Giornata splendida, oggi. Un gradevole anticipo di primavera. Il tepore del sole avvolge il corpo con grazia lasciando un gradevole umore di terra nell'aria.
M'incammino per la via felice d'esserci, d'incontrare persone, di parlare con loro del più e del meno; di poter dire, subito, la vita è bella, viviamola senza rancori.
L'aria tiepida mi avvolge in un turbinio di sapori; i sapori della terra che si risveglia, che richiamano alla mente la voglia di vivere, di correre spensierati, di lasciare al buio dell'inverno gli affanni, le paure, che da sempre ci accompagnano.
Nel parco, i ragazzi delle scuole giocano felici, c'è lezione all'aperto, oggi. Nessuno può resistere al risveglio, neanche le maestre che, felici, anchesse si lasciano trascinare dalla trasgressione.
Gli anziani siedono tranquilli sulle panchine guardando i ragazzi. felici tornano i ricordi di un tempo quasi dimenticato, di quando eran loro ragazzi e per campi e boschi si perdevano cercando avventure nell'ambiente a loro ancora sconoscito, in un agire che era ribellione e passione della scoperta. Son diversi i ragazzi d'oggi, si dicono tra loro, ma senza rimpianti, che ogni tempo a i suoi malanni.
Anche nel piccolo paese la vita si è risvegliata. Dopo il lungo stallo invernale, fremono impazienti le attività. Le donne con calma passegiano nel mentre fanno le loro commissioni, e tra l'una e l'altra, si soffermano a fare due chiacchiere coscienti che, oggi, qualcosa è cambiato, che la natura, come sempre, ci indica come i singoli siano un tutt'uno.
Guardo mentre passeggio. Travolto da tanta giocosità, anch'io, mi sento partecipe, anch'io che, solitamente mi tengo in disparte, sento tutta la pace che trasuda da questo evento che ogni anno si ripete, che ogni anno la gente festeggia.