A volte l’ispirazione è solo un’idea, un suono; la musicalità che dovrebbe avere una frase, un pensiero, una strofa. E allora imbastiamo una catena di parole che diano una forma a quell’idea, a quel ritmo che ci aveva folgorati. Ma poi, esaurito il ritmo ci sforziamo di mandare avanti la storia con altre parole, altre idee che ci imponiamo di farci venire in mente. E così la storia finisce col perdere qualcosa. Molti romanzi e molte poesie per risultare compiuti dovrebbero restare incompleti, nel rischio che un finale risulti non spontaneo, forzato, estraneo a quel lampo indefinibile che è l’ispirazione.
Questo è quello che penso.
Non è un racconto, lo so, ma non sapevo dove inserirlo.