Toc! Un suono secco con un'eco a seguire trai monti. "Il re della bocciata" aveva risolto la situazione sul pallaio dietro la scuola.
Intorno al pallino si affollavano i punti potenziali inibiti da quella boccia verde scuro.
Felix, l'eroe delle bocciate secche e tese, era partito con passo danzante dopo lo sputo canonico sulla sfera. La boccia rossa aveva fatto la sua parabola, ruotando su se stessa, tra lo sfondo verde dei castagni ancora in piena maturazione e come un cuculo si era posizionata al posto dell'altra ghermendone il posto.
Sul piccolo tavolo, in attesa di essere aperte c'erano le bibite oggetto della scommessa nel fresco pomeriggio di mezza estate.
Come un grande attore, "il re della bocciata" morì di un colpo, sul campo di bocce, il suo palcoscenico.
Il suo ultimo "a punto" non lo vide: la sfera rotolava ancora e lui non c'era più.