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Tre lacrime sotto la croce

Erano passate ormai otto albe da quando il piccolo Morin giunse in quel regno, ma quella nuova condizione d'essere, non era ancora riuscito ad accettarla. Giocare con gli amici; ascoltare le storie che raccontava il suo maestro; andare per le campagne con suo padre a raccogliere la legna; oppure fare qualche piccolo dispetto al vecchio Horly: momenti quotidiani diventati soltanto un ricordo. Erano le piume che accarezzavano la sua schiena... quelle piume speciali perché appartenevano alle ali di un piccolo angelo, gli ricordavano in ogni momento, quello che era stato sulla vita terrena e quello che ora si ritrovava ad essere.
Quel giorno Morin si sentì turbato, avvertiva dentro di sé una certa tristezza, ma non riusciva a capire il perché. Decise di confidarsi con due angeli, probabilmente avrebbero potuto aiutarlo e consigliarlo, così come avevano fatto tante altre volte.
<< Perché i Cherubini non cantano più? >> chiese il piccolo angelo ancor prima di arrivare dai suoi amici. Una delle due creature celesti si chinò davanti a lui e posò le mani sulle sue spalle in segno di affetto. Sorrise.
<< Piccolo Morin... >>
<< Questo non è un sorriso di felicità. Nessuno più sorride qui, perché siete tutti così tristi? >> continuò a chiedere il piccolo. L'angelo di fronte a lui "sospirò profondamente" ed attese un po' prima di rispondere.
<< Il tuo Maestro... nostro Signore Gesù, è stato crocifisso dagli uomini e adesso sta morendo... >>
<< NON È VERO! >> esclamò Morin allontanandosi da lui.
<< Mi dispiace, ma è la volontà del Padre Altissimo... vieni, unisciti a noi in preghiera. >> lo invitò l'angelo porgendogli la mano. Morin indietreggiò ancora un po' scuotendo la testa per negare a se stesso quanto gli era stato riferito. Aveva tanto bisogno di piangere ma non riusciva a farlo perché in quel regno, la tristezza era stata da sempre una sensazione sconosciuta, fino a quel momento.
<< Perché nessuno di voi è sceso sulla terra per salvarlo? Come potete restare qui senza far nulla mentre l'uomo più buono al mondo sta morendo sulla croce? >>
L'angelo cercò di avvicinarsi e ancora una volta lo invitò a seguirlo. << Così è scritto, sia fatta la volontà dell'Altissimo Padre... >> rispose.
Il piccolo Morin non sarebbe mai riuscito ad accettare una simile ingiustizia, il Maestro aveva reso felici tanti uomini e donne, e anche tanti bambini. Ricordava benissimo il giorno del loro primo incontro, erano trascorse tre primavere, ma quei momenti li rammentava benissimo. Accadde che in occasione dell'arrivo al villaggio di Gesù e dei suoi discepoli, ai bambini del tempio fu chiesto di portare un piccolo dono, per alleviare le fatiche del lungo viaggio. Così furono offerti dei frutti e del pane, ma il piccolo Morin, cresciuto in una famiglia molto povera, decise di portare in dono soltanto tre fiori che aveva appena raccolto da un campo abbandonato. Quel gesto non fu accolto molto bene dagli altri bambini: Morin venne deriso ed anche insultato perché quei fiori non furono considerati un'offerta dignitosa per il Maestro. Ma Gesù lasciò da parte tutti i doni, prese in braccio il piccolo Morin ancora in lacrime, e si avvicinò al resto dei bambini con espressione seria.

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8 commenti:

  • Asia Argenti il 11/10/2013 22:26
    Bella storia! Adoro quando viene usato il punto di vista dei bambini, è un buon modo per trattare argomenti seri e angoscianti in modo più leggero e sottile. Complimenti ben fatto!
  • Luigi Greco il 07/07/2010 14:29
    La morte di Gesù Cristo vista da un'altra prospettiva, in questo caso da un bambino morto giovane. Bello il flashback del bambino che ricorda il suo primo incontro col maestro, in particolare molto significative le tre viole, che poi avranno maggior importanza andando avanti col racconto. Il finale infatti è molto commovente.
    Davvero un ottimo lavoro, complimenti.
  • sara zucchetti il 26/04/2010 23:23
    Bravo Carmelo davvero un racconto stupendo. Scritto bene, con fantasia, ma soprattutto tanta dolcezza, mi ha commosso.
  • Anonimo il 05/04/2010 10:34
    Buon giorno! Complimenti per la rica fantasia e creatività. Un abbraccio, Miry.
  • Anonimo il 04/04/2010 09:01
    Originale, ben scritto e coinvolgente. Anche una bella fantasia. Bravo... raccontare una storia cosi della morte di Cristo ai bambini può essere davvero una bella idea. Buona Pasqua, Carmelo. Hai deciso per il meglio, scrivendo questo racconto.
  • ignazio de michele il 03/04/2010 23:46
    bella costruzione e bella -cronaca-, bravo
  • Carmelo Trianni il 03/04/2010 22:18
    Grazie Samuele, troppo gentile
    Ho pensato ad una storia dolce e semplice per raccontare la morte di Cristo in modo diverso, anche ai bambini.
    Approfitto della pubblicazione di questo racconto per fare gli auguri a tutti voi!
    Buona pasqua!

  • Samuele Pastorino il 03/04/2010 20:04
    Bello come ogni altro tuo racconto, apparte la narrazione fluida e scorrevole, è impressionante come tu riesca a creare un'atmosfera tutta particolare, quasi come in un sogno. Complimenti Carmelo. Ciao ciao!

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