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Il silenzio di Dio

Mi chiedo: come fa un credente ad accettare l’idea classica di Dio, se non riesce a capire come possa andare d’accordo questo “silenzio di Dio” con tutto cio’ che di Lui scrive e dice la nostra religione ufficiale, cioe’ quella cattolica?
È un controsenso cosi’ smisurato che, a questo punto, nemmeno la fede piu’ strenua e cieca puo’ accettarlo!
Madre Teresa di Calcutta accennava al “silenzio di Dio”senza entrare nel merito del problema, ma solo perche’ si trovava continuamente a dover lottare per i poveri, malato o non malati che fossero,
mentre dal suo subconscio(per quanto ne sappiamo) saliva forse l’enormita’ di questo concetto, cioe’ quello di un “silenzio” che, nella cultura corrente, non poteva avere una spiegazione, se non negando l’esistenza di Dio stesso; un Dio incomprensibile e totalmente sordo alle urla di dolore dell’umanita’ piu’ abbandonata della Terra, ed anche la piu’ estesa, come numero di persone.
Lo stesso papa ne ha parlato per bocca di uno dei suoi cardinali nel settembre 2007…

E allora come è sempre accaduto, è logico porsi la domanda: perche’ Dio non ascolta, e soprattutto, “non interviene” presso il popolo della terra, e nemmeno “scende” in aiuto per il popolo, cosiddetto “cristiano”, a suo tempo tanto amato dal “Figlio” nominato Gesu’ il Cristo?
È evidente che io non voglio essere blasfemo, mentre pongo questo grave interrogativo sull’ ”assenza” di Dio, che sembra verificarsi soprattutto nel momento delle maggiori calamita’ terrestri.
Desidero soltanto, umilmente, richiamare l’attenzione, se non l’interesse, degli esseri umani (e soprattutto dei cosiddetti “credenti”), su questo infinito controsenso, che oppone l’estrema miseria di gran parte della razza umana, ad un devastante e “irrazionale” silenzio della divinita’, tra i cui attributi è sempre solennemente conclamato quello dell’ “Amore”, cioe’ della compassione che in Dio stesso non puo’ essere soggetta ad alcuna giustificabile “limitazione”!
In questo enorme “vuoto logico” si dispersono necessariamente tutti i “contributi” che la stessa religione (anche quella “naturale e perenne”!) chiede ai suoi fedeli, cioe’ a tutti coloro che aderiscono, piu’ o meno inconsciamente, ad essa; la continua richiesta di “fede”, di preghiere, di intima, personale testimonianza di una valida credenza in un Dio che poi, assurdamente tace e che soprattutto “non interviene”!
È allora evidente, sempre piu’ evidente, da secoli, che questo tragico “iato” tra l’uomo e Dio non puo’ essere colmato da una ormai riconosciuta e umanamente “non percepibile” Presenza della divinita’, che mette teologicamente “in ginocchio” non soltanto la nostra chiesa, la nostra religione ma, senza dubbio alcuno, qualsivoglia religione o credo dell’umanita’ terrestre.

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17 commenti:

  • Phil Ethasimon il 20/02/2009 09:42
    Caro Luca, non sarebbe male che Tu, pronto a dire che non ho capito il libero arbitrio e l'amore divino, ne tentassi delle spiegazioni...
  • Anonimo il 19/02/2009 19:12
    Caro Phil, devo constatare, ancora una volta che, nonostante la tua indiscutibile cultura teologica, tu non abbia assolutamente capito il concetto di "libero arbitrio" e, soprattutto, quello di amore divino. Peccato.
    Luca
  • Phil Ethasimon il 11/02/2009 12:31
    È pero evidente che Dio essendo puro Amore Reale, proprio in virtu' di quello che egli e' non puo' "intervenire" punendo chi fa del male anche il più orribile..
    questo e' l'insegnamento vero che emerge dalla storia del personaggio Gesu', ghandi e altri..
  • Phil Ethasimon il 26/09/2008 12:52
    È il concetto di "separazione permanente" fra Dio e il creato che determina l'irrisolvibilita' del problema sul male...
  • Anonimo il 08/06/2008 14:09
    Tratto dal racconto: "L'uragano del Dio Onnipotente"

