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IL RAPIMENTO DEL RANGER GIALLO

Fa caldo anche qui a Sabaudia. Ormai non dormo che 3-4 ore al day, ma solo se ho carburato un bel po’ di benza nel fegato. Le zanzare collezionano vittime e non si stancano mai. M’alzo, apro una birra e m’accendo una paglia. Ricollego il cervello a quanto è successo e, fuori dalla veranda, guardo degli stronzi fare jogging alle 5 di mattina. Ieri la bomba colla b, la o, e la m maiuscole: un nano si presenta in centrale e dice che hanno rapito il suo amichetto mentre giocavano ai power cosi. Lui era il ranger blu e rincorreva un gatto travestito da mostro ( o era il contrario ) ( non ricordava bene ), invece il suo amico, bimbo X, faceva il ranger giallo e aspettava informazioni nella loro super segreta base sullo scivolo di legno. Il ranger blu non riceveva più notizie dalla base e, preoccupato per un attacco alieno, interruppe l’inseguimento al mostro gatto ( o gatto mostro ) e trovò la base occupata da un gruppo di tartarughe ninja ma vuota dell’amico X. E allora lo vide salire su una punto bianca parcheggiata davanti alle poste campo da basket. E via verso il mare e poi più. Non gli abbiamo dato troppo retta; almeno finché non sono arrivati i genitori del ranger con zii, cugini, 5 nonne ( 5?? Mah?!? ) e una squadra di avvocati in tenuta da calcetto. Poi telefonate, telefonate, squilli di tromba, trombone e un rosario di “lei non sa chi sono io”, “e se non smuove anche il promontorio di San Felice la faccio sbattere a far la guardia ai sassi ecc bla ecc ecc”, e dopo gli ultimatum del questore, del vice questore, e del vice vice questore che è “un caro amico di infanzia” e “faccia conto che sia mio figlio, anche se con mio figlio non ci parlo neanche ” poi il silenzio e finalmente potemmo metterci a lavoro.
Seguirono perizie, interrogatori ai presenti, elenchi di punto bianche ma anche smart verdi e multipla rosa. Tutti avevano visto qualcosa ( anche il barista della quindici ) e il sospettato cominciava a delinearsi come una creatura fantastica tra i 160 e i 200 centimetri, grasso per il veterinario, due tartarughe ( penso, Michelangelo e Raffaello ), un prete e due commesse; magro e vestito trendy per un gruppo di sedicenni che fumavano canapa su una panca; collo sguardo cattivo, anche se con occhiali da sole Ray Ban per il lattaio e una ragazza dai capelli viola; “non è dei miei” ci tenne a precisare il boss mafioso locale “noi queste vigliaccherie non le facciamo ( vabbè qualche volta sì, ma non sempre) ( e comunque stavolta no) ( fossimo stati noi le avremmo chiesto già un riscatto )” .
Qualcuno tira fuori anche un pezzo di targa CC25 e poi non ricordo, e ricerche ricerche ricerche nel nulla più denso. All’una ho mollato la divisa, ho dormivegliato un tre ore e ora eccomi qui. Accendo la tele, metto su i cartoni animati e m’allungo un’altra paglia scollegato al reale, immerso in fantasie preconfezionate da tv, poi improvviso mi illumino e corro a vestirmi e poi in centrale a rileggere i verbali. È tutto chiaro. Siamo degli idioti. In mattinata chiamo il bimbo ranger blu, lo dolcifico con un vassoio di cornetti, gli dico che il grande capo mi ha contattato e che con me può parlare. E power blu parla. Mi racconta che il ranger giallo aveva stretto alleanze con il Male Corruttore e lui, ovviamente per il Bene dell’amico, l’aveva vinto con un giavellotto ranger ( un sasso, poi ritrovato in un cespuglio al belvedere ). Il ranger giallo non parlava più e allora, toltogli il bracciale del potere giallo ( ecco la mia intuizione: un ranger blu con un bracciale giallo non si è mai visto in nessuna serie ) lo consegno ai genitori. Il corpo del bambino X fu ritrovato nel cespuglio descritto a non più di 2 metri da una panchina superaffollata ( la puzza? Pensavano fossero le fogne ). La stampa invase la città , regalando a cani e porci, soprattutto porci, il proprio quarto d’ora di notorietà ma scappò alle prime luci di un nuovo delitto. Sembrava che un barboncino avesse trucidato un prete a Ravenna o a Bari.
Io continuo a rullarmi paglie tra una birra e il lavoro, seduto alla mia veranda davanti il caos esistenziale del microuniverso formato dai bagnanti in villeggiatura, cercando di vincere un viaggio premio a qualche telequiz.

 

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2 commenti:

  • Antonello Gualano il 01/08/2008 16:58
    il tuo racconto è molto difficile da seguire e comprendere, ma ciò che mi è piaciuto è lo stile originalissimo e frizzante. Apprezzo sempre autori che cercano di "inventare" nuovi linguaggi e nuove forme espressive, al di là dei contenuti del testo. Complimenti.
  • Emiliano Rizzo il 23/05/2008 08:34
    troppo denso, inoltre fai metafore che personalmente faccio fatica a seguire.

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