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La giraffa ficcanaso

Nella foresta viveva una giraffa, vecchia e sola. Non era cattiva
ma aveva un difetto che la rendeva antipatica a tutti gli altri animali
della foresta: le piaceva ficcare il naso, anzi il lungo collo negli
affari degli altri.

Nessuno dei tanti animali della foresta poteva
starsene tranquillo nella sua tana o fuori. Da un momento all'altro
si poteva vedere il lungo collo della giraffa proteso tra gli alberi: due
occhi carichi di curiosità sbirciavano senza ritegno a destra e a sinistra.
Una volta la tigre, che era a corto di carne, fu sorpresa dalla giraffa
mentre stava mangiando un paio di banane e potete immaginare come rimase
male la povera tigre che non ci teneva proprio a far sapere agli altri
dì essere costretta a ripiegare su un cibo da scimmie.
Un'altra volta il leone, che soffriva molto per una spina confitta in una
zampa, vide comparire il lungo collo e gli occhi della giraffa tra la porta
socchiusa della tana proprio nel momento in cui, cedendo al dolore, si era
lasciato andare ad una crisi di pianto. Povero leone! In quel momento vide
la sua fama di re della foresta irrimediabilmente compromessa.
Insomma la giraffa, con la sua mania di curiosare aveva creato disagi e problemi
a tutti gli animali. Questi dapprima cercarono di far capire con garbo
alla giraffa che certe volte era proprio inopportuna. Ma la giraffa non capiva
o fingeva di non capire. Allora gli animali della foresta ricorsero ai modi
bruschi ed anche scortesi: quando vedevano la giraffa avvicinarsi correvano
a chiudere porte e finestre delle loro tane oppure smettevano immediatamente
di parlare e guardavano la giraffa con aria provocatoria come per dire
"Perché ti impicci dei fatti nostri?"Ma la giraffa era ostnata e trovava
sempre un buco nelle tane in cui ficcare il suo collo.
Un giorno gli animali decisero di tenere un'assemblea per trovare
il modo di difendersi dalla ostinata curiosità della giraffa. Stabilirono
il giorno, l'ora e il luogo dell'incontro. Il giorno convenuto si ritrovarono

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2 commenti:

  • Franca Maria Bagnoli il 01/08/2006 08:58
    Grazie, Alberto. Volevi più pathos? Pazienza. Ciao. Franca.
  • alberto accorsi il 31/07/2006 13:32
    trovo la favola molto graziosa, scritta in modo semplice e scorrevole, invita a superare i pregiudizi che molto spesso avvelenano i nostri rapporti, un valido contributo ad una convivenza più civile insomma.
    Un difetto: forse troppo poco pathos, mi sembra in sintesi un po' freddina.

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