C’era una volta una delicata e tenera ragazza che viveva in un piccolo paesino. I suoi occhi gialli brillavano come le stelle e i lunghi e folti capelli neri, che lasciava frequentemente sciolti, erano spesso accarezzati dal vento, che la rafforzava. Percorreva con difficoltà la strada della vita perché, se prima era un avventuroso viale alberato, col passare degli anni divenne un pungente filo spinato. Ogni tanto soffriva, imperlando i suoi dolci occhi di lacrime.
Un giorno dimenticando per un attimo questo male senza nome vide dall’altra parte della strada un’ortensia azzurra e ne rimase incantata. Tanto attratta da quel bellissimo fiore, mentre attraversava la strada per contemplarlo, successe un incidente. L’auto che passava era un po’ distratta e la investì. Cadde a terra priva di sensi, chiamarono subito un’ambulanza, ma fu inutile.
Lei riaprì gli occhi e quando vide il suo corpo disteso a terra, si stupì, ma un attimo dopo li alzò e vide una luce intensa avvolgere un uomo che l’aspettava a braccia aperte. Senza esitare si avviò per raggiungerlo non considerando il suo corpo steso a terra. Prendendole la mano lui la portò in alto, sempre più in alto fino a toccare il cielo e lei accecata dalla luce intensa chiuse gli occhi e quando li riaprì, vide un posto meraviglioso: era il paradiso.
All’inizio rimase a bocca aperta, ma poi lanciò un dolce sorriso mentre osservava quel luogo divino che spesso aveva immaginato piacevolmente. Attorniata da quella calma atmosfera piacevole, non smetteva di guardare quell’immenso giardino floreale, con alti alberi da frutta e uccellini che risvegliavano l’anima per la dolcezza del cinguettio. Si era accorta però che l’uomo che l’aveva accompagnata era scomparso, così s’infuse coraggio e attraversò da sola il bosco incontrando teneri animaletti. Era sola mentre passeggiava, ma provava emozioni piacevoli.
La sorpresa non era mai finita vide dopo il bosco altri posti bellissimi come laghi, colline e pianure. Questa volta però oltre agli animali incontrò persone che erano angeli bianchi con ali immense, ma lei non aveva le ali e si chiese il motivo, finché non comparve ancora quell’uomo presentandosi come figlio di Dio e spiegandole che la causa era la morte improvvisa. Lei non aveva ancora vissuto abbastanza quindi anche solo come anima doveva tornare giù sulla terra. Le aveva mostrato tutto perché sapeva che lei credeva ciecamente nel suo amore infinito e nel suo aiuto divino.
Lei rimase perplessa e senza dire una parola si ritrovò nel corpo di una piccola tartaruga che camminava tranquilla e lentamente nel prato, finché un bimbo non la prese in mano, allora sentì un attimo di paura, ma poi si accorse di come la trattava bene e le gioie sostituirono le paure. Viveva così bene che sarebbe rimasta nel corpo della tartaruga invece entrò in quello del bimbo molto vivace e birichino che la fece vivere nella spensieratezza infinita. Poi entrò nel corpo di un uomo molto forte e attivo provando soddisfazioni immense per ogni situazione. Entrò nel corpo di una ragazza della sua età, dal carattere un po’ egoista e prepotente. Aveva un vita normale con classici problemi da ragazze di quell’età, ma nonostante il brutto carattere, un ragazzo la amava e la sopportava. Infine la sua anima entrò nel corpo di una donna madre: gentile, coraggiosa, che era in dolce attesa. Scivolando poi nel corpo del neonato pensava: se mi volete domani sarà un giorno migliore, nella speranza di una rinascita serena.