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Lettera al Gran Visir
È un po' per vigliaccheria che ti scrivo in anticipo questa lettera, e lo faccio perchè le prime avvisaglie si sono già manifestate, ma intanto spero che tu nel frattempo cresca abbastanza da poterla leggere, evitandomi così di intraprendere un discorso che non è mai facile affrontare in diretta, visti gli argomenti e le implicazioni.
I giorni in cui sto scrivendo sono quelli in cui non hai ancora 11 anni, e gli argomenti sesso, procreazione e sentimenti ti sfiorano leggeri, spinti solo dal vento di una curiosità passeggera e non da un'esigenza vera e propria.
Sarà per poco... lo so.
Ben presto tornerai sull'argomento con più fame di sapere, con più cognizione di causa, e non mi sarà più possibile né barare, né tantomeno trasformare il tutto in una favoletta tenera e colorata con cui mi riesca di saziarti.
Vedi Ale, per qualche motivo che noi uomini ancora non siamo riusciti a comprendere, tanto da farmi pensare che forse sia solo per farci uno scherzo, a suo parere divertente, Dio, l'evoluzione o la natura, a seconda di ciò in cui crederai diventando grande, ha deciso di mescolare e intrecciare nel genere umano, sesso, procreazione e sentimento, creando cosi una confusione e una difficoltà di gestione della vita di noi poveri uomini, quasi oltre il confine di ciò che la nostra limitata intelligenza può dipanare.
Difficile pensare infatti che, una cosa seria come la procreazione, istinto primario di ogni forma di vita su questo pianeta, ben possa sposarsi con due faccende al limite della razionalità, come sesso e sentimenti, che restano esclusive ben poco invidiabili della razza umana.
Si, è vero, anche tutti gli altri animali oltre all'uomo fanno sesso, ma è solo perchè noi abbiamo deciso di dar questo nome all'atto sessuale legato alla procreazione, ma negli animali, questi due termini, hanno significati che sono sovrapponibili al punto da divenirne uno solo.
Nell'uomo no.
Nell'uomo non sono sesso e procreazione ad essere concatenati tra di loro... almeno... non solo tra loro.
A complicare ancor più la cosa, l'artefice del tutto, visto che noi siamo la sua creazione prediletta, ha ben pensato di rendere ancor tutto più difficile, mescolando a due componenti così concreti e razionali, un fattore capace di aggrovigliare ancor più una matassa che già di per se era abbastanza contorta, seppur efficace allo scopo previsto.
Insomma...
sesso e procreazione, quantunque non fossero una cosa sola, stavano benissimo insieme, ma aggiungendovi la complicanza di un qualcosa di irrazionale, unico nel suo genere in tutto l'universo, senza che nessuno ne avesse l'esperienza con cui gestirlo, ne è venuto fuori un quarantotto.
Se non hai ancora capito mi spiego meglio...
quel fattore irrazionale è il sentimento... nella fattispecie più deliziosamente perniciosa, l'amore.
"Che cacchio scrivi Zio!"
Sono convinto che questo è, perlomeno, il pensiero che avrai in testa, nel caso tu sia riuscito ad arrivare a leggere la prima pagina di questa lettera.
Può darsi che, se ne hai trovato il coraggio, il tuo non sia rimasto solo un pensiero, ma magari hai espresso il concetto formulandolo in parole compiute, che mi faranno capire che sei arrivato alla conclusione più ovvia e... mio malgrado, condivisibile, che tuo Zio si sia rimbecillito del tutto.
Tranquillo Ale, tuo Zio non si è rimbecillito... o meglio, non arrivare a questa conclusione, probabilmente vera nel suo assunto finale, perchè questa lettera è infarcita di filosofia spiccia piuttosto delirante.
Le prove del mio progressivo rimbecillimento sono disseminate ovunque, nel corso della nostra vita insieme, e non farai troppa fatica a rintracciarle, ma in questo caso il rimbambimento non c'entra nulla... in questo caso c'entra solo la vigliaccheria di cui ti parlavo poche righe fa.
