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Fra un mese mi sposo.

Sono arrivato alla conclusione di arrivare all’essenza delle cose della vita. Come? Vivendo intensamente ogni attimo, colmando d’amore ogni attimo, ogni progetto nuovo, o vissuto di nuovo. Rendere speciale il quotidiano, assaporare tutto il buono e il cattivo della vita. “Ciò che non uccide rafforza”: proprio una bella citazione!
Circondato da quattro muri, davanti ad uno schermo, dietro un parabrezza, seduto in una stazione o in un parco, non ha importanza, se quello che hai dentro è positivo. Bisogna captare tutto quello che c’è intorno, non è importante se è bello o brutto, prenderlo assorbirlo, digerirlo e restituirlo al mondo….

Si sente che sta arrivando, è il clacson ed il rombo della 500 che lo rendono riconoscibile. Infatti, dopo un minuto, la rossa fuoriserie degli anni ’50 arriva davanti al porticato del convento. Dietro una lunga scia di macchine che accompagnano lo sposo. È proprio lui il primo a scendere. L’emozione traspare dal suo viso abbastanza tirato. Io da qui lo intravedo abbastanza. Quando si sposta, mi metto in piedi sulla panchina per vederlo meglio. È ancora fuori della chiesa, mente tutti gli invitati, pian piano arrivano e parcheggiano. Il sole è alto e arriva forte sul selciato di pietra antistante il convento. Da dentro la chiesa si sente l’organista che fa le ultime prove prima della cerimonia. È tutto pronto, mancano cinque minuti alle undici. Lo sposo entra in chiesa sulle note di una marcia solenne, passano altri cinque minuti e un coro di clacson arriva dall’esterno, sempre più forte. Il ragazzo sull’altare sente salire la pelle d’oca fino a quando non vede dalla porta entrare la sposa e i suoi occhi diventano lucidi. Lei, pian piano accompagnata dal padre, si avvicina all’altare. Una dolce composizione d’organo, fa da sottofondo a tutta la scena. Il frate richiama un po’ al silenzio l’assemblea e inizia la cerimonia. La sua voce da quel momento è padrona, le sue parole, la parola di cui è portavoce riempiono di luce la piccola chiesa del convento. Arrivati al fatidico momento gli sposi, nei loro abiti da matrimonio si emozionano…
Ovviamente, io sono rimasto in uno degl’ultimi posti a guardare da lontano. Chissà cosa mai penseranno in questo momento. Mentre recitano la solenne formula, le loro mani strette fanno pensare ad un legame oggi rinsaldato ancora di più, ad un legame forte e duraturo. Alla fine anche il frate celebrante si commuove davanti a tanto amore.
W gli sposi!

 

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4 commenti:

  • Emilio C. il 30/10/2009 15:49
    Grazie Francesca, il bei giorno l'ho poi vissuto dopo una settimana. È stato quasi come lo immaginavo...
  • francesca cuccia il 30/10/2009 09:14
    Un bel giorno descritto bene, bella.
  • Marta Niero il 01/10/2008 16:48
    descrizione delicata e amorevole di una gioia altrui. sì, ha ragione etrus...è solare

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