Primavera del novanta, saggio musicale
primo piano, venti gradini due rampe di scale.
Il mio anulare destro sul tasto nero
i tasti bianchi dai diesis non distinguevo.
Le note ad un tratto non più ricordavo
le labbra e le mani mi tremavano.
Inizio incerta, poi un crescendo
polsi rigidi... mi aiutavo respirando.
Non vedevo l'ora che arrivassi alla fine
partono gli applausi... forse è andata bene.
Mi alzo, m'inchino e il pubblico ringrazio
anche l'insegnante con cui ci fu uno screzio.
Tra la folla riconobbi i parenti
da lontano, per vedermi, erano giunti.
La mamma e la nonna erano quelle che più si sbracciavano
erano loro... le persone che più amavo.