Apro gli occhi alle sei di questa mattina e decido che non può essere vuota e sterile come la precedente.
Prendo la mia Ducati e senza una meta precisa salgo in sella.
Arrivo a Ceresole Reale, ho con me il cellulare che appositamente lascio spento, oggi nulla deve condizionare il mio umore.
Voglio solo vento, azzurro e nuvole nella mia testa. Trascorre il tempo, leggo un po' ma non molto, non c'è spazio neppure per la concentrazione oggi.
Torno nel grigiore cittadino e accendendo il telefono trovo il mio raggio di sole.
Penso a lui da due giorni quasi ininterrottamente. Penso al tocco delicato delle sue mani, alla dolcezza dei suoi gesti e non immagino sia capace di procurare altro. Impossibile sia diverso dall'altra sera, quando il solo contatto leggero delle sue labbra sulla mia pancia mi eccitava. Mi disorienta e ogni tanto penso che ciò diminuirà solo il mio già così precario livello di autostima.
E allora perchè l'unica cosa che vorrei ora è sentire la sua voce?