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Chiacchiere sul femminismo
Cosa è essere femministi?
Credere nell'uguaglianza di diritti tra uomini e donne, pur rispettando e considerando l'esistenza di differenze fisiologico caratteriale tra sessi.
Definizione complessa che esprime il dovere all'uguaglianza, ma lo sottopone all'esistenza di differenze reali.
Beh, analizziamo ora le differenze:
A)io come qualche altro miliardo di individui di sesso maschile non partorirò e non allatterò, circostanza che ha conseguenze dirette sulla mia sessualità a livello prima fisico e conseguentemente psicologico
B)Differenze a livello fisico, motorio.
C)Differenze psicologico caratteriali: mediamente le donne sono più organizzate e metodiche, gli uomini più istintivi e imprevedibili, ripeto, mediamente.
Senza voler scrivere un trattato, ma cercando di semplificare il discorso proverò a descrivere con esempi pratici la mia definizione di femminismo.
Immaginiamo una donna, Anna, che ha una buona carriera professionale concretata dalla dirigenza in una grande impresa e ottenuta attraverso i suoi meriti personali.
La mia Anna ha 2 figli, li alleva e divide la responsabilità dell'educazione con Paolo, suo marito, i suoi bimbi frequentano una scuola attrezzata ed efficente, dove imparano e socializzano, alleviando le sue preoccupazioni da mamma.
La mia Anna non soffre l'invidia delle colleghe, nel suo ambiente di lavoro non si ironizza sessualmente della sua recente promozione, ma si riconoscono le sue capacità, Anna quando parla di affari con gli altri Manager non lì ascolta scherzare sulle sue gambe, comunque bellissime, ma si occupa con serietà di lavoro.
Un'altra donna è la signora Luisa, d'aspetto sgradevole, già quasi cinquantenne, ma con una dirompente allegria e simpatia. La sua dizione è praticamente perfetta, come la sua verve del resto, tant' è che conduce un varietà di successo.
I telespettatori l'ascoltano apprezzando la qualità del programma; passeggiando tra i salotti delle nostre case non si sentono quei commenti da comari e anche un po' razzista come può essere un "ma che... ci fa quel cesso in tv".
Poi c'è Eva, divorziata, il suo bambino vive con il padre, ma lei lo vede tutti i Weekend e in settimana, quando ha un pomeriggio libero, lo passa a trovare portandolo nella sua gelateria preferita.
Un giudice ha deciso che nello specifico caso il padre è più adatto all'educazione del bimbo, sancendo il principio della equaglianza delle responsabilità, principio che si concretizza con l ' affidamento assegnato al genitore apparentemente più preparato.
E ora parliamo di Italia, però dimentichiamo il Parlamento, quando vedo la Carfagna Ministro anche io mi arrabbio davvero, ma in fondo loro sono un nostro riflesso, sono lì perchè lì abbiamo votati e per smetterla, per di disintossicarci da un esercizio di voto esercitato in forma indecente dobbiamo cambiare, dobbiamo sentirci diversi, dobbiamo essere migliori.
E devono farlo prima le donne, per favore signore smettetela di spettegolarvi dietro, non considerate quelle brave con successo, un po' come prostitute di lusso, non siate invidiose della collega che fa carriera con il suo sudore.
Poi quando il vostro migliore amico vi porta una nuova ragazza accorgetevi della sua simpatia e umanità, non di cercare quei difetti ben nascosti dal vestito, ma certo rilevati dall'occhio attento di chi vuol trovare.
Voi uomini invece non scaricate la responsabilità dell'educazione dei bimbi sulla vostra compagna, compartitela, non sentitevi la principale fonte di sostentamento economico della familia, dividetelo, non ironizzate su quella collega che sembra più brava di voi, riconoscetelo.
E quando noi saremo cambiati, le nostre Ministre non si chiameranno Carfagna, non avremo parlamentari veline, la meritocrazia dei normali contaggia anche il potere, lo condanna a cambiare per difendere il consenso che lo lascia vivere.
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