Già Ale... hai ragione, quelle della pagina precedente sono solo un bel mucchietto di cacchiate, con un piccolo barlume di verità di sottofondo, che ho scritto solo allo scopo di autodepistarmi dalla rotta che il mio discorso avrebbe dovuto seguire per portarti direttamente al nocciolo della questione.
Te lo dicevo che parlare direttamente di quegli argomenti è difficile e delicato.
... Ecco... appunto, parlarne non è facile... sappi allora che ho appena scoperto che anche scriverne non è proprio una passeggiata.
Va bè... mi armo di coraggio e vedo di risponderti il più direttamente possibile.
"A dire il vero Io non ti ho fatto nessuna domanda, Zio"
È possibile che questo sia il tuo pensiero... o siano le tue prossime parole.
Magari anche questo è vero, ma so per certo che, se non me le hai già fatte, stai quasi per farmele ste' benedette domande.
Facciamo così: le faccio Io per Te, e devo dire che, nel farlo, corro il rischio di mettermi in ridicolo, perchè non so a quale tua età corrisponderà la data di lettura di questa mia e, magari, per altre strade avrai già appreso, probabilmente meglio di me, una buona parte delle risposte.
Comunque:
Domanda numero 1
"Come nascono i bambini?"
Domanda numero 2
"Come funziona il sesso?"
Resto convinto che, susseguentemente alle mie due risposte, ti insorgerà il bisogno di farmene almeno un'altra, sempre che tu ne trovi il coraggio.
Quindi, vincendo la mia vigliaccheria per sconfiggere la tua, risponderò in seguito alla tua terza ipotetica domanda, sia che tu trovi la forza di pormela oppure no.
Comunque, di questo, ne parleremo dopo che avrò provato a rispondere alle prime due.
Risposta 1
Come per tutte le specie animali, e talvolta anche in quelle vegetali, la riproduzione deve avvenire obligatoriamente attraverso un contatto sessuale tra, appunto, due sessi diversi della stessa specie.
Nel caso del genere umano, a cui noi apparteniamo, nello specifico tra un uomo e una donna sessualmente maturi (cioè quando hanno raggiunto la maturità sessuale, che nelle femmine arriva intorno ai 12 anni e per i maschi, all'incirca dopo i 14).
Meccanicamente la faccenda è piuttosto semplice.
L'organo sessuale maschile detto pene (ma tu chiamalo un po' come vuoi, tanto di termini in comune uso ce ne sono un'infinità, e, di sicuro, prima o poi li utilizzerai tutti), deve introdursi in quello femminile, che in nome tecnico si definisce vagina, ma anche in questo caso la terminologia corrente è piuttosto variegata, anche se, chissà perché, trovo che nessuno dei termini coniati renda merito a una cosa tanto meravigliosamente concepita, per lasciare il liquido seminale maschile, cioè lo sperma (... e vai con una ridda di altri termini più o meno scientifici), in modo che questi possa raggiungere la parte più importante dell'apparato riproduttivo femminile che si chiama ovaia, che sta dentro ad una cavità chiamata utero, dove lo sperma maschile si unisce ( e sulle modalità con cui ciò avviene, ne so poco quanto te, ma non sono realmente importanti ai fini di rispondere alla domanda che ci siamo fatti) all'ovulo femminile, per dar vita ad un inizio di nuova creatura che si chiama embrione, che, a sua volta, piano piano, in un processo di crescita che dura nove mesi, si trasforma in un bambino completamente formato che, più o meno allo scadere dei nove mesi viene alla luce, uscendo dalla vagina della madre, in un evento straordinario che si chiama parto, e per cui solo lo stupefacente corpo femminile è strutturato.
Detta così sta' roba sembra una cosa di poco conto e, soprattutto, neanche tanto divertente.
A parte il fatto che, nel suo aspetto riproduttivo, non è nenche importante se sia divertente oppure no, ma piuttosto ha l'obbligo di essere funzionale, devi partire dal presupposto che attraverso questa faccenda l'uomo riesce a stare sulla terra da almeno un paio di milioni di anni, e gli animali, con un sistema più o meno simile, a seconda delle specie, ci riescono da centinaia di milioni di anni.
