Quando ti ritrovi a piangere per chi non meriterebbe nemmeno una lacrima, allora capisci che in questo mondo, di razionale, c’è davvero poco. Ti accorgi che nessuna cosa ha un senso, se non quello che ognuno di noi vi trova. A quel punto puoi fare ben poco. Inizi col chiederti il perché di queste verità e perché debba per forza essere così. Finisci col pensare al motivo per cui ti ritrovi sdraiato, alle due di notte, a piangere come un bambino che non sa niente della vita, di qualsiasi vita. Pensi che ci sarebbero mille altre buone cause per cui varrebbe la pena piangere, che meritino davvero il tuo dolore. Ma solo una ti spegne e ti accende a suo piacimento, innanzi alla tua impotenza. A tal punto che vorresti cancellarla per sempre dai ricordi, dall’esperienza, dai pensieri di oggi. Perché non c’è significato, non c’è una razionale origine che spieghi la tempesta che inonda la tua testa, stritola i tuoi occhi, soffoca il tuo cuore e scatena il tuo patire. Forse i ricordi belli, i momenti insieme, insieme per davvero. Forse il fascino di quel passato apparentemente così lontano, ma più vicino adesso di qualsiasi altra cosa. Cancellare ciò che è stato non è possibile, perché si dimentica solo ciò che non conta. E lei per te contava più di ogni altra cosa.
Nel frattempo la terra prosegue il suo giro intorno al sole, persone che non conosci svegliano la propria vita, altre spengono la luce per qualche ora.
Tu sei ancora lì, sdraiato, con le guance appena umide. Ma con un nuovo sorriso che solca la tua faccia. Perché? Perché adesso arriva il futuro, il più bel futuro del mondo. E non può essere altrimenti.