    “Perché Dio ha permesso tutto questo, padre? La vita di tutti, di mia moglie… del mio bambino non più ritrovato, inghiottito e sotterrato dalle furiose onde… Il Dio che per tutti è un Onnipotente non ha nemmeno usato il proprio potere per fermare l’uragano sterminatore! Lui è il Creatore di tutto, come ha potuto far scatenare una natura foriera!”
    Padre Antonino si precipitò a lui con parole che potessero essere bene delucidate.
    “Figliolo, dirimpetto a tanta catastrofe, anche io mi domando quale avviso il Signore ha voluto inviarci, ma come uomo di fede non posso che inchinarmi davanti a Dio Padre e dichiarare: “Sia fatta la Tua volontà”. Sappi, figliolo mio, che il male ha eternamente minacciato l’uomo e che Gesù è sceso sulla terra non per eliminare le catastrofi naturali, ma per lenire, con il suo esempio e insegnamento, le sofferenze cui l’uomo è sottoposto durante la sua permanenza terrena.. Gesù è venuto tra noi per condividere la nostra esistenza e che, anche, nelle prove difficili e dolorose, non ci abbandona mai se noi seguiamo il suo insegnamento.”
    “Padre, Dio mi ha strappato il mio unico figliolo!”
    “Non mi stancherò mai replicare… Sarebbe sciocco dare colpa a Dio di ciò che è successo. Dio non ci ha mai promesso di liberarci dalle catastrofi naturali; nemmeno Lui se le crea: sarebbe cosa o idee assurde! In fin dei conti, insegna come l’uomo può migliorare se stesso e affrontare dolore e sofferenze.”
    “Padre, continuerò versare lacrime di desolazione per un Dio che tanto ho amato e pregato!”
    “Per un cattolico come te, Danilo, le lacrime di disperazione sarebbero inutili; desteresti gaiezza solo a Satana! Delle sciagure alle Isole Palau, il motivo lo conosce solamente Dio, che non sta in alto dei cieli a farsi beffa di noi, ma quel Dio che è venuto a farci compagnia sulla terra e che, dando un significato al dolore, è finito in croce per noi, tra atroci sofferenze. Rifletti, caro Danilo, un po’ di più su queste cose. Non siamo dei noi uomini ed il dolore, volenti o nolenti, è parte integrante della nostra esistenza.”
  • Luigi Lucantoni il 20/12/2007 22:49
    "Lo so che in fondo non state bene".
    "Ve la dico io qual'è la soluzione del quesito che vi siete posto così come la me lo sono posto io e come per forza ci si deve porre!"
    (sintesi del tuo rivolgerti alla platea di povere pecorelle smarrite)

    In un modo o nell'altro dai sempre una dimostrazione logica dell'esietnza di Dio.

    Ci sono persone che potrebbero fare ragionamenti del tuo stesso tipo e dimostrare l'esatto contrario.
    Dimostrare l'esistenza e l'inesistenza di Dio sono speculari e gemelle.

    Chi ragiona su Dio senza tirare in ballo il male del mondo lo scarti, perché il deismo amorale non merita di essere preso in esame.
    L'assoluta indifferenza di molti agnostici sembra assente.

    Personalmente non mi va di ripetere il mio punto di vista, considero solo un concetto: l'infinito.
    L'alternanza di bianco e nero all'infinito, il centro dell'infinito come se esistesse.
  • Paola Reda il 10/12/2007 08:45
    Vedi Phil, io lavoro nel "settore", quindi conosco i cosiddetti ministri di Dio molto bene ed è proprio per questo che non credo in loro.
    Poichè sento che esiste un'entità superiore e sono alla ricerca di un dialogo con Lui, ho aggirato i suoi rappresentanti terreni. Ogni tanto, però, anche se molto raramente, mi è capitato di incontrarne qualcuno che usa i fatti (non le vaghe parole) per essere la proiezione di Dio sulla terra, per essere un umile, vero, autentico uomo fra i dolori degli uomini. Io riconosco queste persone Veri esempi del pensiero di Dio, gli altri non mi interessano, anzi... Ma ne basta anche uno solo così, che mette in ombra tutti gli altri. Quindi, in mancanza di coerenza fra parole e fatti elargiti da un pulpito (fra ricche vesti, ricchi templi, ricchezze sbattute in faccia ad un popolo della terra che soffre oggi più che mai tanti dolori e miserie) , mi sono creata autodidatta nella ricerca di qualcuno o qualcosa di superiore: ecco perchè affermo che "tutto il contorno" non mi interessa.
  • Phil Ethasimon il 09/12/2007 23:15
    Non ho detto che non affronti la "vita" con coraggio...
    Ti posso dire per mia esperienza, frequentando i luoghi ove la fede e' praticata, di non aver mai conosciuto nessuno che abbia mai messo in pratica quella fede manifestandola in modo vero e sincero.
    Dietro la facciata dell'amore verso il prossimo Vi ho trovato varie “maschere”; tra le quali Narcisismo, affermazione di se’ e una buona dose di cattiveria più o meno, alla resa dei conti, mal.. celata.
    E quando si fanno notare certe verita', contraddizioni, le incoerenze di pensieri e opere, quasi sempre si attira su di se avversione e risentimento.
    E se questo lo si fa notare ai rappresentanti delle fedi che hanno un certo "potere" allora sono.. dolori.
    Se neghi questo probabilmente e' perche' o eccetti passivamente questo tipo di atteggiamenti o perche’ non ne hai esperienza diretta. Tu stessa hai detto che non è un problema che ti tocca piu’ di tanto….
    Forse saro’ stato sfortunato a non conoscere persone edificate ed edificanti.
    Comunque credo Tu non possa dire che esistono TANTE persone "autentiche" all’interno delle chiese cattoliche, dei testimoni di geova, nelle moschee, nei templi buddisti etc etc.
    Non voglio assolutamente dire che tu non vivi certe verita’, questo non posso saperlo, pero’ da come hai risposto..
    comunque non è mia intenzione entrare in diatriba e creare disarmonia.
    Quel che voglio dire in realta’, aldila’ di questo scambio di commenti con Te carissima Paola è che a quanto pare quelle” fedi”, storicamente parlando non hanno Edificato e portato reali benefici all’umanita’, se non in sporadici casi..
    La verita’ sembrerebbe l’esatto contrario.
    Un saluto
  • Paola Reda il 09/12/2007 22:03
    Beh... questa poi!!!!!!!!!! Dirmi che non affronto sul campo e senza coraggio la vita e "certe verità" non merita risposta.
    Ricorda: mai esprimere giudizi sulla vita di qualcuno, nè sulle sue "verità". Si pecca di arroganza.
  • Phil Ethasimon il 09/12/2007 21:23
    Tu dici: “””Mi sembra, invece, che tu non abbia ben chiaro in mente COSA vuoi dire, perchè spesso usi, adatti, manipoli le parole a tuo uso e consumo, facendone spesso un uso inappropriato. Se poi non si ha chiaro nella mente il concetto delle parole usate, allora automaticamente, anche il messaggio diventa confuso, non chiarificatore del proprio pensiero.”””
    Non mi sembra di esser stato poco chiaro in merito al mio pensiero, che ho espresso nel precedente commento…

