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Profeti di speranza: Aldo Capitini

Aldo Capitini (1899-1968) fu ed è un profeta di speranza laico. Fu un profeta ai suoi tempi quando, avendo vissuto la Prima Guerra Mondiale da adolescente, sentì "un interesse e una solidarietà intima col problema di chi soffre, di chi non può agire, di chi è sopraffatto..." e quindi maturò il rifiuto della guerra. Lo fu quando, con l'avvento del fascismo, previde, per l'Italia, un futuro buio e denso di sciagure.

Partendo da questa previsione decise di iscriversi, nel 1933, alla facoltà di filosofia, per costruire la giustificazione dell'opposizione al fascismo. Questa scelta fu dettata dalla sua convinzione dell'intima unione di teoria e prassi, convinzione che è uno dei punti focali del suo complesso pensiero espresso con un linguaggio appassionato, a volte poetico, coinvolgente. Marco Revelli individua al centro del pensiero di Aldo Capitini la Nonviolenza che necessariamente scaturisce dall'unità sostanziale di tutto il genere umano. Ammiratore di S. Francesco e di Gandhi (ma più di Gandhi perché Francesco appartiene al Medioevo e il Mahatma, invece, alla modernità) Capitini si definisce laico religioso e viene definito da Lanfranco Mencaroni apostolo laico. C'è infatti in Capitini una religiosità profonda, antistituzionale e antidogmatica, definita "aperta" e cioè senza discriminazioni, né religiose, né etniche, né razziali. Quando ho letto nella sua autobiografia questa affermazione: " Il Dio per me sarà il Dio della liberazione di tutti" ho potuto misurare tutta la grandezza profetica di questo grande e umile perugino che, negli anni Trenta anticipa la Teologia della liberazione. La religione, per Capitini, come nota Vigilante in un saggio, è farsi infinitamente vicini ai drammi delle persone. Nel 1944 Capitini organizza i C. O. S., centri di orientamento sociale che non dovevano sostituirsi ai Partiti ma precedere la loro struttura e dovevano avere la funzione di sollecitare la gente ad interessarsi alla gestione pubblica. La sostanza dei C. O. S. viene definita da Capitini Omnicrazia, il potere di tutti, la possibilità offerta a tutti di essere presenza attiva nel processo storico. I C. O. S. sono stati istituzionalizzati nel Socialforum di Porto Alegre. Non è certo una coincidenza casuale. Attualissimo è il pensiero di Capitini sul rapporto Oriente-Occidente. Mentre oggi si parla di scontro di civiltà, lui vide nell'incontro fra le due civiltà la nascita di una nuova società, non più individualistica e totalitaria. Il suo sguardo profetico va così lontano da giungere ai nostri terribili giorni. "Tanto dilagheranno violenza e materialismo che ne verrà stanchezza e disgusto, e dalle gocce di sangue che colano dai ceppi delle decapitazioni salirà l'ansia appassionata di sottrarre l'anima ad ogni collaborazione con quell'errore, e di instaurare subito, a cominciare dal proprio animo (che è il primo progresso) un nuovo modo di sentire la vita, il sentimento che il mondo ci è estraneo se ci si deve stare senza amore, senza un'apertura infinita dell'uno verso l'altro, senza una unione di sopra a tante differenze e a tanto soffrire. Questo è il varco attuale della storia". Oggi siamo a quel varco e dobbiamo scegliere se superarlo o tornare indietro. Io credo che la speranza oggi sia forte. Se 2. 500. 000 Bandiere di pace sono appese a milioni e milioni di balconi e finestre lo dobbiamo anche ad Aldo Capitini, fondatore del Movimento Nonviolento. "inventore" della Marcia Perugia-Assisi. Vorrei concludere questa modesta e incompleta sintesi del pensiero e dell'azione di Aldo Capitini con una sua poesia. "Ci siamo levati nella notte e il buio era già spento. Abbiamo guardato oltre le valli, le linee deste dei monti e la devozione dell'aria non mossa ancora dagli uccelli".

 

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