<Buongiorno Don Mario>
Un saluto con la mano di un vecchio amico accompagnato da un sorriso entrando in chiesa.
<Buongiorno> Replicò silenzioso, senza uno sguardo.
Intinse la mano bagnandosi la punta delle dita, il segno veloce ma preciso.
Mentre il cigolio della porta rimbombava si trovò un posticino in fondo, con poca luce e inginocchiandosi ripeteva le sue adorate preghiere.
<Amen> Coperto dai brusii, pronunciò alzandosi e puntuale come sempre il suono
delle campane soffocava le sue ultime parole.
<Perdono, perdono! Amen.>
Rintocchi melodici, costanti ma sempre lontani, troppo lontani.
Nella notte, silenziosamente, tra la nebbia che imbiancava ogni cosa,
due colpi veloci ma precisi... <Amen>