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Il grande passo
Strane alchimie che consentono di sentirmi vivo giusto quei 5 giorni l anno, la mattina del 12 agosto 2015 era uno di quelli. M'ero svegliato presto, barba inesistente come la voglia di andare in spiaggia e un caldo appiccicoso che iniziava a reclamare un climatizzatore e un caffè freddo.
"Maledetta app mangiasoldi, è già la seconda ricarica in 3 giorni"
Da quando mi ero iscritto a quel dannato sito di incontri online,
ero entrato in un vortice di passioni virtuali fatto di, emoj rassicuranti, messaggi copiati e incollati all'infinito, spediti senza neanche leggere più i profili,
e conversazioni più o meno scontate, che si andavano ad accodare agli infiniti "alla prossima", "domani ti faccio sapere", "scusa ma non cerco incontri", quando ad un tratto tra la lunga colonna di profili dormienti, spunta il messaggio di tale butterfly84.
"ciao sono amanda, complimenti per il bel fisico... chissà com'è il viso" il tutto farcito da faccine ammiccanti"
Passo a setaccio il suo account, la tipa sembra "reale" (controllo le foto del profilo su google image con esito fortunatamente negativo), lei è una mora 165 circa, gran bel seno e soprattutto un culo da olimpiadi, certificato da foto in costume sapientemente oscurata nei punti più compromettenti,
il momento è propizio, inizio lo show, ufficialmente mi propongo come distaccato, non malato di figa, che è nel sito per noia; lei risponde e rilancia, ascolta la mia stessa musica, conosce a memoria starway to heaven, ha votato bertinotti, ama il vino rosso e soprattutto... suona i basso,
è fatta, passiamo tutta la mattinata a parlare di red hot e di live sconosciuti per far colpo l'uno sull altra.
Dalla tastiera al telefono il passo è breve (in culo a telegram e whatsapp),
lei, come da copione, si presenta distaccata e sobria, ma dopo una battuta ardita sulla bisessualità di david bowie, scoppia in un riso scomposto e incontrollabile, colpita e affondata.
Decidiamo di vederci per un aperitivo il pomeriggio stesso, mi presento in anticipo (come al solito), faccio un paranoico giro della location, giusto per controllare che non sia un imboscata di qualche gruppo di ragazzini con tanta voglia di cazzeggiare e pubblicare tutto su tiktok,
lei arriva in perfetto orario, molto piu figa di com'è in foto, avvolta da un vestitino nero aderente che mostra tutta la generosità delle curve, e un paio di adidas bianche che la fanno sembrare l'attrice di un porno semi amatoriale.
Ha un gran bel sorriso, e gli occhi che cercano sempre i tuoi quando parla, si comincia parlando di musica, metto in mostra tutta la mia wikicultura rock che fa sempre la sua porca figura, lei apprezza, beve, si appoggia sulla spalla ridendo, Gli aperitivi diventano tre, non ce ne accorgiamo ma sono già le 22 e il locale aspetta solo noi per chiudere,
"dovremmo andare" mi dice passandomi una mano sulla gamba sotto il tavolo,
alle 22. 05 siamo già nudi sulla sua auto, nel parcheggio del locale, , noto con piacere che ha una vena voyeuristica che mischiata al gin del negroni fa si che non le importi se il proprietario del locale ci stia guardando (schifato) scopare come ricci in un parcheggio deserto.
alle 4 del mattino siamo ancora là, abbiamo fatto tutto quello che di sessuale si possa fare in una C3 vecchio tipo, voglio solo tornare a casa farmi, una canna, ripensare ai dettagli della scopata, e perchè no, masturbarmi prima di dormire.
"ti va se andiamo a mangiare un cornetto caldo¬? Dice lei quasi quasi pentita di averlo detto
"si dai, tanto chissà quando ci rivedremo" le mie ultime parole famose,
non finiamo neanche di mangiare il dolce che siamo sul suo letto nudi ad ansimare nonostante la notte passata nell'auto a 7 gradi, facciamo sesso anale sotto la doccia, rimanendo sotto l'acqua abbracciati per più di mezz'ora, esco dalla box alla ricerca di un asciugamano, casa sua è tutt'altro che ordinata, con pochissimi mobili e tanti poster, c'è un forte odore di incenso e hashish e la plastica regna sovrana in cucina; ormai è mezzogiorno, crollo sul suo letto in uno stato di coma profondo...
