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Un lungo viaggio sotto casa

L’uomo ha sempre anelato ai grandi viaggi per scoprire nuovi e, forse, più ampi orizzonti da osservare con sguardo emozionato ed entusiasta. Per capire il mondo in cui vive e se stesso.
Il viaggio è poi, principalmente, movimento, e il movimento è vita.
Viaggiare, quindi, per spostare i confini della mente assieme a quelli geografici.
Il piacere delle piccole e grandi scoperte dietro l’angolo, sono, invece, quelle che, chissà perché, si scoprono per ultime, quando si è finito di girare il mondo e viene la nostalgica curiosità di ritrovare le cose “sotto casa”.
Perché, allora non farlo prima? Specie se abbiniamo ad un breve viaggio nello spazio anche un lungo viaggio nel tempo.
Quando sentiamo parlare della “macchina del tempo” pensiamo ad una invenzione che, forse, sarà realizzata nel futuro per effettuare delle “escursioni temporali” e assistere così agli avvenimenti passati, anche di epoche remote, come le ere geologiche. Un viaggio, dunque, nella quarta dimensione concepita come “quella cosa che procede ad una velocità sempre uguale a se stessa e sempre in una sola direzione”. Cioè la si immagina come una sorta di “freccia temporale” che vorremmo percorrere anche in senso inverso.
Einstein stesso aveva teorizzato che il tempo si dilata (rallenta) all’aumentare della velocità, ciò ha fatto supporre che si potessero trovare delle “brecce temporali” per introdursi in epoche passate e future.
A parte il fatto che gli ultimi orientamenti scientifici non concordano più sul fatto che la quarta dimensione sia da identificare sicuramente con il tempo, c’è una domanda di W. P. Sanders su cui riflettere: - Quale altra certezza abbiamo se non quella della nostra esistenza nel momento in cui sentiamo di esistere?
La nostra memoria del passato altro non sarebbe che una sensazione attuale come pure il concetto del futuro. Così, forse, la macchina del tempo non potrà mai esistere per mancanza del mezzo stesso in cui viaggiare e cioè il tempo.
Tornando all’intento originario, per un viaggio nella storia delle nostre terre utilizzeremo le armi più potenti in possesso dell’uomo: la curiosità innata, che ci conduce alle conoscenze e la mente con la sua capacità di immaginazione. L’antico concetto del tempo ci darà il “tessuto” su cui “tramare” il nostro viaggio virtuale.

 

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