In quanto al divertimento aspetta che Io passi a rispondere alla seconda domanda, anzi, meglio ancora sarebbe se mi concedessi di proseguire sino a rispondere alla fantomatica terza.
Risposta 2
E qui cominciano le complicazioni, inquanto su questi argomenti noi uomini iniziamo a distinguerci da tutti gli animali presenti su questa terra.
Non subito a dire il vero.
Inizialmente, infatti, in quello che quindi comprende i comportamenti che precedono l'atto di accoppiamento, non ci differenziamo poi molto da ciò che accade in tutto il resto del regno animale.
Un po' come i nostri compagni animali, anche noi umani, iniziamo il rito del corteggiamento mostrando alle femmine le nostre vistose piume colorate, facciamo serenate cinguettanti, o ci prendiamo a cornate con altri pretendenti, solo per dimostrare alla prescelta quali siano la nostra bellezza e la nostra potenza.
Certo, le nostre non sono vere piume, ma piuttosto abiti alla moda, o tagli di capelli dal look accattivante, tatuaggi, abbronzature o addominali scolpiti da ore e ore di palestra, ma, alla fin dei conti, il concetto e lo scopo ultimo di tutto questo mettersi in mostra resta il medesimo per tutti, e cioè... trovarsi una compagna.
È però nel meccanismo di "scelta" che la razza umana comincia a distinguersi veramente dal resto dell'universo.
È qui che cominciano le vere complicazioni.
Noi maschi, ad esempio, a differenza del resto del regno animale, non scegliamo la femmina da corteggiare unicamente per la sua capacità o disponibilità a riprodursi, cosa che per altro abbiamo anche difficoltà ad accertare, ma, ai canoni naturali aggiungiamo parametri estetici e caratteriali che derivano, oltre che dai gusti personali, anche da fattori ambientali e culturali, che si modificano in base allo scorrere del tempo, alla moda, allo stato sociale ed economico, al prestigio e, a volte, ma solo a volte, teniamo conto, al di sopra di tutti i precedenti, di un fattore ancor più individuale e ancor più indefinibile che, spesso, sconfessando tutte le valutazioni precedenti, prende il soppravvento su qualsiasi considerazione, e spinto da un'unica forza che si definisce innamoramento, ci impone una scelta che va al di là di tutto ciò che prima pensavamo fosse imprescindibile al nostro giudizio.
Prima di trattare di questa forza, tanto sconsideratamente potente da confutare ogni nostro più intimo convincimento, e che si riallaccia al ben più noto sentimento da cui trae il nome, e cioè l'amore, preferisco passare prima a descriverti quali siano invece i parametri che indicano al mondo femminile dove indirizzare la propria scelta, perchè, anche se molto simili a quelli maschili, presentano alcune lievi ma significative varianti di cui ti vorrei mettere al corrente.
Affacciandomi a parlare dell'universo femminile mi si impone di dover fare una piccola prefazione, perchè, in seguito, mi lascerò andare ad una valutazione di senso generale, e non vorrei che questo fatto mi dipingesse come eccessivamente misogeno e poco rispettoso dell'altro sesso.
Perciò, come prima cosa, vorrei sottolineare quanto Io ritenga le appartenenti al sesso femminile come un qualcosa di impareggiabile e di incommensurabilmente straordinario, che sia in grado di regalare al mondo intero gioie ed emozioni che noi maschi neppure ci sogneremmo di poter distribuire.
Le donne sono e resteranno sempre la miglior creazione che il buon Dio sia mai stato in grado di generare.
Sono un tutt'uno di dolcezza, forza, misericordia e preveggenza che non ha eguali in tutto l'universo conosciuto e, ne sono certo, nemmeno in quello che prima o poi conosceremo.
Detto questo, sperando di essermi chiarito a sufficienza, cercherò di di essere altrettanto esaustivo nel descriverti il, a dir poco caotico, processo di scelta che le donne mettono in moto allorché si accingano a procedere a concedersi ad un partener dell'altro sesso.
Innanzitutto devi sapere che il metro con cui le femmine valutano la propria scelta non è mai lo stesso e, abbastanza ripetitivamente, varia a seconda dell'età.
