"Quanto viene questa canottiera di cotone?"
" Poco; costerebbe 8 Euro, ma con i saldi al 50% solo 4 Euro."
"E questi slip?"
"Già scontati 3 Euro."
"Penso proprio di prendere due canottiere e due slip."
"Che misura?"
"Non saprei; è tanto che vivo da solo e che mi vedo costretto ad indossare capi troppo stretti o troppo larghi, ma mai giusti, della mia taglia, che però ignoro." E notò una strana luce negli occhi della donna che gli stava davanti, una signora non più giovane, ma estremamente interessante.
"Per la misura non le so dire; faccia lei."
"Vediamo una terza, no forse meglio una quarta, ma se non dovesse andar bene può sempre cambiare "
"Se lei dice che è una quarta, non potrà che andar bene; lei è del mestiere e di queste cose se ne intende più di me." E stranamente cominciò a nascergli la speranza che la misura non andasse bene e dovesse ritornare da lei per il cambio.
"Bianche o di un altro colore?"
"Direi meglio bianche: sono più adatte alla mia età."
"Ma lei non è vecchio!"
"Forse, ma i sessanta che porto me li sento tutti: il tempo sembra non passare mai, ma invece scorre inesorabile; per lei le cose sono diverse: è così giovanile e, se mi permette, ha una figura splendida."
A Marina luccicarono di nuovo gli occhi, ma non disse nulla; consegnò le canottiere e gli slip, incassò il denaro e salutò con la solita formale cortesia l'uomo che se ne andava.
A casa, nella quiete silenziosa della camera da letto, ripensò a lungo all'episodio e più rifletteva su quella che ai più sarebbe apparsa una normale conversazione poco a poco cominciò a vedere con una luce diversa il suo interlocutore: solo come lei, alla disperata ricerca di un motivo valido per continuare a vivere. Il sonno la colse mentre abbracciata al cuscino le scorreva dinnanzi l'immagine dell'uomo in canottiera e slip.
Fu una notte di travaglio, con frequenti risvegli accompagnati da brevi assopimenti; cercava di dimenticare, si diceva che stava fantasticando, che non era accaduto nulla, ma in cuor suo sapeva che stava nascendo un desiderio inconfessabile di ritornare a parlare con quella figura sconosciuta che andava assumendo caratteristiche di famigliarità, quasi si trattasse di una conoscenza intima, da lungo tempo in essere.
Il mattino arrivò al lavoro stanca, quasi stranita, tanto che le colleghe le chiesero se avesse fatto indigestione. Glissò sulla risposta da dare alla domanda e si mise a riordinare la mercanzia negli scaffali. Ogni tanto gettava uno sguardo alla porta: desiderava, e non desiderava allo stesso tempo, che lui si ripresentasse. Fu solo nel tardo pomeriggio che lui apparve; entrò e si diresse verso di lei.
"Buongiorno non va bene la misura?" e quasi si morse le labbra per quella frase quasi infelice.
" La misura è perfetta; mai ho avuto qualche cosa che mi calza così a pennello. Volevo solo dirglielo ; anzi, ci sarebbe da dire dell'altro "
"Dica, la prego " e strinse forte i denti, mentre il cuore cominciava a batterle forte.
" Non avrebbe anche tre paia di calze corte di cotone?"
Marina lo guardò allibita e si sentì sprofondare.
"Porto il dodici e desidero che siano belle, perché un paio voglio indossarle questa sera, quando uscirò con una signora.., se lei è d'accordo..; sarei onoratissimo e felice di accompagnare fino al portone di casa sua questa bellissima donna che ora lavora e che mi consegnerà i migliori calzini che ha in negozio." Guardò la donna: anche ora gli occhi luccicavano e si inumidivano, lasciando trapelare una silenziosa intensa gioia.