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Il migliore amico dell’uomo

All’improvviso sentii sbattere una porta e un sospiro mi fece gelare le ossa. Mi alzai dal letto e andai a vedere cos’era successo, mi batteva forte il cuore. “Meno male è soltanto il vento dimentico sempre di chiudere la finestra. Alle volte sono proprio stupido mi spavento per niente”.
Mentre andavo a letto sentii un rumore che veniva dalla strada. Guardai dal vetro della finestra e vidi un cane che scavava una buca enorme. Aveva qualcosa tra i denti, ma non riuscivo a capire cosa fosse. “È il braccio di un uomo quello! ”. Mi spaventai e cominciai a respirare affannosamente.
Il cane si voltò come se avesse potuto udire il mio respiro, mi tolsi rapidamente dalla finestra. Dopo un po’ guardai di nuovo fuori, il cane era sparito e la buca era stata perfettamente ricoperta.
– Svegliati devi andare a scuola.
– Va bene mamma ancora un minuto. – Mi alzai, andai nel bagno, poi mi vestii e scesi giù a fare colazione.
– Hai finito di mangiare? Fai presto altrimenti perdi l’autobus e non dimenticarti di passare all’emporio dopo la scuola. – Dopo la scuola mi recai all’emporio e all’uscita notai che un cane mi stava seguendo. Ad un tratto ricordai tutto quello che era accaduto ieri notte. Avanzai il passo poi mi misi a correre, anche il cane cominciò a correre. Arrivai a casa e subito sbarrai la porta. Guardai fuori dalla finestra il cane era sempre lì che mi fissava. Poi vidi da lontano mia madre che tornava a casa.
– Non venire, vattene, questo cane è pericoloso. – Non riusciva a capirmi era troppo distante poi il cane si voltò e cominciò a correre verso mia madre. Io uscii e gridai:
– Scappa mamma, scappa. Non riuscivo a credere ai miei occhi il cane con un balzo le saltò addosso e le lecco il viso.
– Dove hai trovato questo cane Jack.
– Mi ha seguito mamma.
– Se vuoi puoi tenerlo.
– Grazie mamma. Così tu non sei quel brutto cane di ieri. Hai fame, vieni ti darò qualcosa da mangiare ti chiamerò fido, sempre se a te sta bene chi tace acconsente. “Forse quel cane che ho visto ieri stava solo sotterrando qualche osso”. Pensò Jack “Alle volte mi lascio prendere troppo dall’immaginazione, ma l’unico modo per esserne certo e di vedere con i propri occhi. Stanotte andrò nel cortile e me ne accerterò”.
– Jack vieni a mangiare.
– Mamma hai visto è proprio un bravo cane, dove lo sistemiamo stasera?
– Dormirà nel box auto poi domani si vedrà. – Di notte Jack senza far rumore uscì di casa e si avviò nel posto esatto dove quel cane aveva scavato la buca. Lo ricordava bene perché era proprio vicino al box auto. Incominciò a scavare e dopo un po’ vide che non si era sbagliato quello che aveva visto era proprio un braccio. Continuò a scavare e scoprì che sotto il terreno era sotterrato un uomo. Ad un tratto dal box uscì un ragazzo.
– Chi sei? – Domandò Jack tremante di paura.
– Quello lì era mio padre Jack, rispose il ragazzo.
– Come conosci il mio nome?
– Io sono fido ricordi. Provengo da un altro pianeta di giorno assumo le sembianze di un cane e la notte se voglio posso trasformarmi in un uomo. Mio padre è stato sparato da un cacciatore per sbaglio e ieri notte lo stavo sotterrando. Sono l’ultimo sopravvissuto della mia specie, il mio pianeta è lontano milioni di anni luce dal vostro. Ho bisogno solo di un posto dove vivere se non mi vuoi me ne andrò.
– Puoi rimanere finché vorrai, – rispose Jack.

(1994)

 

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2 commenti:

  • Anna G. Mormina il 04/05/2009 18:48
    ... che bella fantasia... bravo!
  • Alberto Veronese il 17/04/2009 12:38
    se non è sfortuna galattica questa, ciaociao. piaciuto.

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