Mi risveglio(si fa per dire) 5 mesi dopo con il suo odore fisso sulla pelle e tante promesse per il futuro, ormai siamo una coppia, vivo da lei 3 giorni a settimana e la casa adesso ha qualche mobile in più e molti meno poster, anche se il disordine è sempre lo stesso, suoniamo insieme le canzoni dei led zeppelin, e adesso l'incenso ha lasciato il posto alla skunk.
frequentiamo un gruppo di attivisti politici (naturalmente di sinistra), ci scambiamo libri di autori sconosciuti, e parliamo di ecosostenibilità con tanto livore da sembrare quasi credibili. Con lei non mi annoio mai, possiamo litigare di tutto e far pace un momento dopo, siamo anche comici ed autoironici, tutte qualità che prima o poi fanno venire in mente certe idee strane. Ed infatti un sabato sera, complice anche 1 tubo di nero d'avola per cena, inaspettato come un vigile della municipale di palermo a lavoro nell'ora di punta, mi esce dalla bocca un:
"ma perchè non conviviamo? Penso di provare qualcosa di forte per te"
Ricordo solo i suoi occhi grandi e umidi che mi fecero sentire terribilmente bene, presi coraggio e la abbracciai affondando il colpo con un perentorio:
"vorrei che fosse la volta buona con te" ... game over
Lei scoppia a piangere, i suoi occhi non sono più felici come prima, sembrano disperati, scappa in bagno, dopo circa mezz'ora mi arriva un suo messaggio su whatsapp:
"sono felicissima di quello che mi hai detto poco fa, ed anch'io vorrei tanto che fosse la volta buona con te, ma c'è una cosa molto importante che devi sapere del mio passato, perchè potrebbe avere delle ripercussioni sul nostro rapporto
"eri un uomo" rispondo senza esitare, sperando che, porre un termine di paragone tanto "eccessivo" possa rendere qualsiasi altra cosa meno pesante da digerire.
"no ma cosa dici"... faccina incazzata, "... e che in passato ho avuto una vita MOLTO MOLTO trasgressiva, sia con coppie che con donne che con uomini, anche contemporaneamente" faccina che suda
"era meglio se mi avessi detto che eri uomo" con ben tre faccine sconsolate, schifato la blocco su whatsapp e torno da me con addosso ancora la tuta/pigiama adidas, guido velocemente bestemmiando, sono fuori di me, apro la porta con un calcio, la mia abitazione sembra Beirut negli anni 80, ho tutti i vestiti e le mie cose da lei e la polvere ormai ha colonizzato tutto,
"come al solito me la faccio solo con troie" ... dico ad alta voce ripensando alle parole di mio padre che troppe volte aveva chiuso un occhio sulle mie tante scappatelle giovanili, e che puntualmente mi ricordava che prima o poi a fare il "fimminaro" si finisce soli e disperati. Probabilmente me lo meritavo, era una sorta di karma che ritornava per farmi pagare anni di illusioni e bugie dette a giovani e ingenue "donne da marito" ufficialmente "incensurate" e pronte a fecondare col primo buon partito disponibile. Fatto sta che a 42 anni suonati mi ritrovavo solo a casa a per l'ennesima delusione. In un cassetto ritrovo una vecchia bottiglia di chivas regal, è quasi piena (la prima bella notizia della giornata), inizio a bere stringendo la mascella, 30 minuti dopo sono sbronzo sul divano, mi addormento sul divano davanti alla tv accesa.
