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Giulia 5 Ancora "LUI"

Ci sono cose che non si possono dire, ci vuole troppo coraggio, ed io non ce l’ho, sono gli occhi, però, che ti tradiscono, gli occhi non mentono mai.
Per mia “fortuna” Giulia non ha mai potuto guardarmi negli occhi, e così mi sono illuso di essere riuscito ad ingannarla, a tenerle segreta la gravità del suo male.
Per mesi e mesi, durante i ricoveri per accertamenti, le visite specialistiche, i consulti più disparati; sono stato convinto d’aver ingannato ad arte la piccola eroina. Eroina perché, nonostante, evidentemente disorientata ed imbarazzata, da tutti quei passaggi da un luogo sconosciuto, ad un altro, ancora più lontano, dalla sua zona di sicurezza; Giulia, mostrava a tutti un cortese distacco, quasi non fosse lei, l’attrice di tutte quelle scene.
Ho detto mi sono illuso, perché in realtà la mia piccola amica, aveva già percepito, dai miei balbettii, dalle parole dei medici e dai bisbiglii di commento del personale dell’Istituto, la gravità del suo nuovo “dono ricevuto dal cielo”.
E qui, Giulia, s’è superata, non è mai crollata in nostra presenza, non ha mai pianto davanti a me, perché, sono sicuro, non voleva che noi tutti, suoi adoratori, soffrissimo per lei.
Oh Giulia, sono un bastardo; ti ho mentito per non farti piangere, in realtà, era per non ammettere che io stesso, volevo mentire a me stesso; negare l’ovvio, per paura, per vigliaccheria, per incapacità di condividere con te un così infinito dolore!
E come al solito, tu, piccolo, smunto, tremante cucciolo di donna; ti sei dimostrata migliore di me, migliore di tutti.
Ho coinvolto R. un “fratello” oncologo di un ospedale all’avanguardia in questo orrendo campo. Ha letto i referti, s’è messo in macchina, s’è fatto 800 km solo per venire a Napoli e visitare la mia Giulia. I suoi occhi mi hanno subito detto quel che temevo. Le metastasi accertate, non consentivano alcun tipo di intervento chirurgico. E fra un po’, sarebbe sopraggiunta la fase del dolore.
Era quindi consigliabile il ricovero in una unità specializzata per terminali.
Merda, merda, merda! Ancora una volta, il “male maledetto” , incrocia la mia vita, ancora LUI, mostruoso marchio che mi porto appresso finanche come segno zodiacale, dopo avermi strappato il padre, rubato la mia sorella più dolce, sconfitto il mio primo “maestro”, e poi il mio primo compagno di lavoro…… adesso la piccola Giulia?
Non ce la faccio più, ho troppa rabbia dentro, ho perso la voce a forza di strillare, non ho neanche la consolazione di poter strangolare con le mie mani l’eventuale artefice di questa macabra commedia, perché non esiste, buon per lui …. non esiste.
E i giorni passano, e si portano appresso i mesi, che diventano anni!

 

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5 commenti:

  • antonio imbesi il 25/04/2011 08:41
    bella complimenti
  • Anonimo il 14/04/2008 16:59
    Non esistono parole per descrivere la rabbia...
  • Anonimo il 29/09/2007 21:53
    Non è facile accettare tutto questo, ma Giulia aveva qualcosa in più.
  • Maurizio Triolo il 29/05/2007 19:46
    Chi non vede ha sicuramente una sensibilità a molti sconosciuta... non dimenticarlo mai... bravo.

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