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Disagio di vivere

Ore 07. 00, un suono penetra nelle orecchie e mi scuote, tutto intorno sembra buio, ma aprendo lentamente gli occhi intravedo la luce che filtra dalle persiane, sembrerebbe una bella giornata visto l'intensita'. La mano, come fosse telecomandata, tocca il pulsante dello stop, finalmante torna il silenzio. Cerco inutilmente di riprendere la posizione lasciata, il braccio sotto la testa in posizione supina, la gamba sinistra piegata,... ma no non era cosi', porca miseria, come ero prima. Gli occhi rimangono chiusi, anche oggi, come ieri e altri gioni ancora, la spossatezza prevale, il cuore batte lentamente, non vuole aumentare il suo ritmo. NO NO non e' possibile, chi si e' introdotto nel mio corpo nella mia mente? Non ho voglia di alzarmi, neanche una bella giornata di sole riesce a scuotermi. Beh! in fondo chi se ne frega, non devo timbrare il cartellino e poi e' maglio rimanere a casa, e' meglio per tutti, sul lavoro sono un peso anche per me stessa. Quando alla fine, il mio corpo reagisce al ritmo della giornata, la sveglia segna gia' le 9, 30. Lentamente mi ripeto,"dai alzati, cosa fai qui in questo letto, tutti se ne sono andati, ora puoi fare le cose con calma senza che nessuno ti dica, sbrigati devo andare in bagno, e' tardi" ecc. Piano piano scendo dal letto, il tepore di quel calduccio avvolge la mia pelle, la mia testa e' vuota, la cervicale mi fa male. sospiro e malinconicamente vado in cucina. Avrei voglia di un caffe'pero'mi mancano sia la forza che la voglia di farlo, quindi riscaldo quello di ieri, mangio un biscotto per prendere la prima pillola. La guardo nel palmo della mia mano e penso"come ti sei ridotta"non accorgendomi che la lacrime scivolano sulle guance e un senso di panico comprime il torace, fino a farmi mancare il respiro e mentre sulla sedia sorseggio questo schifoso caffe', squilla il cellulare."Che fai sei ancora a casa? Che c'e'? Cos'hai? BASTA! lasciatemi stare! non fatemi domande, l'interesse nei miei confronti mi da fastidio. STO MALE, HO TUTTO E DI PIU', E MI MANCA TUTTO. Questo vorrei dire, ma manca il coraggio per far conoscere questo mio disagio, Lasciatemi dormire, almeno quando dormo non penso e sogno, almeno quando posso, visto che sembra che anche Morfeo, a volte non voglia farmi stare tranquilla facendomi sobbalzare e trascinare per casa come uno zombi, per poi farmi trangugiare gocce di tranquillante contro il panico. Chi sei, chi ti conosce, tu non sei me, eppure ti vesti come me, parli come me, il mio dottore ti chiama "depressione", ti ho stretto la mano e da allora conviviamo insieme.

 

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0 recensioni:

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11 commenti:

  • Paolo il 30/09/2011 10:23
    Il racconto è scritto benissimo, non so perché tu abbia deciso di condividere un pensiero così privato e intimo, spero però che le mie parole possano essere, anche se piccolo, un contributo di solidarietà. Credo che il male si trovi al di fuori di noi, e non è sempre facile difendersi, ma si può fare, ognuno di noi ha almeno una ragione diversa per farlo.
    Grazie per avermi regalato una parte di te
  • francesco gallina il 21/06/2007 10:56
    Le storie di disagio psicologico sono sempre molto personali e meritano comunque rispetto, il racconto trasmette le tue sensazioni in maniera adeguata
  • Claudio Amicucci il 07/06/2007 23:37
    Come Rexia non voto. Ti ho lasciato un commento su una tua poesia e avevo intravisto qualcosa... leggilo. scrivimi se vuoi anche a parte per e-mail... Se vorrai mi farà piacere starti vicino.. e non fraintendere... sono felicemente sposato e da pochi giorni anche nonno... Vorrei solo farti sorridere ancora...
  • Egon il 05/06/2007 15:57
    lo capisco
  • lory giacobbe il 04/06/2007 16:38
    Grazie Rexia, apprezzo molto. Ciao
  • rexia argento il 04/06/2007 16:32
    -Bello davvero- REXIA.
    (dopo aver capito, imbecille che sono, quanti gironzolano in tondo a mettere uno o due, votando idiozie ma anche capolavori, forse per invidia del non aver nulla da dire... ho deciso che il mio commento sarà insieme anche il mio voto. Non sono nessuno per classificare, promuovere o bocciare. Il mio nome che compare sarà segno del passaggio, di lettura attenta e attestato del mio cuore, come omaggio.
  • Deborah Zzzz il 21/05/2007 21:49
    la bestia nel cuore può esser sconfitta prima ke divori noi stessi! nel tuo racconto cè l'inizio della lotta!
  • terry Deleo il 20/05/2007 18:33
    Questo tuo racconto è un inizio alla sconfitta della depressione. Forza, vedrai... qualcosa succederà quando meno te l'aspetti.
  • elenio pallini il 19/05/2007 00:20
    scrivendo questo breve racconto sembra che qualcuna stia vincendo sul disagio, non tutti riescono a farlo, questa è una piccola vittoria. Continua così e vedrai che otterrai il divorzio dalla depressione!
  • Anonimo il 17/05/2007 20:14
    Dalla depressione si guarisce se veramente si desidara, ma non certo con le pillole bensì parlando e ascoltando i consigli di chi è in grado di aiutarci...

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