Ritengo che l' influenza delle esperienze sulle persone sia decisiva rispetto alla forma di pensare, che sulle nostre idee forte sia l' effetto delle nostre conoscenze.
In questo articolo voglio esprimere un concetto, chiaramente discutibile, ma portatore di una verità che è allo stesso tempo assoluta e parziale.
Voglio definire la genialità come la capacità di pensare a prescindere dall' esperienza, di vedere il mondo in una forma libera e superiore, di vedere una realtà ben diversa da quelle che il prodotto delle nostre conoscenze ci porterebbe a pensare.
Voglio definire la pazzia come una forma altrettanto libera di vedere le cose, come l' incapacità di comprendere quello che abbiamo attorno, come il rifiuto della realtà.
La differenza tra le due definizione è sottile:
Alla domanda come distinguere una visione superiore, da idee distorte e assurde è difficile, quasi impossibile dare risposta, o quantomeno indicare e un criterio di valutazione univoco ed efficiente.
Ora, per finire, voglio spiegare perché ho parlato di verità assoluta e relativa:
utilizzando questa definizione posso affermare con convinzione che tutti siamo un po' geni e un po' pazzi, ma nessuno è completamente folle, o completamente geniale.