    Ancora: “””Il concetto poi del libero arbitrio... lo adatti dove, come e quando vuoi, usandolo spesso in modo diverso, sostenendo che o ne siamo vittime (quando non possiamo cambiare gli eventi che ci capitano fra capo e collo) o ne siamo padroni (quando dovremmo usarlo, ma non lo facciamo). “””””

    Si effettivamente il mio pensiero è che ne siamo “vittime” fino a quando non raggiungiamo la consapevolezza di esserlo.

    Ancora: “””Riguardo alla chiesa ed ai suoi rappresentanti è un problema che mi tocca non più di tanto, anche perchè è ormai passata l'era dei roghi e della morte alle streghe.

    E questo è un problema che effettivamente non ti tocca. Perche’ chi affronta con coraggio e vive sul campo certe “verita’” scopre che “l’era dei roghi e la caccia alle streghe” non è passata. Certo non ti mettono al rogo e non usan strumenti di tortura come nel medioevo ma usano altri metodi, stanne certa e non sono di certo piacevoli…
  • Paola Reda il 09/12/2007 17:58
    Ciao Phil,
    innanzi tutto non ho interpretato i tuoi commenti come attacchi personali... ma solo li ho valutati per quello che REALMENTE dicono. Sai bene che ogni parola ha un SIGNIFICATO ed un SIGNIFICANTE (leggi gli studi di Sossurre). Tutte le parole esprimono concetti, reali od astratti. Ma HANNO un valore intrinseco! Mi sembra, invece, che tu non abbia ben chiaro in mente COSA vuoi dire, perchè spesso usi, adatti, manipoli le parole a tuo uso e consumo, facendone spesso un uso inappropriato. Se poi non si ha chiaro nella mente il concetto delle parole usate, allora automaticamente, anche il messaggio diventa confuso, non chiarificatore del proprio pensiero.
    Il concetto poi del libero arbitrio... lo adatti dove, come e quando vuoi, usandolo spesso in modo diverso, sostenendo che o ne siamo vittime (quando non possiamo cambiare gli eventi che ci capitano fra capo e collo) o ne siamo padroni (quando dovremmo usarlo, ma non lo facciamo).
    Chi crede"a prescindere" in un'entità superiore, ci crede ed è felice di credervi.
    Chi non crede, non crede e basta.
    Chi cerca di capirci qualcosa sperimendo la vita, la quotidianità, ponendosi il problema della Sua esistenza, non penso cada in paranoia se non ha riscontri "tangibili" dell'esistenza di un Dio.
    Allora nascono le due teorie sulla creazione della terra, del firmamento e dell'uomo: sarà tutto opera di Dio o di un grosso Big Bang cosmico iniziale?
    Ognuno è libero di ritagliarsi la spiegazione a lui più consona, quella più astratta di una divinità o quella più concreta di una catena chimico-fisica.
    Riguardo alla chiesa ed ai suoi rappresentanti è un problema che mi tocca non più di tanto, anche perchè è ormai passata l'era dei roghi e della morte alle streghe. Penso fermamente che credere in Dio sia un rapporto a due, che si istaura fra me e Lui, tralasciando gli orpelli di ricchezze, di parole di circostanza, di cecità assoluta nella fede come tale.
    Io sono alla ricerca di un DIO, non dei suoi rappresentanti obsoleti e chiusi tra le mura altissime delle spiegazioni mancate.
    Sono un essere umano con tutte le mie incerte, le mie mezze verità, perchè se conoscessi tutte le risposte alle mille domande che ti chiedi, allora io sarei Dio.
  • Phil Ethasimon il 09/12/2007 14:36
    Ciao Paola.
    Mi dispiace che hai interpretato i commenti come un attacco quasi personale.
    Il realta' quello che "attacco" e' l'inconsistenza concettuale del Divino di tutte le religioni.
