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Senectudo
Questa volta fu complice e sensale la vita stessa. Vivere in solitaria ha molti vantaggi ed anche attrattiva, ma nel bilancio finale gli svantaggi lasciano tracce più profonde nel tracciato della vita interiore.
Il protagonista della storia, che chiamerò Walter, è una persona vera, un vecchio amico d'infanzia che ha avuto una vita molto simile e parallela alla mia: grande viaggiatore, divorziato da anni, con figli ormai grandi ed autonomi, al momento della pensione si è ritirato a vivere, solo, in un piccolo paese sul mare della Sardegna. Scrive le sue memorie, va a pescare, cerca funghi, fotografa le meraviglie della natura e pensa, pensa tanto al passato, alla vita trascorsa, agli errori commessi ed ai torti ricevuti. Gli abitanti del paesino lo hanno accettato, ma lui è burbero, di poche parole, difficile alle amicizie, chiaramente gli manca qualcosa.
Cosa gli manca lo abbiamo capito tutti: è l'Amore, quello con la A maiuscola; ma ormai questo sentimento è stato archiviato, come il matrimonio, la mondanità e tutto il resto.
Mi ha telefonato invitandomi ad andarlo a trovare, ogni tanto lo facciamo, da lui avrei trovato delle novità, mi ha incuriosito, ci sono andato. Già in vista della casetta isolata noto che ci sono tendine alle finestre, quelle che lui chiamava “ricettacoli di polvere”, poi fiori nel giardinetto davanti a casa e ortaggi rigogliosi nel campetto sul retro.
Walter esce dalla porta e mi viene incontro a braccia aperte, con un sorriso smagliante, vestito casual ma elegante, senza macchie ne rattoppi come il solito.
Mi abbraccia, strano, penso, non l'ha mai fatto. Mi riempie di parole di benvenuto, è quasi logorroico, lui che per ottenere una risposta bisognava fargli la domanda due volte; decisamente è successo qualcosa. Mi fa vedere i fiori, l'orto, parla della prossima semina, di tinteggiare la casa, parla di tutto ma mi rendo conto che sta girando intorno all'argomento principale, cioè la ragione per cui mi ha fatto andare laggiù. Lo chiedo direttamente, tossisce, si guarda intorno come in cerca d'aiuto, arrossisce, balbetta, prende fiato, sta per rispondermi quando una voce argentina esce dalla casa “Walter! Il caffè è pronto, invita il tuo amico ad entrare!” Un tono imperioso, da padrona di casa.
Lo guardo e capisco, ha una compagna, lui solitario, quasi misogino, ha trovato compagnia.
Entriamo e mi presenta Cristina, una bella ragazza mora, piccolina ma con le forme armoniose, che ha almeno trenta anni meno di lui. La guarda con occhio innamorato e lei ricambia lo sguardo con complicità. Questo mi rassicura, non è un'avventuriera che ha trovato una preda facile, credo che lo ami davvero.
Sono incuriosito ed anche un po' invidioso; siamo praticamente coetanei e Walter, che prima appariva più vecchio di me, ora sembra ringiovanito di vent'anni!
In risposta alle mie perplessità, mano nella mano, mi raccontano la loro storia sin dall'inizio.
Per tutta la sua vita Walter aveva avuto chi si occupava delle faccende domestiche, poi, andandosene a vivere lontano e da solo, aveva perso l'aiuto e non pensava che questo potesse trasformarsi un giorno in un grande problema. Nel paesino c'erano alcune donne che facevano i lavori di casa ai turisti, però lavoravano male ed erano esose, si approfittavano della situazione. Un giorno, chiacchierando con un sincero amico al bar, Walter confidò il suo problema e l'amico promise che avrebbe cercato di aiutarlo.
Dopo qualche giorno, Walter racconta, sente bussare alla porta, apre e vede per la prima volta Cristina, che si presenta come cugina dell'amico inviata lì per occuparsi dei lavori di casa. Dopo un primo attimo d'imbarazzo, Walter le dà carta bianca e si siede a lavorare al computer, osservandola intanto in tralice. Cristina è energica, attiva e lavora in modo razionale, Walter è più che contento.
Passano così le prime settimane, tra i due c'è sempre una specie di riserva mentale, data la differenza d'età, però pian piano i rapporti si sgelano ed incominciano a parlare.
Cristina è affascinata dalla sua esperienza, sa che ha girato il mondo già prima che lei nascesse e che ha una risposta a tutte le sue domande; ha letto, all'insaputa di Walter, dietro suggerimento del cugino, alcuni articoli, racconti e poesie scritte da lui ed ha anche visto le foto scattate.