I parametri sono più o meno simili a quelli dei maschietti, e si basano anche loro su gusti personali, fattori ambientali e culturali, alla moda, allo stato sociale ed economico, al prestigio e al potere, ma il loro fattore d'importanza e di priorità che influenza la scelta stessa, muta a seconda dell'età, e può sovvertire o riproporre l'esito della valutazione in fasce temporali diverse.
Inizialmente, all'incirca dai 13 (ma anche prima) sino ai 18/20 anni, generalmente, la scelta femminile ha, come metri di valutazione primari, la bellezza e l'aspetto fisico, valutati secondo gli stereotipi contemporanei, magari meglio se associati a caratteri maschili che più si avvicinano a quelli universalmente, ma anche erroneamente, riconosciuti come caratteristici dell'età adulta (quali, sicurezza negli atteggiamenti, spavalderia, indipendenza, disinibizione, capacità di relazionarsi con l'altro sesso) che il più delle volte portano le giovani donne a formare coppie con piccoli idioti sem'infermi di mente, che fanno i bulletti, atteggiandosi a semidei fasulli e a semiuomini poco meno che decerebrati.
Se avrai la capacità e la forza morale di astenerti dal trasformarti anche Tu in un simile esempio di deficente (cosa che se, peraltro, tu provassi a fare, mi costringerebbe ad assestarti un bel po' di calci nel culo), solo perchè l'urgenza del bisogno di compiacere l'altro sesso ti avrà trascinato a questa immonda metamorfosi, se, e dico se, riuscirai ad attendere che passi questa insulsa fase di crescita delle tue coetanee, ti troverai, non so quanto fortunatamente, ad essere valutato e considerato in base ai nuovi parametri che le giovani femmine utilizzano per effettuare le loro scelte nel periodo temporale che va dai 18/20 sino all'incirca i 25/28 anni.
Tutte quelle ragazze che non sono state abbastanza sceme dal concedersi a giovani mentalmente lesionati, in modo talmente troppo compromettente da aver fatto danni quasi irreversibili, e che quindi restano legate a questi giovani microcefali, unicamente da rapporti di semplice conoscenza, che nel futuro diverranno solo imbarazzanti ricordi di gioventù di cui vergognarsi, esse abbandoneranno i vecchi criteri valutativi, basati su ciò che abbiamo detto in precedenza, per assumerne altri che si fondano su, affidabilità, status economico, etica comportamentale, responsabilità, e capacità di programmazione.
In questo modo, si accoppieranno, non più a ragazzotti bellocci e cerebroesenti, ma, con un salto di qualità al limite dell'incredibile, vedrai le tue coetanee formare coppie, destinate a durare al massimo poco oltre i dodici mesi dalla data di celebrazione di un matrimonio frettoloso, con dei damerini, figli di papà, meglio se un po' rincoglioniti da anni di vita tanto agiata, da aver minato qualsiasi loro possibilità di formare un carattere sufficientemente forte, da poterli rendere autonomi per il prosieguo della propria esitenza, senza l'aiuto del genitore protettore.
Così, la maggior parte di esse, dentro o fuori che siano dal vincolo del matrimonio, si troveranno a vivere quella parte della loro vita in cui i criteri di scelta mutano nuovamente, sino a porre come predominanti quelli che si basano sulla valutazione della qualità romantico-passionali dei candidati.
Mi spiego meglio:
in questo periodo temporale, che va dai 25/28 ai 35 anni di età, le donne vengono assalite da un ritorno di psiche adolescenziale, che le riporta allo stadio di evoluzione mentale in cui diventano prioritarie qualità maschili come il romanticismo e la passionalità. In questa fase le donne sono alla ricerca di partner che non perdano occasione per saltarle addosso e possederle sessualmente, a patto che stringano in mano un mazzo di rose, dimenticandosi che, nella quasi totalità dei casi, i furbi maschietti sono soliti tenere un mazzo di rose di scorta all'interno dei pantaloni, da usare come specchietto per le povere allodole, che gli si concedono senza indugio, credendo di aver finalmente trovato il principe azzurro, senza accorgersi che, invece, sono cadute nella trappola di un qualche furbo bonobo perennemente arrapato, che sarebbe pronto persino a far credere di essere Lord Byron, se ciò potesse garantirgli qualche scopata in più.
