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L'incontro

La donna finì di mettere nella piccola valigia quel poco che le sarebbe servito, non sarebbe stata via per molto tempo, due o tre giorni al massimo: biancheria di ricambio e il suo piccolo beauty, non le piaceva truccarsi molto, giusto un po’ di rossetto e del rimmel per le ciglia, il resto che le occorreva era nella sua borsetta. Prese il biglietto dell'aereo da sopra il comodino, guardò l'orologio, tra meno di tre ore sarebbe stata in volo.
L’uomo guardò l'orologio, mancavano ancora tre ore prima che arrivasse l’aereo. Finì di farsi la barba, mentre aspettava che l'acqua della doccia diventasse calda, lasciò scivolare a terra l'asciugamano che teneva legato sui fianchi rimanendo completamente nudo, un brivido di freddo gli corse lungo il corpo.
Chiuse gli occhi, trattenne il respiro per un attimo e si lasciò scivolare dentro quel caldo abbraccio.
La donna, quando il taxi si fermò nel piazzale dell'aeroporto, si lasciò sfuggire un lungo sospiro, chiuse per un attimo gli occhi, aprì la portiera della macchina e una fredda folata di vendo la fece rabbrividire; pagò e con il suo piccolo bagaglio si incamminò agli imbarchi.
“ Sto facendo la cosa giusta? ” si chiese fermandosi. Un uomo di passaggio la guardo come si potrebbe guardare uno che va in giro con i pantaloni abbassati, lei non se ne era accorta, ma il suo pensiero aveva preso forma e aveva parlato a voce alta.
Lo sconosciuto si allontanò scuotendo la testa.
“SI” le urlo la sua mente, o era il suo cuore?.
S’incammino con passo deciso verso gli imbarchi.
Dopo aver espletato tutta la prassi che precede un volo, andò ad accomodarsi in sala d’attesa, si mise a sedere un po’ in disparte, non voleva che qualcuno disturbasse i suoi pensieri. Si accese una sigaretta mentre aspettava che il suo volo venisse chiamato; in un altro momento queste tre ore le sarebbero volate, ma oggi sembravano essere eterne;la gente attorno a lei si muoveva in mille direzioni, come tante piccole formiche indaffarate, lei le vedeva e non le vedeva, in parte perché venivano nascoste ai suoi occhi dal fumo dell'amica che teneva tra le mani, in parte perché la sua mente non era più li, era già salita su quell’ aereo. Quando volo atteso venne chiamato andò al cancello quasi automaticamente.
L uomo guidò senza accorgersi di cosa stesse facendo, svoltava e si fermava ai semafori come in trance, era in anticipo, lo sapeva, ma non era riuscito a stare in casa, aveva provato guardando la tv, leggendo, ma tutte le volte il suo sguardo andava alle lancette dell'orologio che, inesorabilmente, sembravano non volersi muovere.
E poi stare in casa lo faceva pensare: se non fosse stato come immaginavano, se l’alchimia che si era creata tra di loro fosse stata solo una bolla di sapone e tutto quello che si erano detti, che si erano scritti durante quei mesi si fossero rivelate solamente della parole?
Frenò appena in tempo, stava per investire un pedone che attraversava la strada, sollevò la mano chiedendo perdono.
- “Testa di cazzo”.- fu la risposta dell’uomo che stava per essere investito, in fin dei conti aveva ragione, lui gli avrebbe detto la stessa cosa.

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1 recensioni:

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  • Anonimo il 26/05/2014 00:09
    apprezzato... complimenti.

1 commenti:

  • Veronica CUTRONI il 18/11/2010 11:05
    Ogni volta che leggo degli incontri in chat mi vengono in mente i tempi passati! Mi è piaciuto quaesto racconto a parte una parte che sinceramente poteva essere descritta diversamente, ma è solo una mia opinione. Comunque bravo

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