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L’esperimento clinico

“Non so proprio,” disse piano l’assistente, “non abbiano il diritto di fare questa cosa...”
“Ma cribbio!” gridò lo scienziato, “ne abbiamo già parlato. Questo è il solo modo per ottenere i valori che cerchiamo!”
“Immagina la delusione che metteremo in corpo a quella gente!”
“Tu trovami il denaro 'vero' e facciamo come dici tu. E poi, ci servono anche i valori relativi alla delusione. Come vedi, non abbiamo scelta.”
“Proprio non so...”
“Firmeranno un contratto: sanno che sono sottoposti ad un esperimento!”

Il primo paziente era disteso sul lettino. Il dottor Max entrò nella stanza, si presentò e fissò una serie d’elettrodi sul cranio e sul corpo dell’uomo. Poi disse:
“Come lei già sa, non deve strappare per nessuna ragione e per tutta la giornata di domani, questa presa qui,” e indicò un cavetto collegato ad una piccola batteria, “domani sera, quando ritorna alla clinica le toglieremo gli elettrodi.”
“Sì certo, non si preoccupi,” disse l’uomo.
“Ecco fatto abbiamo finito, ma prima passi alla cassa, riceverà il suo assegno.”
“Oh grazie, avevo proprio bisogno di quel denaro.”
“Arrivederci.”
L’uomo prese il corridoio e si presentò alla cassa:
“De Angelis.”
“De Angeli, De Angelis, ah ecco qui il suo assegno.”
“Grazie.”
“Mi raccomando, a domani.”
De Angelis schiacciò il bottone dell’ascensore, attese un po’ ed entrò nella cabina. Guardò la busta e decise di aprirla una volta raggiunto il marciapiede.

La bicicletta era attaccata ad una grossa catena alla colonna del parchimetro. De Angelis prese la chiave, aprì il lucchetto e si mise il catenaccio sulle spalle. Inforcò la bicicletta. Tirò fuori la busta dalla tasca della giacca, la girò una volta e strappò la carta lungo un lato. Estrasse l’assegno:
1’000’000. 00 $.
“Un milione!”
De Angelis scese dalla bicicletta e sentì le ginocchia che gli tremavano. Un milione. La bicicletta cadde rumorosa sull’asfalto. 1’000’000. 00$. De Angelis si appoggiò al parchimetro. Girò e rigirò l’assegno, poi lo strinse con tutta la forza che aveva nelle dita. Un sorriso gli salì dall’anima e gli trasfigurò il volto illuminandolo. Una donna lo guardò e sorrise. Anche lui le sorrise. Sorrise ad un altro passante, anche il passante gli sorrise. De Angelis guardò il cielo e la luce del sole era bella e i palazzi erano belli e i rumori della città erano belli. Un milione. Un senso di gioia intensa si manifestò dentro il suo corpo, si sentì forte, sano, vivo. Ogni cellula, ogni poro, ogni pelo vibrava di nuova energia. L’anima di De Angelis danzava felice. Poi…

“Ecco qui, quando scopre l’assegno!”
“Incredibile.”
“Già”
“Ora qui... guarda, i valori proprio dopo la delusione.”
“Morte clinica.”
“Già.”

 

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1 recensioni:

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  • Anonimo il 01/04/2012 15:07
    un esperimento di fantasia con riflessione finale per tutti i lettori

2 commenti:

  • Anonimo il 24/03/2009 17:58
    Bozhe Moj!
    Carino!
    Ciao
    Contessa Lara
  • Anonimo il 24/03/2009 17:40
    Cinico... ma molto bello... bravissimo.

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