Le pagine del libro di Isabelle Aubry sono pagine vere di vita, in cui la protagonista racconta se stessa, l’infanzia rubata dal padre che prima abusa di lei e poi la offre come merce a coppie scambiste, facendola partecipare anche a delle orge.
In quelle notti “apparecchiate” dal padre, Isabelle è costretta a staccare il cervello e a concedersi a più uomini, anche dieci in una notte.
Nell’arco di due anni la Aubry colleziona circa cinquecento rapporti, ma il padre è felice di aver trasformato la figlia in un “automa” efficiente e funzionale ai propri bisogni.
Di tutto ciò, la madre sembra non accorgersi, ella conserva una naturale neutralità come se non fosse un obbligo di madre indagare e custodire l’integrità di una bambina incapace di difendersi da un padre violento e perverso.
La madre di Isabelle le negherà il dialogo, l’affetto, la protezione, in cambio però le offre il suo silenzio.
La storia di Isabelle è soprattutto una storia di profonda solitudine dove a pagare è la parte più debole, all’interno di in una società che ha elevato l’apparenza a verità e sostituito i buoni sentimenti con il perbenismo e il benessere economico.
Dall’incesto Isabelle Aubry non ne esce, la sua testimonianza è un lungo elenco di disturbi scatenati dalla mancanza di amore, di serenità, di gioia.
Un libro assolutamente da non perdere per comprendere il dramma dell’incesto, le conseguenze che genera su chi lo subisce, gli aspetti legislativi, la mentalità corrente.
Un libro forte, vero, terribile, disperato.
Ma è anche un libro che parla dell’amore, cercato a lungo dalla protagonista e trovato nella nascita di un figlio e nella stabilità di un matrimonio appagante, equilibrato e sincero.
Isabelle Aubry: 45 anni, presidente dell’Associazione internazionale vittime dell’incesto (AIVI).
Il sito che offre informazioni utili e che è in grado di dare un aiuto alle vittime dell’incesto è: http://aivi. org.