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Notte, eterna notte...
Era scesa la notte, l’uomo camminava lungo il bagnasciuga sordo e cieco a tutto: pioveva ed era a capo scoperto, indossava una T-shirt rossa scolorita con sopra una serigrafia di una isola tropicale, la sua isola, un paio di jeans sorretti da un cinturone acquistato ad Alamo ed un paio di scarpe da jogging completavano il suo abbigliamento.
Non udiva né il rumore del mare che solitamente lo stordiva né lo stridio dei gabbiani, quel suono che lui pensava provenisse direttamente dai cuori dei bambini non nati e che poteva essere capito solo da persone che vivevano o avevano vissuto un grande dolore. La pioggia cadeva e lui continuava a camminare, era stanco, sconvolto dai mille pensieri che gli turbinavano nella testa. Un susseguirsi di?" perché ?" lo incalzava, nessuna risposta gli scaturiva dalla mente per fermare questa valanga emotiva.
Era stato un brutto anno, le disgrazie si erano succedute una dietro l’altra, rimasto solo, si era innamorato di un sogno, una dolce fanciulla che lo aveva tirato su dal fondo del pozzo, con la sua dolcezza e il suo amore. Avevano vissuto giorni indimenticabili, ormai ricordi. Aveva sperato di incontrare il grande Amore, pensava di meritarselo, non aveva mai fatto niente di male, ormai l’auto esame di coscienza era diventato per lui una routine, si era sacrificato a stare lontano per permettere ai suoi cari una vita dignitosa, adesso era lì, solo, a guardare il mare in tempesta. Quel mare che era tutta la sua vita.
Aveva incontrato un’altra donna, più matura, più adatta forse per lui, ci si era quasi innamorato, ma lei dolcemente ma fermamente aveva stabilito che non avrebbe potuto esserci alcun coinvolgimento emotivo fra loro, le piaceva e accettò con rammarico le condizioni: lei era una persona speciale e ottenere la sua amicizia era già un grande dono.
Era sempre solo, pieno di amici, di attività, ma solo.
Avesse soltanto voluto, c’erano parecchie amiche che erano pronte a mettergli a disposizione il loro cuore, lui era una brava persona, era dolce, dicevano, ma lui non poteva accettare queste loro profferte, era onesto, per non offenderle con un diniego diceva che purtroppo il suo cuore era già impegnato, si, ma solo con un ricordo, un triste ricordo.
Una nuova tegola si era nel frattempo abbattuta sul suo capo, quella che sembrava essere una semplice piccola malattia da stress presentava, a detta dell’amico medico, alcune caratteristiche che sarebbe stato meglio controllare più approfonditamente, con un esame specialistico mirato. Lui era spaventato, anche se non lo dava a vedere; spaventato non di morire, la Morte l’aveva cercata spesso nella sua vita, quasi per sfida, ma la Signora non lo aveva mai voluto - come le altre donne?" ironizzava lui dentro di sé, no, la sua paura era di non lasciare abbastanza all’amato figlio, di far piangere ancora una volta i vecchi genitori, di lasciare di sé un ricordo incompleto, sfuocato. Non era ambizioso, ma gli sarebbe piaciuto essere ricordato come una persona da imitare, non come un fallito, che era il suo stato d’animo in quel momento.
La pioggia continuava a cadere e lui non se ne accorgeva, continuava a camminare lungo il mare, a testa china, le onde della sciroccata gli lambivano quasi i piedi ma lui proseguiva il suo cammino, senza vedere…….
Nella sua mente si susseguivano i “flash-back” degli avvenimenti più importanti della sua vita: click….. amori giovanili; click……vittoria al torneo di tennis; click….. il mare in tempesta con lui al timone del 5, 50 Internazionale; click…la bellissima apache Machichilimak, terra dai mille laghi d’argento, grande amore durante il servizio militare a Napoli; click…. varo della “Michelangelo”; click……. matrimonio; click….. nascita del caro figlio; click…….. morte dell’amato pastore tedesco; click……. la separazione davanti al giudice; click……il grande tifone a Hong Kong e il bambino morto nelle sue braccia; click….. i campi da Sabra e Chatila in Libano; click….. Masada; click………il lago di Tiberiade; click……….. il Giordano; click……il peso dell’Uzi al ritorno da Golan Heights; click……il bruciore degli occhi nel Mar Morto; click……Troia; click…….. la Torre di Galata; click……L’Empire State Building; click………San Francisco; click….. Tahiti; click………La Città Proibita a Peking; click…. la scuola di Kung-Fu in Cina; click……. il Capo di Buona Speranza; click……l’amico elefante in Sri Lanka; click……. la tempesta nel Tasman Sea; click….. l’inondazione a Taipei; click…….. la ricerca della tigre nei banchi del Gange; click….. lo scambio di sguardi con il leone nel Kruger Park; click…. lo sguardo del cane bastardo con la rabbia che aveva dovuto uccidere; click……il tuffo da un aereo con il paracadute; click………il gioco in mare con i delfini; click il Taj Mahal; click……Pulau Putri; click………. Ko, l’isola del sogno; click…….. la verde Irlanda; click………le cornamuse; click……. i glen della Scozia; click…. Parigi; click…Londra; click….. Mosca; click……. Varsavia; click…….. Praga; click…….. Madrid; click…Buenos Aires; click………. Caracas; click…. la Norvegia; click….. Berlino; click…………….. la Mongolia; click…….. la Grande Muraglia; click……”Ma se ghe pensu”; click……. Tarso; click……”Love me tender”; click….. la savana africana; click…la Stella del Sud; click…….. la jungla malese; click……. il sentiero di Ho Chi Min; click……. il Triangolo d’Oro; click…. il Partenone; click……. le Piramidi; click…. Carloforte; click……. Premio Città di Genova al padre; click……. Giselle; click………Shannon; click…….. terremoto in Giappone; click……. aggressione armata nella Casbah di Algeri; click…….. sul cammello nel Sahara; click ……gli affreschi di Raffaello nei corridoi della Segreteria di Stato Vaticana; click……. l’Ultima Cena di Michelangelo; click………Quebec City; click…. i Banchi di Terranova; click……. in vetta al Montebianco; click…… i prahos dei pirati nello stretto di Malaka; click…….. l’esplosione della bomba in Libano; click……. il Ruwenzori dalla bianca cima; click……. click…….. click……
Il passato riviveva nei suoi pensieri e lui camminava, camminava sotto la pioggia, il mare ribolliva, bianche spume indicavano il culmine delle onde, lui continuava a camminare.
Cammina ancora, senza meta, senza ragione, attende il suo grande Amore, l’unica Signora che non lo respingerà mai, quella con la falce.
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