Si guardò in giro controllando se non ci fosse qualcuno ad osservarlo: si leccò di nuovo l’indice, e la pagina del giornale girò meglio. Ogni mattina Tony si sedeva su uno degli sgabelli al bar, prendeva il caffè e leggeva il giornale. Questa faccenda lo innervosiva: non riusciva a capire perché da un po’ di settimane doveva leccarsi l’indice per girare una pagina del giornale.
Alla pagina dell’oroscopo, Tony si ricordò che da piccolo si stupiva di vedere i vecchi leccarsi le dita... e capì che la pelle sulla punta del ’suo’ indice si era rinsecchita. Il suo cuore (per poco) si fermò.
– Susi, senti, vieni un po’ qua.
– Cosa c’è Tony?
– Guarda. Sai perché ci lecchiamo l’indice per girare la pagina del giornale?
– Non saprei; cosa ti prende?
– Non sei interessata a saperlo?
– È un’abitudine, immagino.
– No no. Te lo assicuro, l’ho appena scoperto.
– Cosa?
– Perché ci lecchiamo le dita per girare la pagina del giornale.
– Tony, mi stai prendendo in giro?
– No Susi la cosa è seria, mi si è anche fermato il cuore.
– Stai male Tony?
– Peggio molto peggio Susi.
– Ma cosa dici?
– Ci lecchiamo le dita perché siamo vecchi. La nostra pelle non è più quella dei bimbi. Sto diventando tutto secco, sto invecchiando, lo capisci?
– Su via Tony, sei ancora un bell’uomo.
– Le pagine ci scivolano via e non riusciamo a beccarle, guarda qua Susi.
Susi era profumata come il grasso petalo fresco del bocciolo di una rosa al mattino:
– Su dai, tesoro... però è vero che buffo. Guarda ’io’ come sono brava.