Stasera sono triste, e anche molto. Non so perché, dopo che mi hai detto di non riuscire a dormire, mi sento come un nodo alla gola. Mi sento impotente, vorrei aiutarti ma non so come. Alle volte mi piacerebbe essere il tuo lenzuolo per poterti abbracciare felice e farti sentire il mio calore. Fare in modo che tu possa dormire tranquilla sentendoti protetta e abbracciata. Non so alle volte cosa mi prende, era parecchio che non ti scrivevo, e neppure ti ho mandato niente anche se ho scritto tantissimo, ma non per te. Ho scritto per me, ho una mezza idea di poesie, diverse, particolari per farne un libro. Quelle che ho scritto per te, non so se le hai trovate, oltre a mandartele, le ho pubblicate su un sito e devo dire piacciono. Ho utilizzato ovviamente uno pseudonimo.
Quelle non credo le pubblicherò insieme a queste nuove, sono troppo intime, troppo personali da poter condividere in un libro.
Oggi, o meglio stasera, ho inventato un piatto, gli ho dato il tuo nome, spero non ti dispiaccia.
Stella del mio firmamento, visto che non posso chiamarti come vorrei, lo so che chiederti di immaginarmi accanto a te, ti farebbe passare definitivamente la voglia di dormire, ma se senti un alito di vento, è una mia carezza affidatagli, per invitarti a riposare tranquilla.
Ciao.