racconti » Racconti brevi » La tessitrice di sogni
La tessitrice di sogni
Daniela era una bambina dolcissima e un po’ timida. Aveva capelli lunghissimi, così lisci da sembrare di seta, del colore delle castagne, come i suoi occhi. Le sue gote si coloravano di rosso fuoco quando qualcuno le rivolgeva la parola.
Come tutti i bambini avrebbe voluto giocare all’aria aperta con i suoi coetanei, ma non glielo permettevano. Suo padre, infatti, non voleva che lei giocasse nel cortile della sua casa con gli altri bambini, ma lei non seppe mai il perché. La mamma glielo permetteva raramente poiché aveva paura che il marito lo scoprisse.
Così Daniela si trovava nei suoi pomeriggi, dopo la scuola, a guardare dal proprio terrazzo gli altri fanciulli mentre pattinavano, andavano in bicicletta o giocavano a nascondino. Le giungevano alle orecchie le loro allegre risate mentre i suoi occhi si riempivano di lacrime.
Incollata alla finestra disegnava sui vetri, col suo respiro, una nuvola bianca finché, stanca e con gli occhi tristi e arrossati, si staccava di lì e si perdeva nei suoi voli di fantasia.
Cominciava a fantasticare di appartenere ad una famiglia dove nessuno litigava mai.
Daniela trascorreva la maggior parte del suo tempo da sola, chiusa nella sua camera. Aveva due sorelle ma erano molto più grandi d’età, per cui non giocavano con lei. Non le restava, dunque, che crearsi il suo mondo di fantasia in cui rifugiarsi. Era un mondo inventato, ma l’aiutava a colorare la grigia realtà in cui viveva. Spesso, infatti, suo padre urlava con la sua mamma e se la prendeva anche con le sue sorelle così finivano per litigare tutti in modo violento. Daniela scappava via terrorizzata e si rifugiava, tremante, tra le braccia della nonna materna. Ma, quando quest’ultima fu mandata via da suo padre, la bambina si nascondeva nella sua camera e trascorreva le ore distesa su un tappeto vicino al letto. Lì si tappava le orecchie per non sentire le urla del padre, chiudeva gli occhi e iniziava con determinazione a tessere i suoi sogni. Colorava il suo mondo con i colori dell’arcobaleno, trasformandolo in un luogo dove regnavano solo pace, amore e amicizia.
Lei era la principessa incontrastata di quel mondo fiabesco dove tutti andavano perfettamente d’accordo. Sognava che un giorno un bellissimo principe sarebbe giunto da lei in groppa ad un cavallo bianco e l’avrebbe portata via per sposarla e darle la famiglia idilliaca che tanto desiderava.
Una famiglia tutta sua in cui i figli avrebbero ricevuto tanto amore da entrambi i genitori e la protezione, incondizionata, del padre che mai avrebbe usato violenza contro nessuno di loro.
A mano a mano che cresceva Daniela tesseva sempre più sogni. Da adolescente, consapevole della sua grande fantasia e del piacere che provava scrivendo, sognava di diventare una famosa scrittrice di romanzi. Sarebbe diventata ricca con il suo lavoro e avrebbe comprato una bellissima villa con vista sul mare dove avrebbe continuato a scrivere i suoi libri. Le parole, nei momenti di solitudine, erano da sempre le sue fedeli amiche, insieme ai sogni.
Eppure il suo sogno più grande restava sempre quello di incontrare un uomo bellissimo e dolcissimo che l’avrebbe portata via dalla schiavitù in cui viveva per renderla libera e costruire con lei una famiglia.
Diventata donna Daniela sposò un uomo che non fu capace col suo amore di risanarle le ferite dell’anima. In primo momento la donna pensò che non aveva sposato l’uomo giusto, non era il principe dei suoi sogni. Tuttavia col tempo comprese una grande verità: non esisteva nessun uomo che avrebbe potuto donarle la libertà.
La libertà era qualcosa che doveva cercare dentro di lei e questo doveva farlo da sola. Solo Daniela avrebbe potuto liberare la sua anima e quando fosse stata libera avrebbe incontrato il vero amore.
Da allora la donna cominciò a tessere un altro sogno che divenne prioritario su tutti gli altri, forse più arduo, ma l’unico capace di diventare la sua ragione di vita.
Daniela cominciò a tessere un sogno di libertà che le dava una forza immensa per affrontare le avversità della vita e cominciò a volare, con caparbietà, in direzione della realizzazione di quel sogno.
La tessitrice di sogni non ha mai più smesso di volare nell’azzurro cielo, sempre più in alto, fino a varcare la soglia dell’infinto.
19/07/2009
12
un altro testo di questo autore un'altro testo casuale
1 recensioni:
- Grazie Rosanna per aver "pescato" questo racconto... non ne ho scritti molti ma chissà magari dovrò riprovarci prima o poi...

- Grazie myatgyc per aver commentato.
Giovanna grazie anche a te e scusa il ritardo.
Saluti ad entrambi...
- Una fiaba realistica...-k ossimoro! - ma è l'espressione più calzante secondo me...
Anonimo il 22/10/2009 21:27
Mi sono soffermata su questo racconto e posso dire che ne valeva la pena. Brava Cinzia, anche in veste di narratrice.
Mi è piaciuto molto.
- Grazie Fiscanto per aver commentato.
Ciao...
- Grazie Antonio per il tuo sentito commento!
Un abbraccio...
- Racconto molto bello e spero non autobiografico; .. la tristezza di un'infanzia travagliata che si riflette sull'andamento della vita; .. la vana ricerca di quel qualcosa che è sempre mancato!! Bellissmo ed intenso!!

