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mi chiamo Giuseppe

Mi chiamo Giuseppe, ho 99 anni, essendo nato nel 1907 tra poco arriverò al secolo, ultimo traguardo che mi resta nella vita. Dove mi trovo? Boh, non ricordo, ricordo solo di essere stato per la strada, ad aspettare un’ambulanza che mi portasse soccorso; oddio, non che stessi poi così male, anzi… io mi sentivo benone, solo che anni fa mi hanno impiantato un catetere, non mi ricordo più per quale motivo, ma alla mia età perdonerete se non ho la mente lucidissima nei ricordi. So soltanto che ogni tanto devo farmi portare in ospedale per sbloccare non so neanche io quale valvolina. Tutto è cominciato quella volta che Teresa non è potuta venire a cambiare e pulire l’impianto (io ormai il catetere lo chiamo familiarmente “l’impianto”) per un impegno preso in precedenza. Chi è Teresa? Ma lo sanno tutti, è la dottoressa, infermiera, governante, assistente sociale, amica, psicologa di tutti noi vecchi in questa piccolissima frazione di questo piccolissimo paese, non ha mai studiato, ma se c’è bisogno sicuramente chiamiamo lei piuttosto che qualche “scienziato” che ci ruba la pensione solo perché riesce a mettere in fila tutti quei minacciosi paroloni. Insomma, stavo già perdendo il filo, tutto è iniziato quel giorno che lei non è potuta venire, le dissi “fa niente, verrai domani” e la notte mi svegliai con l’impianto bloccato e una forte necessità di urinare. Fu allora che mi ricordai di quel biglietto che la Terre mi aveva messo sulla credenza, con tutti i numeri da chiamare se avessi avuto bisogno d’aiuto, guardai bene e vidi che in caso di malori o infortuni bisognava comporre il 118 sul telefono, esitai un attimo prima di chiamare, io non ero infortunato e se si toglie il male alla vescica non avevo malori, ma sul biglietto ci stava scritto chiamata gratuita, quindi, che mi costava? Chiamai e mi rispose una donna che con molta gentilezza mi chiese un sacco di cose, anche personali, finché mi disse che avrebbe mandato una squadra a risolvere il problema.
Una squadra? Bastava una persona, la Terre mica viene con i rinforzi. Per facilitare questa squadra a trovarmi decisi di portarmi in strada, appoggiandomi al bastone di ulivo, che ormai mi accompagna da quasi 30 anni. Arrivò un’ambulanza, scesero 3 persone, e la prima cosa che mi colpì fu la gentilezza di una ragazza nel farmi salire con loro a bordo. Durante il tragitto verso l’ospedale furono tutti molto partecipi dei miei problemi. Forse fu perché essendo tutti molto giovani avrei potuto essere il loro bisnonno, all’epoca avevo 95 anni, o forse perché in fondo anche per loro è un sollievo poter portare qualcuno che non sta proprio male. Fatto sta che mi hanno anche aspettato in ospedale e riportato a casa, anche se mi hanno più volte spiegato che lo avrebbero fatto solo quella volta, ché il regolamento impone di lasciare lì la persona e tornare in sede. Poi quella ragazza mi ha dato un bacino e mi ha augurato la buonanotte, che carina…
Da allora non si contano le volte che con qualche scusa non mi sono fatto trovare a casa dalla Terre nei giorni del cambio all’impianto, e non si contano le volte che mi svegliavo in piena notte con un fastidio acuto e la voglia di urinare. Chiamavo il 118 e arrivava “la squadra”, solo che da quella remota prima volta la ragazza giovane, gentile e carina l’ho vista raramente, sono arrivati ragazzi, adulti, persino anziani, donne belle e brutte, ma lei si faceva desiderare, si e no 1 volta ogni 2 mesi potevo avere il suo sorriso tutto per me. Non che gli altri mi trattassero male, anzi, però lei mi dava il bacino, si informava e volentieri parlavo con lei dei miei problemi, mica come quello che una notte non ha trovato di meglio da chiedermi se non avessi una famiglia, io che da 40 anni ho chiuso ogni rapporto con tutti i miei parenti, o quell’altro che una notte mi ha fatto prendere uno spavento… è riuscito a picchiare con il fianco dell’ambulanza contro il parapetto della strada e la volta dopo faceva pure lo spiritoso pensando che fossi un vecchio rincoglionito che non l’aveva riconosciuto. Sarò anche vecchio, con poca memoria, ma uno che guida da cani me lo ricordo sicuro!

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0 recensioni:

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17 commenti:

  • marilena del mare il 15/09/2010 14:47
    tema originale la vecchiaia! complimenti per la narrazione e i sentimenti descritti!
  • Rocco Burtone il 25/06/2009 14:50
    Molto bello. Togli però l'accento al Fa.
  • Anonimo il 28/02/2009 16:39
    mi è piaciuto molto, oltre al personaggio, anche la pulizia e chiarezza del linguaggio la fanno da padrone. bravo.
  • Anonimo il 28/12/2008 18:35
    ho solo aggiunto l'ultima stella...
    spero solo di rileggere gigi...
  • Giovanni De Lombardis il 25/11/2008 11:09
    BU BU BU BU...
  • Wester Auxano il 26/08/2008 08:20
    Molto tenera... forse agghiacciante, nella verità che dischiude... bravo.. a presto...
  • EKIPS _ il 17/06/2008 01:53
    Complimenti. Gradevole e profonda.
    Un saluto.
  • Anna Bona il 28/08/2007 19:39
    complimentoni... la struttur è ottima, sei riuscito a creare un'intesa perfetta, mi sono immedesimata alla perfezione nel personaggio!! davvero bravo!
  • Claudio Amicucci il 08/07/2007 17:22
    Voti bassi perché qualcuno vota basso, si diverte e non commenta. Bravo Marco, hai reso bene l'idea e l'esposizione scivola bene. Ciao Claudio
  • Argeta Brozi il 03/06/2007 20:06
    Come mai voti così bassi?? ma allora!!! Io ti ho dato 9, sei riuscito a immedesimarti nel personaggio e a farci immedesimare a nostra volta, hai "mosso" in noi rabbia, speranza, ma anche amarezza. Non c'è niente di meglio che un racconto che suscita emozione nell'altro. Ehi... ma perchè non me l'hai detto che sai scrivere così bene??? un bacio
  • Anonimo il 28/05/2007 21:37
    Mi è molto piaciuto... e intristito anke un pò... la vekkiaia... ke inevitabilmente ci raggiungerà tutti, la paura più grande, la tortura più tremenda... un anima giovane chiusa in un corpo vekkio... mi hai fatto pensare alla mia nonna... Ciao
  • luigi deluca il 27/05/2007 05:53
    un 10 anzi un 100, Giuseppe ha in se i drammi di tutti noi. ma la solitudine è il suo, il nostro più grave|
    Mi sono immedesimato e commosso! Sinceri complimenti, gigi

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