    Che non ha mai edificato e anzi nel nome di quel "Dio" l'uomo ha commesso i più atroci crimini.
    Ti posso solo dire, brevemente, in modo che tu non abbia dubbi sull'autenticita' del sentimento che dovrebbe trasparire dai miei scritti che,
    in virtu' del mio vissuto sostengo che Dio, in quanto Dio e' l'unica realta' assoluta dell'esistenza. E non puo' esser altrimenti, senno' il concetto del divino non avrebbe senso.
    Dio non puo' creare qualcosa totalmente "separato" da se stesso. E Dio stesso, che nell'atto della "creazione" che in realta' non e' una creazione, ma "emanazione di se stesso in espressione".
    Emanazione di se stesso, dandosi miliardi e miliardi di possibilita', di tentativi di autopercepirsi dalla dimensione, chiamiamola spirituale o energetica a quella del tangibile materiale, attraverso le sue stesse leggi emanate ab-aeterno.
    In questo esperimentare se stesso e' come se Dio si e' dato infinite possibilita' di ricordare se stesso in condizioni diverse.
    Per cui decadono concetti quali libero arbitrio, libera volonta', bene e male... che possono solo essere prerogativa di Dio stesso.
    Solo L'uomo che prende "autocoscienza" "dell'egida" a cui in realta' soggiace, puo' "probabilmente" liberarsi dei condizionamenti e "intervenire"...
    Forse, figure storiche come il Cristo e altri anche di altre religioni, sono stati un esempio di uomini che hanno percepito, sentito e visto Dio...
  • Paola Reda il 08/12/2007 22:36
    Ciao Phil, sono Paola: colei che spesso (in passato) hai attaccato con frasi che, ti giuro, ancora oggi non mi sono comprensibili. Ho letto attentamente DUE VOLTE questo tuo scritto, ma ancora non riesco a capire "da che parte stai".
    Dai commenti che avevi fatto ad una mia poesia in particolare, avevo pensato che eri totalmente succube della religione come pura essenza e basta, che il tuo pensiero era volto all'accettazione di tutto ciò che la vita ci riserva solo perchè è dovuto alla volontà Divina. E lì mi sono scontrata con te. Ma ora non ci capisco più niente! L'idea di accettare in modo formale l'esistenza di Dio non mi piace. Troppo comodo risolvere il problema del credere o non credere in un'entità suprema secondo il modo di "udire in modo autonomo la COSIDDETTA voce di Dio". Non trovo coerenza nelle tue parole, io che ho sempre "FATTO A BOTTE CON DIO". Io non ho mai accettato l'idea del libero arbitrio, considerandolo sempre una situazione di comodo per cristiani a cui capitano guai più o meno risolvibili. Vai a parlare di libero arbitrio ad un genitore che ha perso un figlio, a chi rimane vittima innocente di un attentato, ad un bambino che perde una gamba a causa di una mina, a chi per puro caso si trova nel posto sbagliato nel momento sbagliato (e non certo per suo volere... vedi 11/09/2001... vedi tsunami... vedi gli operai che sono morti all'acciaieria di Torino... Loro non hanno messo in discussione la loro religiosità, forse erano anche atei! FINIAMOLA con queste bischerate e chiamiamo le cose con il loro nome: Dio è un esempio di amore da seguire e, chi vuole Lo segue, ma non parlarmi di disegno divino. Se è così posso solo pensare che il DIo di cui mi hanno sempre parlato sin da bambina è solo un'entità che tira nel mucchio ed a chi tocca tocca.
    A me non piace pensarLo così.
    Amo pensare che credere ciecamente o no sia una questione di coraggio, non una specie di compromesso come tu cerchi in qualsiasi modo di accomodare.

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