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Un giorno d' autunno
Era un bel giorno d' autunno, asciutto e mite, dai colori accesi, tipici di questa stagione.
In un vigneto non molto grande, il buon contadino, orgoglioso, osservava ogni sua vigna con i suoi bei grappoli d' uva; due file distese, a sinistra le vigne contenenti grappoli d' uva rosso rubino, a destra grappoli d' uva di un bel giallo dorato.
Ad ogni grappolo, prima di staccarlo chiedeva scusa.
- Ma non ti preoccupare amico mio, l' anno prossimo sarai qui di nuovo e chissà! Molto più bello.
Lui questo l' aveva solo pensato, ma con suo grande stupore si sentì rispondere:
- Lo spero bene!
Era quel grappolo d' uva pertinente, rosso rubino a replicare.
- Sappi amico mio, che tu sei nato per questo, e poi c' è tutto un processo che forse ti interesserà, vedrai quando diventerai vino!
Rispose il buon contadino e voleva andare oltre, ma nuovamente il solito grappolo aveva qualcosa da ridire:
- Non so proprio che volete fare di me, sono così bello. E poi cos'è questo vino.
Il buon contadino, che non era poi tanto ignorante ribadì:
- Devi sapere grappoletto mio bello, che tanti secoli fa, un dio greco Dioniso, conosciuto presso i romani come Bacco, inventò la viticultura.
Il grappoletto:
- Io non lo conosco questo Dioniso o Bacco, come dici tu. Ma racconta ancora, vai avanti.
Il contadino:
- I seguaci di Bacco si chiamavano baccani, e presto seppero apprezzare il buon vino, se non che nei baccanali, i giorni dedicati a questo dio, ne facevano uso eccessivo, ed essendo pur sempre alcool, dava alla testa e ne combinavano di tutti i colori, proprio come il nostro bel autunno.
Il grappoletto:
- Interessante, e poi?
Il contadino:
- Ti dico solo che, chi allora comandava fu costretto a vietare queste feste dedicate al dio ubriacone.
E il grappoletto:
- E perché?
Il contadino:
- Commettevano atti impuri ed insultavano chiunque. Oggi è diverso, i veri amanti di questo liquido, lo degustano, lo fanno danzare in un calice di vetro e poi nella bocca ne apprezzano il così detto bouchet.
Il grappoletto:
- Vuoi dire che oggi non ci sono più ubriachi, e noi poverini una volta vino, balliamo e balliamo in un calice di vetro?
Il contadino:
- Si è fatto tardi ed io devo staccarvi tutti prima di sera. Scusami ma ora lasciami lavorare.
Il grappoletto:
- In breve, se permetti, mi potrai almeno dire come diventiamo vino!
Il contadino:
- Io non so come fanno i grandi del mestiere, il mio processo è questo:
dopo avervi staccati dalle vigne vi metto in un grande contenitore, così come siete, e con la mia famiglia con i piedi ben puliti vi pigiamo e pigiamo, e attraverso un cannello, in una grande bacinella esce il liquido, ma non è vino, è solo mosto. Da mosto dopo un certo tempo di fermentazione diventa vino novello. Ma qui mi fermo, perché devo andare avanti.
Così non aspettando più lo staccò, e lo depose insieme agli altri in un grosso canestro, proseguendo poi allo stesso modo con gli altri, ma senza più intrattenersi.
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