Un gruppo di uomini nudi si sta accanendo su una morettina dal culo stupendo, la prendono e usano a loro piacimento, la donna dal canto suo sembra apprezzare molto questa pratica, e si abbandona totalmente al piacere di tutti, ad un tratto si volta a guardarmi, è amanda, ride come se volesse prendersi gioco di me e intanto succhia e tocca i cazzi degli sconosciuti incitandoli a venire su di lei, io mi ritrovo in mezzo la sala, l'unico ad essere vestito, vorrei spogliarmi anch'io, scopare per sfregio quella stronza che osa umiliare il mio orgoglio di maschio alfa, diventare uno dei tanti, cosi da avere un alibi per non soffrire cosi tanto. I vestiti non vengono via e intanto gli altri sovrastano coi loro corpi amanda, comincio a gridare anche se non mi sente nessuno, mi sveglio di colpo, sono ancora le 6 del mattina, la testa mi sta scoppiando, adesso sto davvero male. Provo a lavarmi la faccia controllo lo smart, non mi ha neanche critto un messaggio per sapere come sto, penso schifato più dall'alcool che dalla delusione.
Devo mangiare qualcosa e bere un caffè, esco velocemente di casa e sul pianerottolo, seduta sulle scale, trovo lei, con due cornetti al cioccolato, si vede che ha pianto tutta la notte, ha il viso stravolto ma è sempre bellissima, sembra quasi aver sofferto più di me. Entriamo a Beirut, mangio in silenzio cercando di non perdere la testa, lei scoppia a piangere dicendomi che quella vita ormai è un lontano ricordo, e che vuole una famiglia e dei bambini e che sono l unico che le abbia mai fatto venire voglia di questo, mi spiega che quella appetenza sessuale era giustificata da una forma grave di bipolarismo, dalla borsa in juta verde da antagonista, esce tutta la documentazione medica di psicologi vari che negli anni l'hanno seguita e curata, io sono ancora stravolto dal wiskey e dalla rabbia, vorrei vomitare sul tavolo, ma mi concentro sui fogli, controllo i timbri le firme, le date, le ultime righe dei referti...
"sono migliorata progressivamente negli ultimi 4 anni, con una terapia adeguata ho dimenticato del tutto le mie vecchie abitudini, mi manca soltanto una persona come te per essere felice. Se vuoi posso rispondere a tutte le domande anche quelle più intime, ma ti prego, dammi almeno l'opportunità di conoscerci veramente." Mi diceva sotto voce tenendomi la mano.
"neanch'io sono un santo, e dio solo sa cosa ho fatto in passato... voglio solo che mi prometti, che se ti stancassi di me e sentissi l'esigenza di andare con un altro, me lo dica subito, voglio solo questo, Promettimelo!"
"te lo giuro amore m..." amanda non riusci a terminare la frase che avevo già la mia lingua nella sua bocca.
Facemmo l'amore a terra come due selvaggi, raggiungiamo l'orgasmo insieme, e stringendoci, cominciamo a piangere, l'uno sull'altra, al buio senza dire una parola, solo singhiozzi e lacrime.
La settimana successiva al fattaccio passò molto velocemente, entrambi eravamo pieni di attenzioni verso l'altro, io cucinavo, lei mi portava un cannolo espresso dalla pasticceria sotto casa, io tornavo con un fiore la sera, lei me lo succhiava in bagno la mattina prima di andare a lavoro, e fu proprio una di quelle volte subito dopo esserle venuto in bocca, con le endorfine a mille (maledette) le dissi: perchè non vieni insieme a me questo fine settimana a casa dei miei? Mi piacerebbe presentarteli, ma mi raccomando sta attenta a mio padre perchè è un vecchio marpione"
In passato avevo saputo di suoi tradimenti più o meno confermati "dall'occhio del popolo", non avevo mai voluto sapere la verità, solo non mi spiegavo come mai una donna fiera e con personalità come mia madre, non avesse mai avuto il coraggio di lasciarlo.
Gli occhi di lei dopo queste parole si accesero, mi strinse forte baciandomi il viso ovunque,
"amore hai ancora lo sperma in faccia mi sporchi tutto" ...
Nel pomeriggio avvisai i miei, prima mio padre (il kissinger di famiglia) era lui il mediatore per eccellenza con mia madre, mi bastò dire che portavo un'amica speciale, con cui convivevo da qualche mese e che forse questa era quella buona.
