Bestemmiò, poi la luce del semaforo divenne verde, bestemmio ancora, schiacciò l'acceleratore, la macchina scattò in avanti e arrivò al semaforo seguente, bestemmiò, schiacciò l'acceleratore, frenò, picchiò sul volante, fece un segno con il medio, passò sopra il palloncino di un bambino, schivò un pedone e una carrozzella, percosse con il paraurti frontale un bidone marrone, la gomma schiacciò per poco il piede di una vecchia, ‘clacsonò’, gridò dal finestrino aperto figliodiunamignotta, accelerò, passò con il giallo, bruciò un rosso, poi bruciò un altro rosso, urtò la ruota posteriore di una bicicletta e accelerò ancora, salì sul marciapiede, sterzò a destra e imboccò in senso contrario una strada a senso unico, accelerò, deviò a destra e a sinistra e ancora a sinistra, uscì dal senso unico, frenò e posteggiò.
“Un pacchetto di Camel Filter! ”
Le gomme slittarono sull'asfalto, si accese una sigaretta, soffiò sul fiammifero e lo gettò dal finestrino, accelerò fino ai centotrenta tenendosi sulla linea di mezzo della carreggiata, staccò lo specchietto retrovisore di una macchina in colonna, si accese un'altra sigaretta usando il mozzicone acceso della prima sigaretta e gettò la sigaretta; imprecò. Si accese una terza sigaretta e gettò il mozzicone. Diede ancora gas, la strada era libera, gli odori della città entravano dal finestrino, i raggi del sole gli abbronzavano il braccio che teneva appoggiato sulla portiera, alla radio passavano buona musica, la bella fighetta che scopava gliela dava e promessa per sempre, la macchina aveva il casco totale, il prezzo della benzina era sceso, le sigarette le comprava di contrabbando, i suoi denti erano sani e ben allineati grazie all'apparecchio che aveva portato da bimbo, i genitori erano vecchi e presto sarebbero crepati.