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Passione

Il pensiero, come il sangue nelle vene scorre nella mia testa, pompato da una sola immagine... quella di lei, semplicemente imperfetta... nei suoi semplici gesti, unica nei suoi movimenti... un animo caldo che come braccia mi ha circondando d'amore e protezione.
La mia piccola dea, che dal suo tempio mi ha osannato, togliendomi da questa piacevole dimensione..
Ancora oggi a distanza di anni sento ancora il suo odore, che attraversa la mia mente., inebriandola e facendola vacillare... rabbia, amarezza, gioia si mescolano attorno ai miei ricordi, come in un camino di una casa rurale dei primo 900. Dove l'anziano raccontava storie alla famiglia, prima di coricarsi in dolci sogni...
Ora in narrante non è un anziano ma il vissuto di una storia d'amore, che non porta ad un dolce sonno... ma solo ad uno scoppiettio di pensieri contrastanti, i quali non si tramutano in fumo e cenere... ma si rigenerano continuamente, generando una cronica emicrania, un intenso tormento del non dormire. L'agonia mi deprime fino a tal punto, da nascondermi sotto farse ed immagini, estranei a me stesso.
Ogni giorno mi riconosco a stento, dove il cuore inerme e privo di sentimenti batte solamente per farmi capire che sono vivo, per quanto concerne la mente perversa, si dilunga in una infinita partita a scacchi, ponderando la mossa più consona per portarmi alla pazzia. Incredulo e non accettando, decado in dipendenze, evadendo da questa scoraggiante proiezione.
Perso e sempre più perso, cerco di farmi forza, degenerando come un virus multi-forme, dove il vaccino ancora è inesistente. Gli antivirali, sono tante parole, dove la cura è quello di farsi forza e dire ce la farò. Nonostante ciò, l'inconsapevolezza del mio avvenire mi scoraggia ogni sera, poiché da questo labirinto non trovo l'uscita.
Scappo da questo " Minotauro" affamato, tranquillo e che nella sua quiete, dietro ad un angolo attende... Remebro Icaro ma il pensiero di poter volare, per cadere in una violenta morte... mi spinge nel percorrere il labirinto, cercando di ritrovare una strada dove porti alla luce. " O mia Pandora, chi aprì quel vaso? Ora d'angoscia un altro uomo, sopravvive, nella sua misera esistenza! Poiché all'interno di questo vaso solo il pensiero della speranza rimase... Lieve sorriso, ciò può donare, ma la concretezza di poter sorridere non è tangibile. Intriso di lacrime il mio corpo si lava in una doccia, sperando di espellere questa negatività costante con un colpo di spugna e di sapone, avvolto d'aria calda e profumata... ricompare l'immagine di lei, che dai suoi seni nudi il nettare d'amore mi accinge a donare... Circe o Circe, perché mi vuoi ingannare? In questa lunga odissea la mia dolce Penelope mi sta aspettando, ma inconsapevole di chi sia in questi mari per anni dovrò navigare."

 

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