- Caro Pasqualino, dove vai così di corsa!
- Vado, Genna', vado... ma mi devono sentire!
- Chi? Dove?
- All'Ufficio delle tasse!
- Ah! E allora ti vuoi rovinare la giornata.
- Mi voglio rovinare la giornata?... Io me la sono già rovinata! Guarda qua: seimila euro di tasse! Dodici milioni! Ma io devo fare una protesta che deve arrivare...
- ... sotto la porta e poi ti cacciano! Pasquale, ma chi tè lo fa fare. Fai come me... quando venne il momento pagai e... chi si è visto, si è visto!
- Come ragioni bene tu. Secondo te mi arrivano cento milioni di tasse e io pago e zitto?
- Ma quelli hanno già stabilito tu quanto guadagni...
- Gennarì, quelli hanno stabilito a modo loro... Ora io vado sopra gli Uffici e faccio succedere il quarantotto! Fammi andare, va!
- Fai presto, io ti aspetto qua!
- Grazie non ti disturbare.
- Figurati, è nel momento del bisogno che si vedono gli amici! Può darsi che dopo hai bisogno di un medico, di un'ambulanza... e ti trovi solo in mezzo alla strada!..
- Come la fai tragica! Io vado... spacco qualche cosa e torno subito!
- No, tu non torni perché vai direttamente in galera!
- Ma che galera! Io, dalle urla, devo far cadere il palazzo dell'Intendenza di Finanza!
- Nientemeno. E allora vai, io ti aspetto di fronte, capisci... se cade il palazzo... io tengo famiglia...
- Allora vado!
- Ma vedete che tipo! Crede che andando lassù i finanzieri si mettono paura di lui e gli abbassano le tasse. Non si è ancora convinto che noi, poveri cittadini, nei confronti dello Stato siamo delle misere pulci da schiacciare con il peso delle tasse. I politici? E quelli dopo che hanno preso i voti... hanno altro da pensare, poverini!
- Eccomi qua!
- Allora, che hai fatto? Ti hanno abbassato le tasse?
- No!
- Come è possibile! Il palazzo non è crollato!
- Andiamo via per piacere.
- Ma si può sapere cosa è successo?
- Ma che doveva succedere!... Vedi... in fondo... loro non hanno tutti i torti. Povera gente, stanno rovinati che Dio solo lo sa! E poi sanno tutto! Sanno che io lavoro, che mia moglie lavora, che i miei due figli lavorano... che abbiamo quattro macchine... la villa all’Argentario... la pilotina a mare... e, loro, poverini, stanno rovinati! Uhhh! Sapessi come sta rovinato lo Stato! Cosa credi, quelli hanno tante spese... stipendi ai ministri... le pensioni ai vecchi, e quelle le devono pagare... l’aumento agli operai, e questo lo deve dare... sovvenzione ai partiti... investimenti nel settentrione, e questi si devono fare... chi vuole di qua... chi vuole di là... e lo Stato caccia sempre! Oh! Ma, poi, noi ce lo dimentichiamo che lo Stato è poverello?...
- Si, va bene! Ma come è finita?
- E come doveva finire! Mi sono commosso... e ci ho dato venticinquemila euro in più!