Con occhi curiosi mi soffermo nel vuoto e mi ci butto dentro. Trovare il senso, in questa debole domenica di mezza estate.
Con tanto di cinguettio romanzato e luce che filtra dalla finestra, finalmente sbatto il piede sul pavimento.
Dormito poco, lo specchio riflette ciò che gli occhi riflettono.
Pensiero sconnesso.
Preparo la macchinetta del caffè pigramente, fissando le immagini alle tele.
Perché alzarsi alle 7 di mattina per parlare di malattie della pelle o della seconda guerra mondiale?!
Mi rendo conto dell’impotenza e dell’inutilità della nostra specie, e provo compassione, pietà, disincanto o chiamatelo come vi pare. Parole, parole, parole.
Anch’io mi sono alzata alle 7 per fare una cosa che non cambierà niente in questo mondo, e adesso che ne sono consapevole capisco di essere una fottuta idealista senza ideali. Mi son detta troppe volte che avrei sistemato l’armadio uno di questi giorni, la verità è che sono troppo impegnata a fare cose che fruttino soddisfazioni di medio-breve durata per investire la mente in qualcosa che richiederebbe il lavoro di una vita, o forse tre.
E allora continuo a buttarci dentro tutto, un po’ a casaccio, chè tanto nel mio disordine io mi capisco, mica come voi.
Pensare a che fare della propria vita, che cosa adolescenziale. Babbo direbbe “va a lavorare!”, mamma forse un po’ prima ci penserebbe.
Il fatto è che dovrei tagliare qualcosa, perché il vuoto in realtà è solo una scarpa troppo grande per i miei piedi.
“Ma io non la voglio una scarpa diversa, la voglio solo più piccola”,è quello che direi alla commessa, se solo potessi.
E va bene, passerò pure per la maleducata, ma certe persone certe cose proprio non le capiscono! Cercano di rifilarti le loro ballerine a buon prezzo, ma se devo iniziare a camminare non voglio indossare emozioni già vissute, non le voglio ai miei piedi le loro vecchie Sensazioni, io cerco Autenticità, con la A maiuscola, voglio salire da sola e se devo cadere, voglio che sia dall’ultimo piano.
C’è qualcosa di strano nel pretendere di avere l’esclusiva sulla propria esistenza?! Uhm, beh, bevo il caffè, che si fredda.