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O capitano, mio capitano

Mio nonno Rocco, buonanima, aveva come ngiurije (soprannome) qualcosa di militaresco che, lui raccontava, gli fu utile quando da Albenga, dopo l'otto settembre, con l'esercito allo sbando, decise di tornare a Ceglie Messapico con il mezzo più sicuro al mondo e l'unico in quel momento disponibile: a piedi! Non stò qui ad elencare le peripezie del viaggio del nonno che ad ogni racconto, specie se questo veniva replicato dopo un buona bevuta, aumentavano di numero e qualità... per farla breve quando arrivò a Martina Franca, quasi a casa, come in ogni sceneggiatura che si rispetti, la suspense...: fu fermato dai regi carabinieri che intimarono l'alt e gli chiesero i documenti che naturalmente non aveva, era nei guai! In quel mentre passava di li un amico del nonno che, riconosciutolo, gli si rivolse: "vuè capità! Come sciam∂?" (ehi capitano come stai?). Il carabiniere sentito che si trattava di un superiore, addirittura un capitano, lo lasciò andare, senza controllare null'altro e salutando impettito: "comandi Sig. Capitano!", beh avrete capito tutti che il soprannome di famiglia era "capitan∂"!

Nota: l'origine del soprannome risale al mio bisnonno Leonardo detto Antonio che usava comandare la sua squadra di vacche podoliche con impeto militaresco, da cui il soprannome "Capitan∂" ... si ma di mucche!

 

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1 recensioni:

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  • silvia leuzzi il 17/05/2016 14:06
    Ma carino davvero questo quadretto semplice e schietto, scritto bene. Un piacere averti letto, alla prossima Ciao

2 commenti:


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