Un giardino di delizie, nel cuore del Punjab, si dilata immenso e fiorito da una dimora di marmi bianchi e guglie dorate.
In uno dei gazebi, prossimo a un laghetto di ninfee e papiri, due corpi nudi, appena bruniti, si confrontano nell'amore.
Rajid, giovane e nobile come i suoi natali, inginocchiato seduto sui talloni, elegante e naturale, contempla estasiato i grandi occhi, due lune di luce coricate su gote piene, di Rama, supina sotto di lui.
Lei, bella, sorriso immenso, languida come il tramonto sulla jungla, danza sinuosa con il bacino, imprigionando il membro del suo amante nel suo ventre di seta.
L'aria è tersa e tiepida sul laghetto.
Improvvisamente una giovane tigre emerge dal buio delle piante, non troppo lontano dall'alcova di Rajid e Rama, si fa sulla riva e si abbevera.
Senza smettere l'amplesso, Rajid, impugna un arco, incocca una freccia d'argento, volge la punta verso la belva e lo sguardo verso la femmina...
nell'orgasmo dei giovani, sospiri amaranto,...
sibilo della freccia... rantolo e ruggito... l'aria calda del Punjab domina su tutto.
Tra le scure fronde Ganescia e Kali danzano un ballo infinito.