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Beyond Blue Eyes..

Seduta in una poltrona di pelle color panna guardava gli altri invitati ballare.

Le gonne sfarzose volteggiavano al ritmo della dolce melodia di un pianoforte in lontananza, i ballerini si scambiavano sorrisi complici, i volti nascosti sotto maschere di porcellana che improvvisamente sembravano prender vita dalla passione dei loro padroni. Uomini vestiti di velluto stringevano al petto piccole donne agghindate come bambole, i capelli ben acconciati e le scarpette invisibili sotto i loro abiti.

Il suo arrivo non era stato ben accolto dalle altre invitate.

Della sua lenta ascesa alla sala ricordò un piccolo gruppetto che si trovava accanto alla porta: erano due donne e due uomini; quest'ultimi bevevano tranquillamente dalle loro coppe di fine cristallo e conversavano fra di loro, le due donne invece la guardarono affilando gli sguardi già nascosti sotto le maschere e sussurrando parole di scherno dietro i loro ventagli.

Si aggrappò con riconoscenza all'uomo che le porse il proprio braccio per introdurla in sala, felice di poter finalmente trasportare con più facilità il suo abito. Appena dentro si trovò assolutamente fuori posto. Tutta quella pomposità non le si addiceva:i vestiti delle altre dame, i loro gioielli ricercati, le loro maschere elaborate, tutto contrastava con la sua enorme semplicità: un abito rosso di pura seta, stretto in vita e leggero lungo le gambe, una piccola mascherina perlacea a comprirle solamente gli occhi, i capelli stretti in una crocchia e qualche ciocca a contornarle il viso.

Naturalmente tutte avevano un accompagnatore tranne lei, così non le rimase che accomodarsi e aspettare che qualcuno le si avvicinasse.

In molti la stavano osservando, ma nessuno aveva ancora avuto il coraggio di invitarla a danzare, le unghie delle loro dame pressate nelle braccia.

Improvvisamente dalla scala notò spuntare una testa, un busto, delle gambe, un uomo.

Avanzò con estrema lentezza, il tempo necessario ad entrambi per studiarsi. Indossava una camicia nera e una giacca di velluto blu dello stesso colore dei pantaloni, dal fianco destro pendeva la custodia nera di una spada, l'elsa color rubino ben in vista;il volto era coperto da una maschera dorata.

Le sorrideva ed era un sorriso sensuale, un sorriso pieno di promesse.

Le porse una mano e senza dirle una parola la invitò a ballare. Volteggiarono tutta la notte, sorridendosi di tanto in tanto e bisbigliandosi all'orecchio qualche parola. Lei gli chiese più volte chi fosse e lui le rispose sempre in modo enigmatico, dicendole che si erano già conosciuti e che forse lo avrebbero fatto ancora, all'infinito;e parlandogli si rese conto che era davvero come diceva lui, era come se si conoscessero.

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4 commenti:

  • alessandro fersini il 23/07/2008 12:47
    interessante... brava io sono bravo solo nelle poesie... -__-
  • luisa lorenzoni il 09/06/2008 08:32
    sì beh... niente da ridire sull'eccellenza del sentimento d'amore... ma trovo che sia meglio esaltarlo nei suoi aspetti vitali... comunque, racconto interessante
  • Alessandra Di Nucci il 07/06/2008 14:11
    beh,è un'esaltazione dell'amore, un sentimento che secondo me è in grado di vivere oltre la morte, uno di quei sentimenti più puri che possano unire due persone. ed è per questo che il cavaliere non trafigge solo lei, ma trafigge anche se stesso con la stessa spada.. Sono sangue nel sangue... E lo saranno per sempre...

    Spero che il racconto ti sia piaciuto... ciau!
  • luisa lorenzoni il 07/06/2008 12:26
    Come mai un risvolto tanto crudele?

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