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Perchè mi manca l'aria

Mi mancava l’aria, sai.
I più semplici comandi corporali richiedevano una grande energia.
Camminare ad esempio. Un piede dietro l’altro… sinistra…destra… … sinistra… sin…no… destra…
Tre passi, trenta gocce di sudore.
Cercavo inutilmente di prendere quella dannata sigaretta, che maledettamente proprio in quel momento si doveva incastrare… e si accaniva contro di me anche il pacchetto che, invece, non si voleva chiudere.
Poi la mia voce strozzata; l’avrai notata.
Possibile, ancora una volta, ancora quel nodo alla gola; mai che riuscissi ad emettere suoni normali.
Un ciao da gallina sfiatata.
Poi, dove mettere gli occhi?
Cercavo una soluzione immediata, ma sono finita di nuovo a posare le sguardo sulla parte sbagliata.
Mettendo ovviamente in mostra la mia espressione allarmata, la mia faccia accaldata.
Te l’ho detto, mi mancava l’aria.

Poi, improvvisamente è tornata.
Ho recuperato la consapevolezza dei miei muscoli. Specialmente, eccessivamente, dei muscoli facciali.
Avevo la pesante certezza che un’altra volta avevo superato l’attimo. L’incontro.
Indenne, ma forzatamente stabile.
Stessa perenne perdita di controllo.
Chissà, forse l’avrai notato.

Sicuramente saprai dove avevo la testa.
Non so come possa io esserci riuscita, hanno rintoccato nell’ aria troppi pochi secondi;
ma… si, ho pensato all’ ultima sera…si, anche alla precedente… soprattutto ho riesumato il suono delle risate, il colore e il sapore delle ombre e dei profili.
Si, ho anche rivissuto i silenzi.
Sai, questi ricordi avevano lo stesso gusto di quel groppo in gola.
Come quando da piccola si sporca il gelato con la sabbia.
Una dolcezza resa fastidiosa.

Lo stesso sapore di un bacio dato prima di andare via.
Sapendo che al successivo incontro mi sarai dovuta limitare al mio saluto strozzato.
Cercando frettolosamente qualcos’altro da pensare.

Sai, forse ho capito perché mi manca l’aria.
È vederti ad una spanna da me, allungando il braccio ti potrei quasi toccare… ma non poterlo fare.

Non ti posso toccare.
E mi manca l’aria.

 

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9 commenti:

  • Anonimo il 09/08/2010 17:27
    Ps: scusa, avevo lasciato la tastiera in modalità tedesco. Spero comunque che il contenuto del precedente commento sia chiaro...
  • Anonimo il 09/08/2010 17:26
    Lßaria ü un bisogno fiseologico, quanto la persona che te la fa mancare. Pensi che una vita in apnea sia possibile? Io no, così la boccata d'ossigeno la trovo nei ricordi e in fantasiose simulazioni di un futuro che non può accadere. E ti auguro che questo non capiti anche a te
  • Fiorellino T il 09/03/2010 21:00
    L'ho letta tante volte e posso dirti solo complimenti!! Davvero bella! Mi piace molto forse perchè queste sensazioni le ho vissute sulla mia pelle e quindi so come ci si sente...
  • Christopher Robin il 10/08/2009 21:29
    Scritta molto bene, complimenti
  • antonio castaldo il 18/04/2009 21:44
    molto bello... mi è piaciuto. kiss.
  • Anonimo il 22/02/2009 14:28
    Esatto, è proprio in quei momenti cara Matilde che manca l'aria, quando il tatto
    ti infonde sicurezza, lo sguardo pace, la parola musica per le tue orecchie.
    Grazie Matilde per esserti fatta conoscere scrivendo.
  • Gaspare Serra il 14/01/2009 10:38
    Belle parole, frasi dall'enorme potenza emotiva... Complimenti, mi è piaciuta anche se di regola non leggo racconti ma poesie...
  • nemo numan il 20/12/2008 20:03
    bellisima
  • Cecilia Cartocci il 26/11/2008 11:06
    Davvero intenso!