Mio padre che mai mi aveva sentito parlare cosi, mi trasformò presto nel protagonista della parabola del figliol prodigo, prenotò nel miglior ristorante di pesce della sua città, e ci lasciò addirittura le chiavi della casa in campagna (zona offilimit fino ad allora per i non sposati).
Dissi tutto ad amanda, si vedeva che era un po spaventata, ma comunque felice, la mattina del fatidico giorno eravamo entrambi nervosi, simulavamo allegria, ma ci cagavamo letteralmente in mano, in auto metto the dark side of the moon, il viaggio fila liscio e veloce, eccetto che in una stazione di servizio, dove per poco un poliziotto non ci becca con la canna ancora accesa.
Arriviamo all'entrata del mio desolato paese di origine: 4000 abitanti, 650 metri sul livello del mare, 1000 km dalla civiltà, l'unica anima viva ad accoglierci è rocco, mio coetaneo col cervello in pappa per via dei cartoni negli anni 90, fino all'età di 25 anni era un promettente ingegnere informatico, peccato che l'amore per i rave e le droghe sintetiche lo avessero trasformato in un lobotoma, suo padre nel 2002 era andato a recuperarlo a londra, l'ingegnere tossico viveva in una casa occupata da squat, e per via della ketamina non dormiva da una settimana. Fatto sta che da allora rocco non era più lo stesso, vegetava tra casa e bar, fumava 3 pacchetti di marlboro al giorno, e chiedeva a tutti 1 euro per il caffè.
"ciao rocco come stai?... ti trovo bene"
"ciao bello, ti trovo bene anch'io, hai 1 euro?"(maledetta ketamina)
Arrivo a casa, mio padre e mia madre in piedi all'entrata sembrano clinton e hillary, lui per l occasione ha rispolverato il ciuffo bianco e la giacca del matrimonio di mio fratello, lei austera e distaccata man mano che ci avviciniamo sfoggia il suo classico sorriso da "dolce euchessina", si vede che non le piace gli e lo leggo negli occhi, vabbè me l'aspettavo, punto tutto su mio padre, che stranamente non è brillante come al solito, fa le sue solite battute, ma senza smalto ne enfasi,
ci sediamo a tavola, anche amanda è strana, di solito riesce a comprarsi chiunque con le sue battutine sagaci e pungenti, studia bene l'avversario come un testimone di geova la domenica mattina, e poi affonda il colpo, conquistando totalmente il suo interlocutore, deve essere proprio emozionata, non l avevo mai vista cosi, mi tiene la mano sotto il tavolo tremando, cerco di rassicurarla monopolizzando il discorso, parlo di lavoro, lavoro, politica, e poi ancora lavoro, siamo già alle cotolette panate e ancora il ghiaccio non si è sciolto, mi gioco il jolly, chiedo a mia madre: "la sciatalgia come va?" sperando che nella sua autocommiserazione stoica includesse la pietà di amanda, giusto per coinvolgerla, il resto sarebbe venuto da sé, mio padre intanto continuava a guardare dentro il piatto, quasi imbarazzato, sembrava cercasse un diamante nello spezzatino, non mi era di nessun aiuto, sembravo essere l'unico a cui interessasse fare bella figura a quella cena.
Il dolce si era quasi sciolto e nessuno riusciva ancora fare una risata credibile, sembrava una di quelle cene aziendali di natale, dove tutti non vedono l'ora di tornare a casa a fumare in pigiama.
Amanda si alza senza neanche prendere il caffè e va di là a riposare, rimango coi miei, entrambi imbarazzatissimi, non immaginavo finisse cosi, mi aspettavo il vitello grasso ucciso e i musici a festeggiare il mio ritorno ad una vita sana e cristiana, ed invece sembrava una puntata di casa vianello, ingoio il caffe velocemente, senza dire una parola, raggiungo amanda, in fondo sarà lei a fare la mia felicità, certo avrei preferito avere anche i miei dalla mia parte, ma vivrò lo stesso, in fondo abitiamo a 200 km di distanza, ci vediamo 3 volte l'anno, 2 giorni a natale, 2 a pasqua e 5 ad agosto, si può fingere tranquillamente per 9 giorni l'anno tutta la vita.
