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Troppo Occupato

Sono occupato…. maledettamente occupato…. e lo sono ormai da più di quattro anni.
Appena sveglio, e dopo una rapida doccia, (inutile svegliare mia moglie quando posso fare io, inoltre Mariella è sempre debole, stanca, depressa, no…meglio di no), sveglio dolcemente il bambino, lo lavo, lo vesto, facciamo colazione insieme e poi, scherzando come sempre, lo porto a scuola.
Di certo non mi azzardo a lasciarlo nei dintorni dell’edificio scolastico, se ne sentono di tutti i colori di questi tempi, e come ogni giorno mi godo il cenno di compiacimento della bidella verso questo padre così attento.
Tornando a casa mi fermo a comprare il necessario per oggi, ormai esercito con maestria l’arte del fare la spesa e già da lontano valuto e soppeso con precisione melanzane, pomodori, zucchine, arance; conosco i prezzi di mercato a memoria e supero senza degnarli di uno sguardo quegli esercizi che hanno prezzi troppo alti per puntare con sicurezza verso quelli con quelli più convenienti.
Sono molto occupato.
Torno a casa per le nove, e mentre comincio a pensare alle faccende domestiche ascolto in sottofondo il respiro regolare di Mariella, so già che si sveglierà intorno a mezzogiorno, del resto perché dovrebbe alzarsi prima? No…meglio lasciarla dormire, forse in queste ore mattutine riuscirà a riposare per davvero.
Mi muovo con consumata sicurezza e millimetrica precisione per casa, ed impiegando il miglior rapporto possibile tra sforzo fisico e tempo impiegato nell’arco di due ore ho lavato i piatti rimasti dalla cena, spolverato, messo a mollo i vestitini che Marco ha sporcato giocando con la terra nel parco, pulito il bagno e stirato, (a stirare per la verità non sono molto bravo, ma sto migliorando anche se molto lentamente; non ho molto tempo da dedicare a questa attività perché si sa…sono sempre molto occupato).

Prima di uscire per prendere Marco  da scuola preparo anche il sugo, per risparmiare tempo, e mentre soffriggo le cipolle penso a quanto la mia attività sia importante per gli altri, a quanto la mia famiglia dipenda me e dalla regolarità con cui mi applico nello svolgimento dei miei compiti.
Improvvisamente, in testa, delle immagini di prima,  quando ogni mattina alle otto il suono secco del cartellino che veniva timbrato scandiva l’inizio della mia giornata, segnata da pratiche, telefonate, pause caffè, chiacchere con i colleghi, (per lo più volte a sparlare di quelli assenti ed a sottolineare il proprio stress per il troppo lavoro a quelli presenti), e sguardi incessanti alle lancette dell’orologio appeso alla parete, vicino al condizionatore, sempre indicibilmente lento.
Poi la pausa-pranzo, sempre con i colleghi, sempre di corsa, sempre parlando di lavoro, in modo da non doversi fermare a pensare al resto, e solo qualche sguardo fugace alle ragazze in minigonna che transitano sul marciapiede, (mia moglie non se lo merita), prima di tornare in ufficio.

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0 recensioni:

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19 commenti:

  • Ivan Benassi il 11/08/2007 16:16
    Se é una storia vera, complimenti, sei riuscito anon scadere mai... se é una storia inventata, complimenti, sembra vissuta. Un racconto molto bello, impegnativo, ma al tempo stesso piacevole da leggere. Misura ed eleganza. Davvero bravo.
  • francesco gallina il 30/06/2007 12:04
    In effetti ci sono poche cose che non so fare in casa, sono proprio da sposare, e dovresti provare la mia cucina.
  • sara rota il 30/06/2007 11:32
    Una giornata davvero ricca di impegni... impegni che solitamente fanno le casalinghe... ma, complimenti... Ben descritto.
  • francesco gallina il 26/06/2007 12:51
    Ti ringrazio, per conoscere certe cose bisogna viverle.
  • francesco gallina il 20/06/2007 16:27
    certo, è solo una (patetica) gustificazione del protagonista.
  • Lampidibuio il 20/06/2007 13:53
    La cipolla cruda fa piangere non quella rosolata... ma ti perdono.. forse sei veramente troppo occupato...
  • Stella La Rosa il 18/06/2007 23:23
    Il racconto nella sua integrità è ben scritto. Riconfermo il precedente commento: Ben scritto. Anche a me le cipolle fanno piangere, e non solo quelle! Bravo
  • francesco gallina il 18/06/2007 13:23
    un giudizio che fa molto piacere, dato che proviene da una persona ben qualificata. Grazie.
  • francesco gallina il 18/06/2007 11:02
    Talvolta i maledetti bastardi si dilettano a mettere in difficoltà i duri rocciatori, è un loro vizio.
  • Giacomo D'Alia il 18/06/2007 10:54
    ah, no, no... meno male... mi era solo entarto un moscerino nell'occhio i veri uomini non si lasciano scorrere i sentimenti sul volto
  • Giacomo D'Alia il 18/06/2007 10:52
    la senti la mia lacrima come sfrigola nelle cipolle dorate? Accidenti, maledetto bastardo, hai tirato fuori una lacrima al duro rocciatore...
  • francesco gallina il 18/06/2007 10:33
    ok, ora va bene.
  • francesco gallina il 18/06/2007 08:16
    Ne manca quasi metà purtroppo, vi pregherei di sospendere il giudizio fino alla modifica, grazie.
  • Stella La Rosa il 18/06/2007 00:06
    ben descritte situazioni e sentimenti... complimenti. Manca qualcosa?
  • Giacomo D'Alia il 17/06/2007 22:17
    purtuttavia anche con questo incipit mantiene tutta la sua forza...!
  • francesco gallina il 17/06/2007 22:11
    In realtà mi accorgo che nella trasmissione si è persa tutta la prima parte del racconto. Cercherò di inserire anche il resto.
  • Giacomo D'Alia il 17/06/2007 17:02
    sei molto bravo a giocare coi sentimenti. Complimenti!

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