Non temere... anche questa fase passerà, e se ne accorgeranno da sole, forse troppo tardi, e sicuramente non prima di essere cascate almeno un paio di volte nella trama del mandrillo.
Uscite malconcie da questo deludente periodo di regresso mentale, e finita quindi l'esperienza romantico-passionale, le rappresentanti del gentil sesso si troveranno a vivere una nuova fase della loro evoluzione.
L'ultima fascia di età è quella che va dai 35 ai 40/50 anni e che io amo definire quella della LAST BEACH (visto che l'inglese ti è un poco ostico, te la traduco: last beach=ultima spiaggia), è l'ultimo psicodramma a cui le donne partecipano come protagoniste, e affrontano questo declinante periodo, successivo all'ingresso nell'età degli 'anta, con la rassegnazione che è frutto delle numerose ingloriose sconfitte, e delle ripetute disillusioni, di cui però, in un'incarnata mancanza di autoanalisi, incolpano non se stesse, ma una serie di concomitanze sfortunate e, con ancor meno capacità di interpretazione, la natura cattiva e egoistica dell'uomo maschio.
In questa fase, disperate e sole, si dedicano alla caccia al maschio, travestendosi da attempate mangiauomini e frequentando qualsiasi locale o punto di ritrovo in cui sia possibile reperirne un qualche esemplare, e, a questo punto, i criteri di scelta non divengono più importanti, basta che il maschio sia abbastanza disponibile o abbastanza disperato, da prendere in considerazione la possibilità di instaurare con loro un rapporto che possa durare sino al raggiungimento della vecchiaia, o la pace dei sensi, e riesca a fare in modo da evitar loro un ultimo tratto di vita immerso nella solitudine.
In questo susseguirsi di mutamenti, gli uomini, che comunque non sono esenti da colpe, subiscono i primi due periodi, mentre ridono e godono dei secondi.
Nei primi due infatti essi sono vittime delle loro aguzzine, e poco possono per modificare il fato, ma nei secondi due... allora si, ecco in quel periodo arriva la rivalsa di chi è stato messo da parte, schernito ed evitato, di chi si è sentito sminuito e poco apprezzato.
È una ben magra consolazione che potrebbe però valere come premio o traguardo finale per i vituperati maschietti, se non fosse che, nella loro infinita meschinità, anche loro, non accolgono questo nuovo passo femminile come un ravvedimento, postumo ma sempre positivo, ed una nuova possibilità per vivere una vita di coppia appagante, e, miseramente, si fanno sfuggire quest'ultima chance di felicità e si accoppiano a casaccio, con il solo scopo di rendere pan per focaccia alle mature disperate, regalandosi a vicenda un finale di vita acido e senza amore, come tutto il resto della vita trascorsa sin li.
A proposito di Amore!
Visto che l'abbiamo menzionato, e visto che inizialmente avevo sorvolato l'argomento che avevo appena accennato in termini di amore e innamoramento, promettendo di trattarlo successivamente, posso iniziare a parlartene sul serio, e svelarti anche che, l'amore, sarebbe stato l'argomento della tua fantomatica domanda numero 3.
Ora facciamo un passo indietro per farne almeno un paio in avanti
Nelle pagine precedenti ti avevo scritto che l'amore è una forza capace di scardinare e confutare ogni nostro più intimo convincimento, ma ho omesso di dirti che l'amore stesso è l'unico mezzo che può salvare noi tutti, uomini e donne, dalla vita di tristezza e meschinità che ti ho descritto in queste poche pagine.
Si, l'amore è quella cosa che ha il potere di rendere tutto più chiaro, più bello e che spazza via tutte le incrongruenze problematiche che rendono difficile la convivenza e l'interconnessione tra sesso, riproduzione e sentimento.
Grazie al suo arrivo spariscono i dubbi e i depistaggi che le turbe culturali, gli imput di falsi moralismi, i condizionamenti sociali ci scatenano contro, mettendoci così nelle condizioni peggiori nel momento in cui dobbiamo scegliere a quale persona vogliamo donarci.