Abbraccio amanda sul letto che continua ad essere strana, il cuscino e umido, ha pianto e anche tanto, non riesce a guardarmi negli occhi, non pensavo ci tenesse cosi tanto continuo a ripetermi nella mente, provo a farle capire che non necessariamente per essere felici dobbiamo avere il consenso dei miei genitori.
"Stasera stessa voglio tornare a Palermo" disse senza darmi possibilità di replica.
La situazione comincia a sembrare paradossale, penso che la migliore cosa sia andare via da quella casa e da quel paese dimenticato da dio, tornare alla mia civiltà, fatta di vetrine minimal, sushi a buon mercato e aperitivi sempre più scarsi di vodka.
Vado in cucina a comunicare la scelta di tornare a Palermo ai miei genitori, con mia grande sorpresa i due accettano di buon grado con un sorriso fintissimo, mia mamma si alza di scatto dalla sedia per andare a prepararmi la valigia neanche aperta, 20 minuti dopo siamo fuori dal paese, amanda accenna un debole ciao, mia madre neanche un "guida piano al ritorno".
Durante il tragitto cerco di ritornare alla vita di tutti i giorni, pianifico la gita fuori porta a trapani, chiedo di cercare un b&b, ho bisogno di non pensare ai miei e al loro tradimento inaspettato, capivo che da quel momento qualcosa si era perso nel nostro legame, pur rimanendo i miei genitori, non li avrei mai perdonati per l'ammutinamento di oggi. Lei continua a non parlare. Sorride meccanicamente ad ogni mia affermazione senza neanche ascoltare cosa dico.
Comincio a realizzare che non avrei mai dovuto portarla dai miei continuando a parlarne vagamente con mia madre, e mandare qualche foto su whatsapp per le feste;
ormai la frittata era fatta, dovevo solo continuare a vivere con Amanda a Palermo magari sposarci fra un anno e figlio in default l'anno successivo al matrimonio, l'idea di questo progetto di vita, bastava a farmi dimenticare dei miei e del loro rifiuto. Giuro che non gli avrei mai fatto vedere il loro nipotino questo e' poco ma sicuro.
"fermati all'autogrill devo fare pipi" sussurra lei dopo tanto silenzio
"ok devo andare anch'io in bagno" rispondo con tono seccato.
Entro nel bagno, è sporchissimo, da una delle toilette esce una forte puzza di cacca e poco distante un ciccione si lava l emani soddisfatto, sono sicuro sia lui il colpevole, fatto sta che non riesco a pisciare per la forte puzza, decido di urinare nel boschetto antistante i bagni, 5 minuti dopo sono seduto sulla panchina dell autogrill, soddisfatto, che aspetto amanda, pronto ad affrontare gli ultimi 50 kilometri che metteranno la parola fine a questa giornata da incubo.
arriva un messaggio whatsapp di amanda.
"il vero motivo per cui sono voluta da scappare da casa dei tuoi, è...
5 anni fa in un sito per coppie scambiste, ho conosciuto i tuoi genitori e ci siamo incontrati più volte... facendo sesso tutti e tre insieme... ti giuro mi sento sporca... e non riuscirei mai più a guardarti negli occhi... Addio angelo mio non meritavi tutto questo... e perdonami un giorno se mai potrai" senza faccine
Rimango seduto apparentemente calmo, anche se ho nel morte nel cuore, in sole 12 ore ho perso le uniche tre persone importanti nella mia vita, perchè di sicuro avrei rotto con tutti e tre, sarei emigrato al nord e provando a rifarmi una vita, anonima, di basso profilo, con tanti vizi nascosti magari.
Potevo andare a roma da mio cugino ale, mi aveva sempre chiesto di provare la libera professione nella capitale, e sicuramente là questa brutta storia l'avrei dimenticata più velocemente. Tutto a un tratto sento la frenata di un tir che di colpo in autostrada falcia il corpo di una donna sbucata all'improvviso, accorrono tutti, i ragazzi filmavano coi telefonini, due poliziotti cercano di rallentare il traffico, sull'asfalto giaceva il corpo sventrato di Amanda, non piansi neanche, chiusi gli occhi e mi sdraiai sulla panchina.
"
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