- racconto molto bello!
- Sara e Nadia grazie per aver commentato.
Un abbraccio ad entrambe...
Anonimo il 11/08/2009 16:52
credo che Daniela, la tessitrice di sogni, sia in realtà Cinzia.. che non ha mai smesso di credere in un sogno.. che poi sono i sogni di quasi tutte le donne.. una famiglia felice e unita, un grande amore, un lavoro appagante. Spero tu abbia realizzato quasi tutti i tuoi sogni.. altri ce ne saranno da conquistare. piaciuto
- hai ricevuto tanti commenti ma ho voluto fartelo anche io spero ti faccia piacere come ha fatto piacere a me leggere il tuo splendido racconto. complimenti
- Grazie Alice per il tuo commento!... Sì, volare nel cielo azzurro con i propri sogni nel cuore è bellissimo.
A rileggerci...
- volare nel cielo azzurro è bellissimo... e tu sei bravissima
- Amici vi ringrazio tutti per i commenti.
Baci a tutti...
- Carissima Cinzia, questo racconto mi tocca il cuore, bello, puro, emozionante. Povera Daniela, a passare una vita così, io un po' ci sono passato in quelle cose e, per fortuna un giorno ho capito... Però mi piace ''tessere i sogni'', mi piace questa parola, che utilizzi. Anche io ormai, costruisco molti sogni, mi piacerebbe dire anche tesserò i miei sogni, come la piccola Daniela, che da piccola, diventa una donna bravissima e, soprattutto, continua a tessere sogni.
.. Grazie per avermi fatto capire come tessere i mie sogni, come realizzarli e come coltivarli..
Un bacio, Giuseppe
- ... volare nell’azzurro cielo fino a varcare la soglia dell’infinto...
cara Cinzia, questo tuo racconto è bellissimo, e mi fatto sognare!... bravissima!... un bacione!
- La brava tessitrice ha un po' mescolato le carte, piano piano, le scopre una dietro l'altra, "i giochi quando era bambina"..." I primi pianti di delusione"... il desidedrio "Il principe azzurro" che la allontanasse dall'ambiente in cui ha conosciuto le frustazioni dei genitori, sperando che l'amore verso l'amato potesse cambiare le amarezze subite nella gioventù... infine la consapevolezza di capire che la "libertà" è un dono che bisogna trovare dentro di se... ma tutto questo rimarrà sempre un sogno nel quale la tessitrice trarrà la forza per lottare per conquistare la sua tranquillità. Ottimo intreccio raccontato bene, rimane in ogni caso la domanda: "esiste realmente questa libertà"... Cinzia lottando con la convinzione dei nostri mezzi e della nostra forza interiore, possiamo provarci, l'importante è "NON ARRENDERSI MAI"... Brava... ciao un abbraccio... Giuseppe.
Anonimo il 23/07/2009 20:33
Sei bravissima complimenti
- come scrittrice di narrativa non ti conoscevo ancora, e devo dire che sei bravissima, hai iniziato come una favola, per poi descrivere in modo commovente una triste e dura realtà, per poi passare a dare un senso alla vita, e tutto senza allontanarti minimamente, dal tema e dal filo conduttore, bravissimissima cinzia un baci8
- Interessante questo tuo esperimento, perché non mi sembra che di racconti ne abbia scritti tanti. Infatti la narrazione risente della tua formazione poetica. La ricerca dei sogni, le tensione verso la libertà sono alla base delle vicende esistenziali di Daniela. E anche noi dovremmo dimenticarci delle nostre frustrazioni e delusioni, tendendo verso la purezza del sogno, che non si potrà mai realizzare pienamente, ma rimarrà sempre una meta lontana. E allora, cercando in futuro di dare al linguaggio un ritmo narrativo più serrato, ( ma questo lo si arricchisce col tempo) continua: sei bravissima!
Un bacio
Ignazio
- un applauso Cinzia
piaciuto
smack
- Fuori della gabbia... ovviamente 1 ^^ varca la soglia dell'infinito

Scritta molto bene.
Come sempre.
Anonimo il 23/07/2009 09:58
Bello leggere queste tue parole.
Sognare, pensare, scrivere, tutto ciò fa anche parte della Libertà.
Essere liberi di descrivere un sogno, sperando che un giorno o l'altro questo si avveri.
Nessuna prigione potrà mai contenere un'anima libera, forse il corpo sarà impedito nei suoi movimenti, ma l'anima no, quella non è confinata in un unico spazio.
Questo tuo testo, è uno spunto per innumerevoli ragionamenti e riflessioni, una storia adattabile a tanti aspetti della vita quotidiana.
Namastè!
- Bellissima storia con il vero significato alla fine della stessa; la libertà non la si raggiunge mai... la si insegue sempre... la si tocca, la si abbraccia... ma non riusciamo mai a trattenerla per un periodo abbastanza lungo da sentircene soddisfatti; e forse il bello sta proprio in quello... nella continua ricerca di una libertà sempre migliore e maggiore.. e ciò consente che noi si abbia gli stimoli per non fermarsi mai davanti a niente. La libertà è un blocco di parternza... tipo i 100 metri... dove tutto si consuma in 10 secondi... per poi ricominciare nuovamente per abbassare sempre più il tempo di percorrenza affinchè il traguardo sia sempre più dolce e soddisfacente. Ti abbraccio mia cara Cinzia... sognatrice del tuo sogno. L'orso Marcello ti mando un bacio

Opera pubblicata sotto una licenza Creative Commons 3.0