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La casa delle streghe
– Dottore mi dica la verità, lei crede a quello che le ho raccontato.
– Cosa vuole che le risponda?
– Mi dica la verità, voglio sapere che ne pensa, secondo lei sto impazzendo?
– No, non credo che lei stia impazzendo, è solo che non dorme da una settimana, e se continua così diventerà veramente pazzo.
– Ma allora lei non crede a quello che le ho raccontato?
– No, non le credo, sono solo visioni quelle che ha avuto. Ha bisogno di dormire. Si lasci aiutare, adesso le farò un’iniezione e vedrà che subito si addormenterà e domani si sentirà un’altra persona.
– No, dottore non ci provi nemmeno, se mi addormento sono un uomo morto.
– I sogni non uccidono, lei ha avuto solo degli incubi. E se continua a non dormire può diventare pericoloso, sia per se stesso che per chi le sta accanto.
– Si riferisce a mia moglie? Io non volevo farle del male, non l’ho mai colpita prima d’ora, ma all’improvviso ho creduto che fosse una strega che avesse preso le sembianze di mia moglie.
– Lo vede sta diventando pericoloso, prima che faccia qualcosa che poi si pentirà per il resto della sua vita, si lasci curare. Adesso preparo una siringa che la farà dormire.
– No, dottore non lo faccia, vuole delle prove? Mi guardi sono pieno di tagli per tutto il corpo, e secondo lei chi me li avrebbe fatti?
– Se li è fatti da solo.
– No, dottore me li hanno fatti le streghe. Volevano vedere se il mio sangue era quello che cercavano.
– Perché, cosa dovevano fare con il suo sangue?
– Già le ho raccontato tutta la storia.
– Me la racconti di nuovo.
– Va bene se è questo che vuole. Ogni sera prima di addormentarmi leggo sempre una mezz’ora, poi spengo la luce e dopo un po’ prendo sonno. Ultimamente stavo leggendo un libro che avevo trovato su una bancarella. Era molto antico, parlava della storia delle streghe, e come con le loro magie riuscissero a vivere eternamente e rimanere sempre giovani.
– Scusi se la interrompo, ma come vede i suoi incubi sono dovuti alle letture che ha fatto.
– No, all’inizio era solo un libro, e non mi causava nessun incubo. Poi quando l’ho finito all’ultima pagina c’era scritto come potevo nei sogni vedere le loro pratiche magiche senza essere visto. Dovevo recitare solo una filastrocca prima di addormentarmi. In fondo non ci credevo, l’ho fatto solo per divertirmi un po’. E quando ho chiuso gli occhi mi sono trovato in una caverna.
Ho visto tre donne anziane sedute attorno ad un fuoco, e sopra di esso un pentolone che bolliva. Erano orribili, magrissime e con i capelli lunghi. Dopo un po’ si sono alzate, ognuna di loro impugnava nelle loro mani sottili e scheletriche un pugnale ed una coppa. Si sono dirette in fondo alla grotta, io le ho seguite, arrivate in fondo alla caverna si sono avvicinate ad una parete di roccia dove vi era legato un uomo con delle catene.
Una di loro gli fece un taglio sul braccio, l’uomo incatenato urlò, la strega avvicinò la coppa al braccio dell’uomo e la riempì di sangue.
– Sorelle, – disse – proverò prima io se il sangue di quest’uomo è quello che abbiamo bisogno per tornare ad essere di nuovo giovani e belle. – Poi bevve il sangue, e dopo diventò giovane e bellissima. – Sorelle ce l’abbiamo fatta a trovare la persona adatta, adesso torneremo giovani e vivremo per altri mille anni. – Ma dopo che ebbe proferito queste ultime parole ritornò di nuovo vecchia e brutta.
– Lo sapevo – disse un’altra strega – era troppo bello per essere vero.
– Non fa niente, faremo lo stesso un buon pasto. – Le tre streghe sghignazzarono, l’uomo iniziò ad urlare:
– Lasciatemi andare maledette. – Le streghe risero ancora più forte, poi lo fecero a pezzi e lo buttarono nel pentolone. – Io gridai.
– Avete sentito sorelle? Ci deve essere qualcuno tra di noi.
– Avrà recitato la formula dell’invisibilità. Adesso vedremo di chi si tratta. – Le tre streghe recitarono una filastrocca e riuscirono a vedermi.
– Eccolo prendiamolo. – Mi circondarono e con una forza che non avevo mai immaginato potessero avere, mi afferrarono e mi immobilizzarono. – Dimmi come hai fatto a venire qua? – Io raccontai loro del libro e di come ero giunto lì. – Ora proverò il tuo sangue e vedrò se sei la persona che ci farà ritornare a vivere di nuovo. – Mi fece parecchi tagli con il coltello, riempì la sua coppa e poi bevve il mio sangue.
Dopo un po’ ritorno giovane. Intanto le due streghe che mi tenevano stretto mi legarono e poi aspettarono. Passarono due ore, e la strega che aveva bevuto il mio sangue rimase sempre giovane. – Si sorelle – disse la strega ringiovanita – l’abbiamo trovato, la ricerca è stata ardua, ma finalmente ce l’abbiamo fatta.
– Ora berremo anche noi il suo sangue, e dopo faremo un bel banchetto – disse un’altra strega.
– No lasciatemi. – Le streghe risero, poi una con un coltello in una mano e una coppa nell’altra si avvicinò a me.
– È il mio turno adesso. – Io continuavo a ripetere: “È un sogno adesso mi sveglio, adesso mi sveglio”.
– Guardate sorelle sta scomparendo. – Non vi preoccupate – disse la strega giovane – quando si riaddormenterà lo finiremo. – Mi svegliai, ero madido di sudore. Mi alzai dal letto e andai in bagno, e con l’acqua fredda mi lavai il viso, e intanto mi ripetevo che era stato solo un brutto sogno. Ma quando vidi sul mio corpo tutti quei tagli, capii che non era stato un sogno, ma era successo veramente.
Allora decisi di non dire niente a mia moglie perché mi avrebbe sicuramente preso per pazzo. Intanto cercavo di rimanere sveglio, mia moglie si accorse che stavo male e la chiamò dottore. Adesso le ho raccontato di nuovo la storia, mi crede ora?
– Si le credo per quanto pazzesca possa essere. Ora le dico cosa può fare per far sparire le streghe.
– Grazie dottore, avevo bisogno che qualcuno mi credesse, mi dica, secondo lei cosa posso fare? – Il dottore mentre ascoltava cosa raccontava il malato preparò la siringa per farlo dormire. Poi mentre esponeva quello che secondo lui si dovesse fare per uccidere le streghe, si alzò dalla sedia, girò attorno al malato e gli iniettò la siringa.
– No, dottore cosa ha fatto.
– Le ho salvato la vita, se continuava così sarebbe impazzito, domani vedrà mi ringrazierà per quello che ho fatto per lei.
– Maledetto idiota, domani sarò morto. – Dopo un po’ si ritrovo di nuovo nella caverna.
– Bene, bene sei tornato, ci hai fatto aspettare molto tempo. Su sorelle gioite, tra poco saremo di nuovo giovani e belle … e per altri mille anni. L’ultima cosa che riuscì a sentire furono le loro risate che echeggiarono nella grotta.
13/07/07
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