username: password: dati dimenticati?   |   crea nuovo account

UNA SOLA VOLTA

Dopo tanti anni il ricordo di quella notte è ancora presente nella sua vita, è stata davvero una notte magica, unica, raccontava ad un' amico, che mai più si potrebbe ripetere. Aveva addirittura pensato, complice
il tempo che era passato, che non fosse mai successo, frutto di un sogno, come quando non si vuol credere che qualcosa di profondamente bello possa accadere.

Il treno era lì, binario unico di una piccola stazione di provincia. Veniva da Vienna, si fermò cinque minuti a raccogliere l'unica anima vivente con un
biglietto di ritorno nelle mani, una valigia con poche cose, e i resti di giorni vuoti e freddi. Aveva l'imbarazzo della scelta, scelse uno scompartimento a caso, forse il meno sporco, si sedette come al solito vicino al finestrino, una pacca sulla spalla dall'amico che lo aveva accompagnato, e il treno si mosse lentamente scorrendo via via tutte le luci della piccola stazione, ritrovandosi ben presto nel buio della notte. Era quello che voleva, ormai da un po' di tempo la sua vita era radicalmente cambiata. Si sentiva solo,
perchè era solo dentro, non riusciva a distaccarsi da tutto quello che gli era successo poche settimane prima, pensava solo a quel giorno, quel maledetto giorno in cui lei prese sua figlia e la portò via da lui. La cosa che più gli faceva male, e che si sentiva responsabile, perchè spinta da lui ad andarsene, da tutta una situazione che negli ultimi mesi era diventata pesante, dove il silenzio, i rancori, e qualcos'altro che ancora gli sfuggiva aveva finito per creare una convivenza insostenibile. Si era irrimediabilmente
addossato tutte le colpe di quel matrimonio ormai fallito.

Passarono un paio d'ore, e fumate alcune sigarette, sapeva benissimo che non avrebbe chiuso occhio quella notte, così come tante altre negli ultimi tempi,
il treno non lo faceva mai dormire, tra luci di gruppi di case che spuntavano improvvisi come lampi nella notte, e i pensieri che si rincorrevano più veloci
che mai. Provò a farsi trasportare dallo sferragliare del treno, che da un po' di tempo aveva preso a correre più velocemente, evitando di pensare al recente
passato. Ci riuscì per poco, e lì, vennero a galla i ricordi più belli, il sorriso unico e dolce di sua figlia, gli amici, i viaggi, ma un'improvvisa frenata lo fece tornare alla realtà. Nel frattempo erano saliti alcuni passeggeri, chi avrebbe
mai viaggiato per il diciassette di agosto, si chiese, dove praticamente tutti erano al mare, infatti salirono pochissime persone, tra cui una coppietta, e dietro loro una ragazza bruna, alta. Lo scompartimento era al buio, per volere di tutti, tutti avvertivano l'esigenza di dormire, ma nessuno ci riusciva. Dopo alcuni minuti la coppietta si accorse che c'erano degli scompartimenti
vuoti e pensarono bene di uscire, restarono soli, lei stava esattamente seduta di fronte, anche lei amava guardare fuori, e dopo un'iniziale imbarazzo, si

12345

0
0 commenti     0 recensioni    

un altro testo di questo autore   un'altro testo casuale

0 recensioni:

  • Per poter lasciare un commento devi essere un utente registrato.
    Effettua il login o registrati

0 commenti:


Licenza Creative Commons
Opera pubblicata sotto una licenza Creative Commons 3.0