Come spiegare ad un bambino cos'è l'infinito? Un concetto troppo difficile, troppo grande. Ero bambino e mi chiedevo come potesse qualcosa essere infinito. Pensavo, in particolar modo, all'universo. "L'universo è infinito", questo mi dicevano. Non lo capivo, ma nemmeno lo discutevo. Aspettavo in macchina un giorno d'inverno, il vetro era appannato. Pensando all'universo cercai di disegnarlo, volevo vedere l'infinito coi miei occhi. Disegnai un cerchio piccolo, la Terra; intorno, feci un cerchio più grande, il sistema solare. L'universo è infinito... ma se non lo fosse? Provai allora a confutare l'assioma. Facciamo finta che l'universo sia finito. Ecco, dunque, un altro cerchio. Ma se l'universo ha un confine, cosa ci sarà dopo? Il nulla? La non-esistenza? Se fosse stato così, mi resi conto che il nulla sarebbe stato infinito. Ipotizzai, allora, che ai confini del nostro universo, potesse cominciarne uno nuovo. Aggiunsi un altro cerchio. Ma, finito anche quell'universo, cosa poteva esserci? Un altro universo oppure il nulla infinito? Capii, in quel momento, che avrei potuto andare avanti a disegnare cerchi, racchiusi in altri altri cerchi. Oppure rassegnarmi all'idea del nulla infinito. Capii, insomma, che l'infinito non era una scelta, un opinione. Era inevitabile. Che fosse il nulla, o un'infinità di universi, c'era qualcosa di necessariamente infinito. Quel giorno capii l'infinito.
Anni dopo capii di non aver capito fino in fondo.
L'infinito non esiste, la penso così.
Nemmeno i numeri sono infiniti. In teoria si potrebbe andare avanti "all'infinito" aggiungendo una cifra dopo l'altra. In teoria... ma ciò non è realmente possibile. Ad aggiungere una cifra dopo l'altra, prima o poi si finisce l'inchiostro, prima o poi finisce lo spazio sul foglio, prima o poi si esaurisce l'intera scorta mondiale di carta, prima o poi si finisce il foglio di excel, si finisce la memoria del computer, si finiscono i centimetri di terra su cui continuare a scrivere. Si finiscono gli anni di vita. Se si cominciasse oggi a pronunciare un numero e si aggiungesse sempre una cifra fino all'ultimo dei nostri giorni, per poi passare la parola ad un altro uomo, si giungerebbe fino all'ultimo dei terrestri. Nemmeno sostituendo l'uomo con un robot immortale, saremmo in grado di procedere senza incontrare, prima o dopo, una fine. Il robot si guasterebbe. E se non si guastasse, cesserebbe di pronunciare numeri tra 5 miliardi di anni, quando la Terra stessa cesserà di esistere. Ogni cosa cessa. I numeri, invenzione dell'Uomo, infiniti per definizione, in realtà non lo sono. Ancora una volta la teoria viene sconfitta dalla dura realtà. I numeri arrivano soltanto fin dove è possibile scriverli, pronunciarli, rappresentarli.
L'universo non è infinito, e infiniti non sono i numeri. Ma qualcosa di davvero infinito c'è. Il nulla. Soltanto il nulla può logicamente, ipoteticamente e possibilmente essere dotato di non-fine. Eppure, trattandosi del nulla, non esiste. Il nulla è proprio l'assenza di esistenza. E se il nulla non esiste, l'infinito non esiste.
Spiegare ad un bambino il concetto di infinito non è semplice. Ancora più difficile, alle volte, è convincere un adulto che l'infinito non esiste.