Bettina era una dolce bambina di circa dieci anni, occhi azzurri e i capelli lunghi e biondi, ogni anno nel periodo estivo, andava in vacanza in una splendida e grande villa dei suoi da genitori che appartenevano ad una nobile famiglia. Questa villa si trovava su di un lago e nonostante fosse molto bella, lei adorava ancora di più il giardino, dove andava sempre a giocare, anche da sola. Il panorama del lago era immenso, si sentiva un profumo di vita e natura e lei si divertiva a guardare le barche.
La villa era contornata da lunghi viali alberati e piccoli sentieri. Un bel giorno si allontanò un po' dal solito posto dove giocava e vide delle grotte, la curiosità la invitò ad esplorarle erano rocciose, ma non profonde. All'improvviso apparve davanti a lei uno strano omino, molto piccolo e snello con una lunga criniera, le sorrise e si presentò come l'elfo delle grotte. Lei lo salutò, ma scappò via, senza rendersi conto che lui la inseguì velocemente e le riapparve vicino. Lui cercava di convincerla a vedere tutto e stare con lui, ma lei si spaventò ancora di più e facendo segno di no con la testa, si allontanò.
Il giorno dopo lei non pensò nemmeno a quel posto, ma lui venne a cercarla, solo salutandola e condividendo con lei la meraviglia della natura, tra mille fiori profumati e farfalle colorate correvano insieme. La sua gentilezza riuscì a farle acquistare fiducia in lui e insieme entrarono nelle grotte ammirandole con entusiasmo, vide anche accanto una piccola fontana dove dalla bocca di un leone usciva dell'acqua.
Il giorno dopo tornò alla fontana, ma lui non c'era, al posto suo trovò un folletto, robusto, dall'aria un po' buffa e dagli occhi sinceri. Il suo sorriso simpatico la fece subito distrarre, era il folletto delle statue e dei monumenti, di cui il giardino ne era pieno, la portò in posti tranquilli come la cappella e il chiosco con sculture, restarono all'ombra osservando l'acqua del lago e giocando con i sassi, salutandosi poi al tramonto.
Il giorno dopo non vide nessuno dei due, così camminò da sola in un viale del giardino prese a salire una lunga scalinata di rocce e arrivò vicino a due laghetti dove c'erano dei pesciolini rossi e un piccolo ponte. Sopra il ponte vide un cucciolo d'orso che con tenerezza la salutò sorridendo e invogliandola ad avvicinarsi. La invitò a salire sul ponte insieme a lui e lei rimase sorpresa nel sentirlo parlare, pensava che fosse un animale qualunque, invece era speciale. Quando furono entrambi sul ponte le prese le mani e le disse di chiudere gli occhi. Lei si fidò e quando li chiuse vide che non erano più nel giardino, ma in un altro posto a lei sconosciuto e le svelò che si chiamava America. Pochi secondi dopo ritornarono alla villa.
Il giorno dopo non vide nessuno dei tre e mentre era sola pensava a quanto erano diversi l'uno dall'altro, ognuno aveva qualcosa che l'altro non aveva. Tutti e tre le avevano regalato un po' di serenità, si chiedeva se li avrebbe incontrati ancora, magari tutti insieme. Con tutte e tre si era divertita, in modo diverso l'avevano resa felice e se erano stati con lei vuol dire che anche a loro aveva fatto piacere. E pensava: "Non importa se sono uguali o diversi, li considero tutti e tre miei amici"
Seduta sui gradini della villa, mentre guardava il cielo sul lago, si sentì chiamare. Dal cancello della villa vide arrivare Oliver, il suo migliore amico, che abitava nella villa accanto a lei e veniva sempre a giocare quando arrivava in vacanza. Lei gli andò incontro con un sorriso e lui l'abbracciò e baciò affettuosamente.