È così, te lo giuro.
Perchè, ognuno di noi, in mezzo a quella caotica massa dei personaggi che ti ho finora descritto, ne può trovare uno la cui mente non è ancora stata cerebralmente devastata, una persona che sarà cosi piacevole conoscere, così bello apprezzare e cosi facile amare, che non dovrai più fare sforzo alcuno per apparire diverso da quello che sei, per sembrare quello che la società vuole che tu sia, ma ti basterà essere te stesso perchè ogni cosa, ogni connessione necessaria affinchè sesso, procreazione e amore non siano più un problema, magicamente, senza sforzo alcuno, vadano tutte al proprio posto, e tutto apparirà semplice e chiaro davanti ai tuoi occhi.
L'amore è tanto potente da non essere solo la via per la felicità per chi è rimasto puro e quindi mentalmente integro, ma l'amore è anche salvezza per chi si è già instradato nelle vie caotiche e squallide di cui ti ho parlato, perchè, egli arriva improvviso e non ha distinguo, colpisce e purifica chiunque, distrugge senza pièta convinzioni e stereotipi, pregiudizi e preconcetti, unisce e santifica legami mai pensati o pensabili, tra chi non si è mai perso, ma anche tra chi era già perduto.
Per rispondere alla tua fantomatica domanda numero tre, ora dovrei dirti cos'è l'amore, ma... non posso.
Semplicemente non so cos'è, come... dai retta allo Zio, nessuno al mondo sa cosa sia, per il semplice fatto che ognuno di noi ha il suo amore e, né il mio né il tuo saranno mai uguali a quello di qualcun'altro.
Quello che ti posso dire è che tu lo saprai qual'è il tuo amore.
Se sarai talmente bravo, talmente sereno e cosciente di te stesso, da allontanere per un istante tutto il rumore che proviene dal resto dell'universo, e riuscirai a restare anche un solo attimo in ascolto dei tuoi soli pensieri e del tuo solo cuore, sarai certamente sicuro di quel che provi.
Allora non avrai più dubbi o paure, non avrai timore di commettere errori, semplicemente perchè non è possibile farne... se l'amore è in te.
Non ti dico che fare sesso senza amore è uno sbaglio certo, ma ti dico che se c'è l'amore, fare sesso non sarà mai certamente uno sbaglio.
Non ti dico che dovrai fare sesso solo con la persona che ti accompagnerà per la vita, ma ti dico che varrà la pena di farlo, solo con la persona che in quel momento ha il tuo amore.
Attento però, quando ti dico che fare sesso, se c'è amore, non è mai uno sbaglio, vorrei riflettessi bene su cosa vuol dire amare una persona.
Amare una persona vuol dire accettarla per quel che è, vuol dire aver la voglia di restarle accanto, semplicemente perchè non c'è altro posto al mondo in cui ti piacerebbe di più essere.
Vuol dire desiderare di esserle d'aiuto perchè la tua felicità passa obbligatoriamente dalla sua.
Amare vuol dire anche essere consapevoli del vostro vivere nel mondo, e fare sempre tutto quello che sia necessario, per proteggervi da ciò che nel mondo può far male, e da ciò che di brutto nel vivere può accadere.
Amare vuol dire, rispettare... sempre, forzare... mai, vuol dire avere pazienza, gentilezza, attenzione e preveggenza.
Sembra un impegno notevole ma, se l'amore ti coglierà, non ti sembrerà più tale.
Sembra un continuo dare ma, in realtà, riceverai molto di più.
Ti auguro questa immensa fortuna, con tutto il mio cuore, perché, con tutto il bene che ti voglio, vorrei saperti felice e vederti diventare l'uomo migliore del mondo, con la vita più meravigliosa che si possa avere e, di questo sono certo, solo conoscere l'amore può portarti lungo la strada che meriti di percorrere, e che ti condurrà senza che tu possa mai perderti, lungo il cammino che porta alla felicità.
Con immenso affetto e bene infinito: Zio Titti
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- un racconto dalle mille sfaccettature... dove il rifugio è solo l'amore... bravo!
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