Ci siamo mai chiesti perché non riusciamo mai ad amare veramente e completamente?
Imbottigliati in complesse metamorfosi sentimentali, avvinghiati da assurdi complessi economici, calcoli di pura avidità?
Ci siamo mai chiesti perché ci alziamo la mattina e non diciamo una preghiera, pensiamo solamente al modo migliore per non farci fregare, per riuscire a sopravvivere in una marmellata di circostanze banali ed idiozie?
Eppure la forza dell'uomo dovrebbe essere proprio l'altruismo, la
socializzazione, gli interessi verso i problemi degli altri, di tutta quella gente più sfortunata, più maltrattata. Gente che, sicuramente con tanta dignità, sopravvive in un mondo che fa di tutto per schiacciarla.
Ecco dove stà lo nostra miseria, l'incoscenza nel non vedere le cose che non ci appartengono, o che, anzi, non vogliamo ci appartengano.
Ecco la nostra fame di protagonismo, ingigantita da fasci di apparenze, intrighi demenziali, atti solo a mascherare le nostre debolezze, le nostre carenze affettive.
Personaggi obbligati a dimostrare le loro fatue ricchezze, fatte solo di ignobili e tristi povertà.
Ricordiamoci allora di chi eravamo e chi potremo essere, che un sorriso vale mille volte più del denaro.
Ricordiamoci che la nostra vita senza il prossimo non vale a niente.