice da Vinci.
Cosa distingue la Letteratura dalla pseudoletteratura? In primis mi verrebbe da dire: la forza. Ma voi obietterete: il libro della Tamaro possiede una forza incredibile, per vendere 14 milioni di copie ce ne vuole! È vero. Però io sto parlando di una forza completamente diversa del tam tam. La forza di entrare nel profondo dell'anima (e badate bene anche la Tamaro c'è riuscita egregiamente) e creare un vero terremoto, riuscire a smuovere qualcosa che Il codice da Vinci non riesce a smuovere. Cosa? Il tempo interiore.
Allora la Letteratura è qualcosa che riesce a sovvertire il nostro tempo interiore al pari di una grave malattia o di una giornata di completa felicità, eventi che riescono a "cambiarci". Ad esempio: io penso ad un momento terribile della mia vita come fosse accaduto ieri, invece sono trascorsi dieci anni.
Adesso, qualora avessi la fortuna di essere letto dalla Tamaro o da Alessandro Baricco, costoro mi odierebbero. Mi direbbero: Tu chi sei per affermare che i nostri bestsellers fanno parte della pseudoletteratura? Prima riesci a scrivere un romanzo esplosivo come il nostro e poi, caso mai, potrai dare un giudizio. Probabilmente, questo mi direbbero. Forse non lo direbbero ma penserebbero che sono soltanto un ignorante che scrive poesie da quattro soldi. Un fallito.
Comunque sia, io la penso così, è il tempo che decide quale sarà la Letteratura, il nostro tempo interiore. Naturalmente, il discorso vale anche per la poesia. Pensate A Silvia.