Walter ammira la fresca bellezza della giovane, la guarda con l'occhio dell'artista e nello stesso tempo ammira la sua intelligenza effervescente; non capisce perché una ragazza così di qualità si sia ridotta a far da governante ad un vecchietto come lui, pensa che se avesse trent'anni in meno la sposerebbe subito, anche se, con la precedente esperienza, è rimasto contrario al matrimonio.
Ogni tanto il racconto si interrompe, mi chiedono se mi annoiano, mi versano da bere e intanto si guardano negli occhi, sembrano i fidanzatini di Peynet, sono quasi imbarazzato, mi sento di troppo.
Il racconto continua, la confidenza tra i due cresce, lui le racconta la sua vita trascorsa, il matrimonio, i figli, i viaggi, lei gli racconta le sue aspirazioni, gli ostacoli posti dalla famiglia, la sua vita sentimentale; Walter si fida di lei, decide di darle le chiavi di casa, per potersi muovere a suo agio.
Parlano, parlano sempre, lui la insegue nelle camere che lei pulisce, lei si ferma sempre a parlargli quando lui è al computer. Lei gli chiede, con ingenuità, come mai non si è trovata una nuova compagna; lui le risponde dicendo che non crede di essere più in grado di soddisfare una donna per cui non la cerca nemmeno. Lei sorride, dice che è una scusa, il problema è la pigrizia. Passa il tempo e i discorsi si fanno sempre più personali, più intimi, tra loro si è creato un forte legame, di cui non si rendono conto. Walter pensa che vorrebbe aiutarla a realizzarsi, lei è in gamba ma confusa, priva d'esperienza; lei pensa che è uno spreco che un uomo così, con la sua esperienza e intelligenza, non faccia nulla se non scrivere, pescare e fotografare, un giorno l'ha sentito parlare con Brutus, il suo amato pastore tedesco.
Il tempo passa, il racconto continua, sta per arrivare al momento cruciale: la rivelazione del loro amore. Cristina si allontana con la scusa di preparare il pranzo, Walter sfodera il vecchio ghigno e mi precisa che il racconto diventa a luci rosse e che Cristina, malgrado tutto, è timida.
Successe così: in un caldo pomeriggio estivo Walter faceva un po' di siesta in camera da letto e, dato che Cristina sarebbe venuta la mattina dopo, lui se ne stava dormendo in libertà, nudo sul lettone. Arriva Cristina, entra con le sue chiavi, immagina che Walter stia riposando e dà un'occhiata in punta di piedi, per non disturbarlo. Si avvicina al letto, lo guarda: malgrado l'età non sembra affatto un vecchio e il suo attrezzo, pur essendo in disuso, è ancora ragguardevole.
Cristina si avvicina di più in punta di piedi, è incuriosita, a parte il suo ragazzo, non ha esperienza di uomini nudi. Lo guarda da vicino, la tentazione è forte, allunga una mano, lo tocca... immediatamente l'oggetto inanimato si erge al suo tocco, lei guarda incuriosita, non pensa di allontanarsi, di scappare; Walter si sveglia, immediatamente non si rende conto di cosa l'ha svegliato, pensa che sia un sogno, una dolce sensazione. allunga una mano... e trova quella di Cristina. Walter apre gli occhi e si rende conto della situazione, è imbarazzatissimo così pure Cristina, si fissano negli occhi, poi... le teste si avvicinano, si baciano, il resto è storia del mondo.
Walter ha l'aria di chi ha vinto alla lotteria, lo invidio, non solo ha trovato una compagna, ma anche una bella e brava ragazza.
Cristina ci chiama a tavola, ha preparato un ottimo pranzetto e Walter precisa che il pesce l'ha pescato lui e che le verdure provengono dall'orto di Cristina che produce pomodori dolci come lei, bacino tra i due.
La fanciulla mi dice, arrossendo, che spera che Walter non mi abbia raccontato particolari intimi, la rassicuro, lui è un gentiluomo.
Nel pomeriggio prosegue la mia visita con chiacchierate varie, loro non sanno quale sarà il loro futuro, ma stanno bene così, “carpe diem”!
A sera torno a casa, mi hanno riempito la macchina di abbracci, pesci e vegetali e tanta, tanta dolcezza.
Rimugino, quanto invidio Walter! Mi è piaciuta tanto la loro storia, è inusuale ma molto romantica, ho deciso, prima o poi la scrivo.
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