Adoravo macinare tutti quei chilometri per venire a trovarti. Anche se ogni tanto ti facevo preoccupare, non c'era viaggio più entusiasmante. Mi perdevo a guardarti mentre pensieroso ti passavi una mano sulla fronte. Avevi spesso quell'aria strana quando di sottecchi mi guardavi, prima di lanciarti a baciarmi, come se ogni volta dovesse essere l'ultima.
Anche se ti prendevo in giro, lo sai, mi piaceva come sistemavi le lenzuola. Eri maniacale talvolta, eppure compensavi il mio disordine senza che le nostre differenze ci allontanassero troppo. Lasciavo sempre in giro il lucidalabbra e le forcine per i capelli, lo so, ma spesso lo facevo perchè... era troppo bello vederti radunare i miei piccoli oggetti. Le tue belle mani toccavano i resti del mio passaggio con una tale tenerezza..
Dovevo fare finta di niente, non esistevamo per il mondo, ma rispondere alle chiamate di Lui, o vederti chiamare Lei, era un dolore reale, vivo e vivido. Ma fare i gelosi no, non si poteva, c'era un patto da mantenere, anche se "Amore" qualche volta ti è scappato.. quando le tue difese si abbassavano.. avvinghiati in un abbraccio feroce e colpevole.
E il tuo accento? Oh, quello proprio non lo scorderò mai, ancora mi viene in mente quando mi apostrofavi dolce ma deciso, e dentro di me pensavo che avrei voluto sentire quella voce per tanto tantissimo tempo... l'eternità, magari.
E le canzoni che mi dedicavi?
E quegli occhi che pareva mi vedessero nell'anima. Proprio quella che al culmine del nostro sentimento, hai deciso che era un miraggio.
La paura che ci ha paralizzati.
Ho adorato tutto questo, Amore Mio.
Ora te lo dico, anche se è tardi.