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Sopra Le Nuvole

Quella stanza era vuota, solo ero lì dentro.
Superato l'orizzonte della pazzia, lo spirito tagliò il collegamento tra gli occhi e la mente:quella piccola stanza divenne più grande d'un teatro comune.
Da quel posto dove mi ero seduto m'alzai, volai fin sul palcoscenico, imbracciai quell'insolita chitarra elettrica:era normale, di colore rosso con della parti bianche, semplice.
Pizzicai il mi, non sentii nulla:era tutto acceso, il cavo era inserito.
Posai la chitarra, m'avviai per la postazione dov'era il mixer:era da sessantaquattro canali ed inoltre erano presenti due computer, ma quella stanza era vuota, di nuovo solo, lì dentro.
Guardai gli schermi, tutti e due erano accesi, con un programma che segnava ogni frequenza:sui monitor c'erano delle linee orizzontali verdi.
Tutto ad un tratto sentii un uomo gridare aiuto, questa voce proveniva dal palcoscenico, era molto simile alla mia, era al centro ed imbracciava la chitarra in ginocchio. M'avvicinai, ero io, m'inginocchiai davanti a lui, non dissi niente, gli alzai il capo con la mano, mi specchiai nei suoi occhi da cui gocciolavano lacrime:lui si alzò, si girò e con passo deciso s'allontanò, io rimasi congelato immobile, di fronte a quella chitarra, sentì la porta chiudersi, ero rimasto solo lì, dentro quell'immenso teatro.
Urlai:Padre, sono solo, guardami!!
Iniziai a sentire un calore sul petto, veniva da dentro, la mia fronte si riempì di sudore, le mani erano sudate, presi la chitarra ma scivolò per terra, non si ruppe. Decisi di sdraiarmi su quelle calde tavole di legno, chiusi gli occhi, m'addormentai.
Mi svegliò una forte luce che penetrava tra le palpebre, non riuscii a vedere più niente, sentii solo questa frase:qui fuori tu non sei solo.

 

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2 commenti:

  • antonio imbesi il 21/04/2011 00:23
    il piu grande timore dell'uomo:la solitudine
  • Giancarlo Stancanelli il 08/02/2010 16:46
    Sembra la discesa di un uomo all'inferno (del coma) e la risalita. Il finale lascia uno sèiraglio aperto alla speranza, che invece durante il precedente scorrere del brano, tende a mancare.
    Un po' inquietante, ma positivo.
    C'è solo qualche errore di battitura e un utilizzo della punteggiatura "personale", ma quest'ultima cosa non deve essere per forza un limite.

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